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Autore: Never lose myself    10/12/2008    3 recensioni
Una guerra
Una battaglia
Degli uomini
Una donna
Un' esplosione
La fine di tutto...l' inizio di tutto

Ecco come a parer mio Balalaika si è procurata la sua cicatrice, dedicata a tutti i fan di questo personaggio.
Genere: Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Balalaika, Boris
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ esplosioni proseguivano senza sosta, proprio al pari delle grida di dolore di coloro che venivano feriti da esse

Beh…in realtà di questa fanfic non so proprio che dire.

Mi è venuta all’ improvviso, per questa ragione non sono affatto sicura che mi sia uscita bene.

L’ unica cosa che posso dire, è che parla del mio personaggio preferito di questo manga ovvero il terribile capo della mafia russa…o meglio del futuro capo della mafia russa, dato che questa fanfic si svolge quando è ancora nell’ esercito.

Per questa ragione non sarà chiamata con il nome che utilizza nella serie, ma con quello che si presuppone sia il suo vero nome ovvero Vladilena.

Spero solo che non faccia tanto schifo come penso…se siete proprio sicuri di continuare, allora buona lettura!!!^^

 

 

L’ esplosioni proseguivano senza sosta, proprio al pari delle grida di dolore di coloro che venivano feriti da esse.

L’ odore del sangue era in ogni luogo, seguito solo dalla puzza di sudore e di quella dei vari brandelli di membra che erano stati separati magari a causa di una delle tante esplosioni dal resto del corpo del loro proprietario.

- Allora…quante munizioni abbiamo ancora? – il capitano Vladilena se ne stava con la schiena appoggiata al muro, i suoi capelli di solito biondi ora erano macchiati di sangue – Beh…rispondete, è un’ ordine! – di solito quella era una domanda che nelle situazioni terribili come quella nessuno osava mai fare, però lei voleva sapere…sapere se possedevano abbastanza munizioni per fare quello che lei aveva in mente.

- Abbiamo ancora quasi tutti i proiettili delle pistole, però le sia le munizioni dei fucili che quelle di tutte le armi in nostro possesso sono quasi finiti – era stato il sergente Boris a rispondere, il sangue li scivolava lungo la profonda ferita che aveva sul volto e li macchiava la divisa.

In seguito a quella risposta si levò un gemito solitario dalla bocca di uno dei uomini, ma subito dopo a quello venne il silenzio.

- Ironico… - si disse lei, fissando i suoi uomini – La notizia di un possibile decesso gli ha resi differenti dal solito -.

Fissò un’ uomo dai folti baffi scuri e con un grosso sfregio che gli solcava una guancia, i suoi occhi di solito freddi e insensibili adesso erano velati dalle lacrime – Lui è sempre stato un violento, e adesso sta per iniziare a piangere proprio al pari di un moccioso -.

Poi fissò l’ uomo che stava di fianco al primo, era basso e pelato con gli occhi spavaldi – Lui invece è sempre stato un vigliacco, e adesso ha gli occhi di chi non teme più nulla -.

Si chiese che tipo di occhi aveva lei in quell’ istante, fu tentata di raccogliere da terra il pezzo di quello che un tempo era stato uno specchio per poter vedere il riflesso della sua stessa espressione poi però le venne in mente un pensiero che le fece del tutto dimenticare dal suo intento – Boris…chissà lui che genere di occhi ha adesso -.

I fieri occhi della donna si mossero in direzione del suo sottoposto, ma non appena vide gli occhi di solito distaccati dell’ uomo si stupì non poco.

Si era aspettata di vedere negli occhi di Boris la sua solita espressione fredda e indifferente, invece in quell’ istante i suoi occhi bruciavano come fuoco.

L’ uomo fissava con quei suoi occhi neri come la pece le esplosioni che stavano devastando il campo di battaglia, come se volesse intervenire in quel massacro per poter spaccare un po’ il culo ai loro nemici.

La voglia di prendere parte alla battaglia era improvvisamente nata in Vladilena, che si alzò tutto ad un tratto facendo sobbalzare i suoi sottoposti – Noi siamo i migliori soldati di tutto l’esercito, non possiamo permettere che la nostra vita finisca in questo modo…se dobbiamo morire le faremo battendoci fino alla fine. Uomini, chi è con me? – si levò un grido esultante dalla bocca di ogni soldato, il loro capitano aveva ragione…dato che tanto stavano per morire lo stesso, tanto valeva che le loro vite finissero con un fucile in mano tentando di portare il maggior numero di uomini nemici agli inferi insieme a loro.

La donna annuì fissando i suoi uomini con orgoglio, poi si rivolse a Boris – Allora…è pronto a morire per la causa compagno sergente? – l’ uomo però scosse la testa, e rispose – No, capitano…io sono pronto a combattere per la causa -.

La donna ridacchiò, poi fissò di nuovo i suoi uomini – Beh…sappiate solo che per me è stato un vero onore battermi a vostro fianco, siete i militari migliori che io abbia mai visto. E ora…spacchiamo un po’ il culo a quei pezzi di merda – tutti i soldati presero in mano i loro fucili gridando, poi tra di loro scese di nuovo il silenzio aspettando gli ordini del loro capitano.

- Allora…soldati Menshov e Abram, voi siete gli unici che possiedono ancora un fucile decente per questa ragione restate qui a coprici le spalle. Lei invece caporale Dorian vada con i soldati Dan, Viktor, Ivan e Denis a vedere se qualche soldato Russo delle differenti divisioni è sopravvissuto e si vuole unire a noi per la strage. E poi…tutti voi a cui non ho dato ordini, venite con me. -.

- Si, signore - si levò dalle bocche ogni soldato, e poi tutti fecero il possibile per svolgere quello che gli era stato detto.

La donna uscì senza esitare nel campo di battaglia, seguita da un gruppo piuttosto fitto di militari tutti con la pistola in mano.

I loro rivali non appena li videro iniziarono a sparare nella loro direzione, però i due soldati che possedevano i fucili di precisione li fecero fuori uno a uno.

Lei e il suo gruppo poterono proseguire senza troppi problemi, anche se adesso erano troppo lontani dai due soldati con i fucili i per questa ragione loro adesso non li potevano più proteggere.

Un proiettile apparso come dal nulla colpì in testa uno dei soldati di Vladilena uccidendolo immediatamente, lei però non fece neppure in tempo a intuire da dove provenisse che anche altri due uomini dei suoi vennero uccisi dal proiettile di quello stesso pistolero fantasma. – Tutti a terra!!! – disse lei, buttandosi sul suolo bagnato di sangue seguita da tutti i suoi sottoposti.

Vide con la coda dell’ occhio Boris che puntava la sua pistola in direzione di qualcosa, e poi premeva il grilletto.

Si udì un gemito, e poi il tonfo di un’ oggetto caduto a terra – L’ ha beccato? – domandò la donna a Boris, lui annuì e indicò il cadavere di un uomo proprio alle loro spalle – Non lo vedevamo perché era dietro di noi -.

In seguito Vladilena e i suoi soldati proseguirono uccidendo tutti i nemici che sbarravano la loro strada. Si battevano senza sosta, dopo il decesso dei tre soldati iniziali non era più stato ucciso nessuno dei suoi.

L’ esplosioni adesso avvenivano più, e questo li faceva avanzare molto più spediti.

- Attenti…vedo un uomo che sta venendo verso di noi – disse Vladilena, facendo un vago cenno alle loro spalle per indicare un uomo che avanzava a fatica in mezzo ai cadaveri.  

- Non aprite il fuoco…sono io, il soldato Menshov – disse l’ uomo, facendo vedere che era davvero lui – Soldato…che fai qui? Ti avevo dato un’ ordine ben preciso! – sbottò Vladilena, vagamente seccata per la disobbedienza dell’ uomo – Ha ragione signora, ma…siamo stati attaccati. Sia il signor Dorian che alcuni membri del suo gruppo sono stati uccisi, sono ancora in vita solo i soldati Dan e Ivan che adesso si stanno battendo con il nemico però hanno urgente bisogno di rinforzi -.

Non appena l’ uomo ebbe detto questa breve frase, il suo superiore esclamò – Avete sentito, uomini? I nemici hanno appena ucciso i nostri compagni, per questa ragione noi adesso ammazzeremo loro!!! – I soldati ansiosi di vendicare i loro fratelli d’ armi, tennero il passo del soldato sopravvissuto che gli stava guidando nel punto in cui erano stati attaccati.

Non appena arrivarono nel luogo esatto fecero fuoco per uccidere tutti i nemici – Chi è vivo dei miei? – chiese Vladilena, intanto che sparava alla testa di uno dei rivali – Io, capitano. Sono il soldato Dan…anche il soldato Ivan è vivo, però è ferito in modo abbastanza grave – rispose l’ unico del gruppo di Dorian ancora del tutto integro – Ottimo…soldati Menshov e Sakharov sollevate il compagno Ivan che lo teniamo con noi… -. Si sentì il botto di un’ esplosione, Vladilena fissò il punto da cui proveniva il suono – Dannazione, le esplosioni sono riniziate…ascoltate soldati, è meglio se andiamo via da qui!!! -.

Insieme ai suoi fedeli soldati si allontanò da quel punto, tuttavia sentì all’ improvviso in terribile botto di un’ esplosione molto più vicina di tutte quelle che l’ avevano preceduta.

Si voltò e vide l’esplosione che la inghiottiva, poi non vide più nulla…solo il buio.

Non lo sapeva ancora, ma con quell’ esplosione Vladilena era deceduta.

Al suo posto però, era nata…Balalaika.

  
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