Anime & Manga > Evangelion
Ricorda la storia  |      
Autore: GultySpark117    02/03/2015    2 recensioni
Asuka, dopo essere stata sconfitta dal penultimo angelo, scappa da Neo-Tokyo 3. Si imbatte in una casa abbandonata e, decide di fermarsi lì. E in quella casa ripensa ad avvenimenti precedenti. Il suo è un ricordo amaro e rassegnato di un amore che non è mai stato suo. Un amore tanto voluto e desiderato, che l'ha completamente annientata. Dopo aver ricordato un'ultima volta questo amore deciderà di ricominciare o, si arrenderà alla sofferenza? A voi la risposta
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Shinji Ikari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L'ovvietà nella banalità dell'amore

 

 

 

Fly me to the moon, and let me play among the stars

Let me sing what spring is like on Jup

 

Perchè sto cantando? Quella canzone ricorda lui, perchè lo sto facendo?

Non voglio,non voglio,NON VOGLIO, ma devo. Voglio aspettare la morte qui,in questa casa abbandonata. Sento ormai le forze abbandonarmi. Troppi giorni senza cibo, acqua, esposta al sole. Ho le labbra secche, mi sento debole, ho perso sensibilità alle gambe in questa vasca. Questa non sono io, come sono potuta diventarlo?Domanda stupida, risposta stupida. Per amore. Quello e la disgregazione della mia persona, in quanto ente regolato da delicati equilibri psicologici. Il mio orgoglio, l'unica cazzo di cosa che mi teneva in vita, è stata ferita mortalmente.

Da un angelo e da un inutile pezzo di merda e carne.

Io vivo per me stessa, mi basto, mi completo; poso fare tutto da sola, non ho bisogno di nessuno, non voglio nessuno.

Perchè ho bisogno di lui?

 

Ci sto pensando di nuovo di nuovo. NO. Non devo. Non voglio ricordare, non voglio soffrire.....eppure ricordare è la sola cosa che placa, per qualche istante, il mio insopportabile dolore. Che ironia. Inoltre la mia anima freme per uscire dal mio corpo, quindi meglio farla andare via ripensando a momenti, in parte, piacevoli.....piuttosto che morire ricordando cose del tutto negative.

 

Ero sulla nave, che trasportava il mio adorato 02, per arrivare in Giappone.

Quando vedo un elicottero e, scendono una giovane donna ed un ragazzino della mia età, Shinji. Lì per lì non mi sembrò nulla di che, il classico ragazzo timido ed introverso che nessuno si fila. Eppure quando pilotammo insieme l'Eva, avvertii una sensazione strana, ripetutasi durante durante lo scontro con la coppia di angeli e, quando mi salvò nel vulcano. Suggestione per la battaglia, mi dicevo. Cazzate, mi dico.

Non ci furono molte altre situazioni nelle quali avvertii quella sensazione, non ci feci più caso.

 

Fu in una notte, una lunga notte senza sonno, che capii. Non so come, non so perchè ma,lo feci. Fu come una persona che non ha mai suonato uno strumento e, provando a suonare per la prima volta una chitarra, se ne esce con Blackbird. Io lo amavo. Una deduzione tanto banale, quanto,strabiliante. Mosse qualcosa dentro di me. Pian piano, blocco per blocco. Fino a creare una certezza, una salda idea, fragile quanto un dente di leone(dandelion).

 

Ma il mio orgoglio tornava prepotentemente all'attacco. Nella mia vita non avevo mai avuto bisogno di nessuno, perchè dovrei averne avuto di lui. In fondo ha solo dei bellissimi occhi neri, una dolce fossetta sul mento, è così indifeso che mi viene voglia di stringerlo così forte a me da incrinargli quasi le costole. E tutto ciò si contrapponeva all'odio, a volte incontrollabile, che provavo per lui.

 

Alla fine è ovvio, i sentimenti positivi sono più forti di quelli negativi. E' tutto così ovvio, anche se non lo è,e ora ne capisco il perchè.

 

Comunque, meglio continuare questo dialogo verso la morte. Non posso fare molto altro

 

Dopo quella deduzione decisi di fare qualcosa. Il rimorso è anche peggio dell'orgoglio.

Misi in atto tutta una serie di espedienti, apparentemente casuali, per restare sola con lui o, per toccarlo, stare nello stesso letto. Ogni volta che lo facevo stavo bene. Avvertivo una strana e piacevole sensazione di calore, che partiva dal petto e si diffondeva in tutto il corpo. Passavo notti in bianco, pensando a come sarebbe potuto essere il futuro insieme. Lo guardavo e sospiravo, come se fosse una stella lontanissima, lucente ed effimera. Arrivai addirittura a baciarlo, facendo passare la noia del momento come causa scatenante. Un “finto” bacio, che mi mandò in estasi.

 

Al solo pensiero rabbrividisco.

 

L'orgoglio

 

La sola cosa che mi impediva di abbandonarmi completamente a lui, di averlo baciato senza essermi inventata una scusa, di toccarlo senza fare una faccia schifata.

Per questo lo prendevo sempre in giro chiamandolo Stupi-Shinji, per questo mettevo sempre un certa distanza tra me e lui, per questo non volevo mai mostrarmi debole.

Ma decisi che l'amore sarebbe stata una ricompensa più che sufficiente. Amore per orgoglio. Felicità per tristezza. Improbabile per impossibile. Non ero sicuro che avrebbe accettato quello che avevo da dirgli, d'altronde non avevo avuto alcun tipo di segnale positivo da parte sua. Era sempre schivo, taciturno. Brancolavo nel buio. Ma volevo dire una luce. Ero decisa, conscia dei rischi, e della ricompensa.

 

 

Una notte dove eravamo solo io e lui a casa, decisi di confessargli tutto. Mesi e mesi di sentimenti repressi ed espressi male, che si riversavano come un fiume in piena. Gli dissi tutto: del primo incontro, del bacio, del mio conflitto interiore, del mio amore e di molte altre cose. Ero imbarazzata, mi vergognavo dei miei sentimenti, sbagliavo le parole, balbettavo e lacrime calde mi scendevano dal viso. Pian piano mi sentivo libera, pian piano speravo che quello, che io provavo per lui, fosse lo stesso che lui provava per me.

Finito il discorso ero distrutta, sia psicologicamente che fisicamente. Ci avevo pensato per giorni ed era stato un disastro, un disastro totale. Ma ci avevo riversato tutto l'amore e i sentimenti positivi che provavo in quel momento.

 

Ora toccava a lui.

Ci furono attimi di silenzio. Troppi attimi. Troppo lunghi.

 

Il suo volto era esterrefatto, non se lo sarebbe mai aspettato. La forte ed invincibile Asuka che avrebbe voluta essere protetta dalle sue gracili braccia, e coccolata come si fa con un neonato.

 

Silenzio..................

 

Si avvicinò a me, tremavo per l'emozione, mesi e mesi che davano i propri frutti. Immaginavo altri baci, altri abbracci, passeggiate mano nella mano, mattinate nel letto assieme, altri baci, altri abbracci.

 

Poi mi abbracciò, io intanto ero già in Paradiso, e mi disse:

-Asuka io ti voglio bene, ma c'è un problema. Nonostante mi faccia un enorme piacer quello che tu provi per me, purtroppo a me piace di più Rei.

-Stronzo, ipocrita, bastardo, schifoso. Io ho affidato il io cuore nelle tue manie tu lo getti via.

-Asuka, ascoltami, calmati e

-Calmarmi?! IO?! Tu non capisci. Hai avuto la mia vita tra le tue mani, e l'hai distrutta. Sono stata superata da quella inutile, robotica, “Allieva Modello”.

-Non offendere Rei, lei

-Lei cosa? Io sono meglio, io sono più bella, io sono più brava, IO..

 

Scappai di casa, corsi via. Quando fui abbastanza lontana scoppiai a piangere. Per un attimo ero stata in paradiso, poi ero, nuovamente, precipitata giù nell'inferno. In quella stanza mi era mancata la terra sotto ai piedi, mi girava la testa, avevo la nausea, mi tremavano le mani, avevo gli occhi lucidi. Ma l'avevo, forzatamente, nascosto. Inutile, utile orgoglio. Ma ora basta. Avevo pianto fin troppo. Basta! Non sarei dipesa più da nessuno. Grazie all'Eva sarei stata la più forte e la più amata da tutti.

 

Il giorno dopo il penultimo angelo fece la sua venuta. Shinji ovviamente non c'era, preso da una delle sue crisi di panico e vigliaccheria. Verme. Salii sullo 02, era deconcentrata, il tasso di sincronia era bassissimo, ma tentai comunque. Avrei difeso tutti, sarei stata ricordata da tutti, tutti mi avrebbero voluto bene.

Fui umiliata da quell'angelo. Il mio 02 dilaniato, fatto a pezzi. Non avevo più nulla per cui vivere.

 

Fuggii da Neo-Tokyo 3. Non volevo parlare con nessuno,nè rendere conto a qualcuno per i miei fallimenti.

Avevo paura delle reazioni delle altre persone. Ora ero sola ed inutile. Senza lo 02, senza il Verme.

 

Mi diressi verso le colline attorno alla città, quando incappai in una casa fatiscente. Ci entrai. Vi era un forte odore di chiuso e cadeva letteralmente a pezzi. Decisi di salire al piano superiore. Entrai in quello che pensavo potesse essere un bagno. Vidi una vecchia vasca arrugginita, mi spogliai e vi ci entrai. Non mi importava più di nulla. Volevo solo dimenticare e, rilassarmi in un luogo nascosto e protetto.

 

Sono passati diversi giorni, è un miracolo che sia ancora viva. Tutto questo ricordare mi sta facendo venire sonno, ho le palpebre pesanti

 

---------------------

 

Asuka passò qualche minuto a guardare le stelle attraverso una crepa nel soffitto. Era notte e in quella vasca di metallo, ormai arrugginito, il freddo aveva reso le pareti ghiacciate. Asuka era nuda ma, non le importava. Abbassando gli occhi, il suo sguardo cadde su un petto di vetro, forse appartenuto ad una finestra, era appuntito ed estremamente lungo. Lo prese. Nel buio della notte, il chiarore faceva sembrare quel pezzo di vetro quasi etereo.

Il pilota del defunto 02 vide il suo riflesso, non poteva essere lei. Guance scavate, occhiaie, fango su tutto il corpo, capelli appiccicati al viso. Non lo poteva tollerare. Aveva un'unica scelta, la più facile, la migliore. Alzò il pezzo di vetro verso l'alto, lentamente, con entrambe le mani, pronta per

 

Un rumore

 

Allora Asuka sperò; sperò che potesse essere il Verme pronto ad ammettere i propri errori e confessarle il suo amore eterno, dicendole che Rei era solo una scusa usata, perchè aveva troppa paura di confessarle i suoi sentimenti. Sarebbe stato tipico di Shinji.

Non era nulla, solo la sua immaginazione. Speranza, inutile speranza, inutile amore. Si sentì imbarazzata, si vergognava dei suoi sentimenti. Si odiava per essersi illusa ancora. L'orgoglio la invitò gentilmente a calare la lama nel suo petto con quanta più forza avesse in corpo.

Il pezzo di vetro penetrò nel suo petto. Prima la cassa toracica,e poi trapassò dolcemente il cuore, da parte ha parte.

Il suo organismo si arrestò, la sua anima si staccò dal corpo, e Shinji entrò nella stanza.....

 

 

 

 

 

 

 

Nota dell'autore: mi dispiace molto per Asuka, è un personaggio che mi sta molto molto a cuore e, rispecchia alcuni tratti delle mia personalità. Ma, volevo dare un finale drammatico alla sua vicenda. In questa ff ho proiettato più che altro delle sensazioni che ho avvertito io stesso, quando ho vissuto anch' io un'esperienza simile(l'amore....). E' la mia prima ff in assoluto quindi, per favore, siate clementi e recensite. Grazie ed a una futura ff

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Evangelion / Vai alla pagina dell'autore: GultySpark117