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Autore: _piccy_    10/12/2008    2 recensioni
Con gli occhi stanchi, deboli e rossi per il pianto mi trovo qui, in questo letto -ora troppo grande- con in mano una foto. Una tua foto. [...] E fino ad allora, sopravviverò.
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Colonna Sonora: Gothic Angel - Avril Lavigne feat Amy Lee]

Con gli occhi stanchi, deboli e rossi per il pianto mi trovo qui, in questo letto -ora troppo grande- con in mano una foto. Una tua foto.

E' passato solo un giorno da quando te ne sei andato e io non ho fatto altro che restare qui, immobile, a fissare tutto ciò che mi rimane di te.

In casa c'è stato un via vai di gente, tutti venuti per controllare che stessi bene, a controllare che non avessi già messo fine alla mia vita.
Io però non li notavo, non ho avuto occhi se non per te, prorpio come dalla prima volta che ci siamo conosciuti. Da allora i miei occhi sono rimasti sul tuo sorriso, così caldo, così sincero...Unico, solo per me.

Sono rimasti incantati dalle giade che avevi al posto degli occhi -ormai bianchi come lenzuoli-. Da quella tua pelle che al sole risplendeva. Quella tua pelle morbida su cui adoravo far passare le mie mani, le mie labbra. Quanti baci ho dato su quella pelle -quanti ne avrei voluti ancora dare-.

Sento le palpebre pesanti, troppo stanche e provate per restare aperte e devo fare uno sforzo per non assecondarle. Non voglio addormentarmi, non voglio che il mio sguardo lasci il tuo ricordo.

Ho paura. Paura che una volta addormentato sognerò di noi due insieme, come una volta. Ho paura che una volta sveglio la realtà mi colpisca più forte di quanto non abbia già fatto.

Voglio solo illudermi, con la tua foto tra le mani, che tra poco aprirai la porta di casa, di ritorno dal lavoro e mi abbraccierai come hai sempre fatto, per poi fare l'amore con me, incurante dei nostri stomaci vuoti e dei vicini brontoloni.

E mentre ripenso a ciò, le lacrime -non credevo di averne ancora- riprendono a scorrere e la mia volontà viene meno. Così mi addormento, con la tua immagine stretta tra le mie braccia.

E sogno. Sogno di un calore familiare, di un profumo muschiato, di un ammasso di capelli neri sempre in disordine. Rivedo quel sorriso familiare, mentre tu mi corri incontro e spalanchi le braccia come a dirmi di saltarci dentro, come se volessi proteggermi da tutto il dolore che ho provato.

Ed è in quel momento che riapro gli occhi, con la consapevolezza che niente sarà più come prima, dovrò affrontare gli sguardi della gente, dovrò sopportare di svegliarmi ogni mattina in un letto vuoto -in una casa vuota-.

Insieme a tutto ciò però, arriva anche la consapevolezza che tu sarai sempre con me, pronto a proteggermi, pronto ad accogliermi, quando sarò di nuovo con te.

Quando sarò di nuovo vivo.

E fino ad allora, sopravviverò.

Per te.

Per noi.





*_*_*_*
Solo io, all'una e mezza, posso decidere che è giusto scrivere, che devo finalmente usare quella canzone.
E allora eccomi qui, con questa piccola creatura che non so definire. Di cui non so niente, perchè ha deciso tutto lei. Le mie mani andavano da sole senza che io riuscissi a fermarle.
Perciò spero che vi possa anche solo un pochino piacere.
Un bacio, Michi-mezza-addormentata.
*_*_*_*

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