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Autore: Adhar    02/03/2015    2 recensioni
Prima di andare lanciò un ultimo sguardo ad Elena: dormiva con una mano sotto la guancia, Zick non aveva mai visto niente di più pacifico. Fu allora che lo seppe:
era sempre stata Elena.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elena Patata, Ezechiele Zick
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Una ragione per combattere







Elena aveva le braccia ferreamente incrociate, i capelli spettinati, un pigiama bianco ed un piede ansioso che sbatteva sul pavimento.
<< Dammi subito un buon motivo per arrivare in casa mia nel cuore della notte! >> ordinò severa.
Zick si portò una mano dietro la nuca ed arrossì << Volevo salutarti, domani c’è la caccia ed è abbastanza pericoloso, quindi volevo salutarti >>
<< Hai scelto tu di fare il piccolo grande eroe! >> Elena avrebbe voluto solo abbracciarlo, sentire le costole sporgenti dell’amico contro il suo petto, nascondere il naso nel suo collo e rimanere così fino all’alba. Ma l’orgoglio gli impediva di cadere in quella debolezza.

<< Elena, per favore! >> Zick sembrava estremamente stanco, aveva i capelli scompigliati, ombre scure sotto gli occhi, probabilmente non chiudeva occhio da giorni. Quella di domani sarebbe stata una delle caccie più pericolose dell’anno.
Gli occhi di Elena si riempirono di lacrime, brillavano acquosi nella penombra. Gli prese il polso in uno scatto e supplicò << Ti prego Zick, lasciami venire con te! Posso esservi d’aiuto! >>
<< Elena è troppo pericoloso! >> protestò il ragazzino, i suoi occhi adesso non sembravano più stanchi, ardevano d’un fuoco carico di testardaggine.
<< Sei sempre il solito testone! Ormai ho quindici anni, sono in grado di cavarmela! >>
Zick si liberò il polso in uno scatto secco << Smettila Elena, non sei più una bambina, questo non è il tuo mondo! >>

Elena sentì montare nel suo ventre una rabbia sorda, accecante, bruciava dolorosamente, come se avesse ingoiato una scodella di chiodi bollenti. Prima che potesse avere il tempo di collegare i neuroni la sua mano era già partita, pronto a colpirlo sulla guancia destra. Ma Zick la fermò, le perse il polso qualche centimetro prima che colpisse la pelle nuda. Elena sentì la mano calda del ragazzo contro la sua. Lei ansimava, sconvolta dal suo stesso gesto. Lui, al contrari, era calmo, come se se lo stesse aspettando.

Quella calma fece rimontare la rabbia della ragazzina, si liberò la mano con uno strattone e fece per colpirlo di nuovo, quella volta però, si ritrovò in uno schianto con la schiena sul pavimento e Zick a tenerla ferma per terra, a cavalcioni su di lei, bloccandole entrambe le mani sulle piastrelle.

Elena sentiva il calore del corpo del ragazzo, il freddo del pavimento contro le sue mani, il suo profumo le faceva girare la testa. Aveva gli occhi spalancati, le labbra leggermente dischiuse.
<< Zick! >> strillò isterica << Sei sempre il solito…>>
Prima che potesse finire la frase le labbra del ragazzino si erano premute contro le sue, Elena riusciva a sentirne l’estremo calore, erano quasi bollenti. Fu un bacio a fior di labbra leggerissimo, ma che scatenò nella ragazzina qualcosa che non aveva mai provato prima. I battiti del suo cuore erano accelerati, il sangue pulsava bollente, le mani le sudavano contro le piastrelle. Poi quello strano languore nel bassoventre, quel desiderio di baciarlo ancora, più a lungo.

Zick era arrossito, aveva un colorito rosa, come di chi ha preso una bella scottatura al mare.
<< Io…Elena…>>
Allora fu lei a baciarlo, a sporsi verso di lui superando l’ostacolo di quei centimetri d’aria che li separavano. Finirono entrambi appiattiti l’uno sul corpo dell’altra, con gli occhi chiusi, baciandosi piano. Dalle labbra il ragazzino prese a baciarle il collo, Elena sentiva la scia delle sue labbra calde contro la pelle. Prima che potesse farci caso, aveva iniziato ad ansimare.

Zick alzò lo sguardo, più rosso di prima << Elena se non vuoi…>>
<< Io lo voglio, Zick >> sussurrò piano << Lo vogliamo entrambi >>
Poi solo gemiti dalle loro labbra ed il frusciare degli ultimi vestiti che finivano sul pavimento.

Zick aveva sussurrato qualcosa contro il suo collo, gemendo, lo ricordava appena, aveva detto qualcosa come: “ti sto facendo male?”. Ricordava le loro mani incrociate, i loro corpi ancora acerbi, pelle nuda su pelle nuda. Respiravano piano, temendo che i suoi genitori li sentissero. Erano finiti, poi, su quel letto troppo piccolo per entrambi.

Adesso lo osservava nella penombra, con gli occhi socchiusi. Era bello Zick, ma non di quella bellezza che subito salta all’occhio, quella degli sportivi del liceo. Lui aveva una bellezza fredda, oscura, per i suoi quindici anni possedeva un gran fascino, ma questo non lo sapeva.
Era in gamba il suo Zick, pieno di lividi e cicatrici, eppure pieno di forza.

<< Elena…>> la voce del ragazzino era appena un sussurro << Io non lo so cos’è l’amore, non so come la vedono gli adulti, o se è quello dei romanzi che ci fanno leggere a scuola. Ma… io… io forse sono innamorato di te, forse lo sono sempre stato >>

Lui aveva galassie tra le iridi ed una pioggia di meteore nel pozzo del suo ventre, per questo quando le disse che l’amava, lei seppe che anche l’universo lo faceva.
 
Zick si svegliò all’alba, raccolse i suoi vestiti sul pavimento e li infilò cercando di fare meno rumore possibile, doveva affrettarsi ad uscire dalla finestra: la caccia iniziava tra poche ore. Prima di andare lanciò un ultimo sguardo ad Elena: dormiva con una mano sotto la guancia e respirava piano, Zick non aveva mai visto niente di più pacifico.
Fu allora che lo seppe: era sempre stata Elena.

Elena alle 7.45 davanti casa sua, zaino in spalla ed una buona dose di positività. Era Elena che gli passava i compiti di matematica, Elena ad accompagnarlo in ogni missione suicida. Elena con i capelli scompigliati e mai un filo di trucco, che poi gli occhi erano belli uguali, come tutto il resto. Elena più di tutto, più di tutti.

Adesso aveva una valida ragione per combattere.














Allooooour, salve a tutti <3 Le cose fluffuose non sono il mio genere, infatti nei miei nosense c'è morte, sangue, distruzione, satanismo, Marylin Manson... ok no. 
Cooomunque, volevo scrivere di Zick-sonofigo-Barrymore e della piccola grande Elena che a me piace tanto tanto <3 
Vabby, mi eclisso
Addiooooh

 
  
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