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Autore: goccia_chan    03/03/2015    1 recensioni
Successe tutto in pochi secondi, non ebbi nemmeno il tempo di rendermene conto, un dolore lancinante, il peggiore che avessi mai provato mi percorse tutto il corpo facendomi urlare dalla paura e dalla disperazione più nera. Quell’uomo che adesso torreggiava sopra di me, aveva aperto uno squarcio nella mia carne che partiva dalla spalla destra fino ad arrivare al centro del petto. Mentre urlavo mi portai le mani alla ferita che vennero subito investite dal sangue rosso e caldo che sgorgava a fiotti dal mio esile corpo
Genere: Azione, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jaggerjack Grimmjow, Nuovo personaggio, Retsu Unohana, Urahara Kisuke
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Tutti i personaggi, tranne quello da me creato appartengono al mondo di bleach e pertanto sono esclusiva proprietà di Tite Kubo.
 
 
Prologo
 
 
Successe tutto in pochi secondi, non ebbi nemmeno il tempo di rendermene conto, un dolore lancinante, il peggiore che avessi mai provato mi percorse tutto il corpo facendomi urlare dalla paura e dalla disperazione più nera. Quell’uomo che adesso torreggiava sopra di me, aveva aperto uno squarcio nella mia carne che partiva dalla spalla destra fino ad arrivare al centro del petto. Mentre urlavo mi portai le mani alla ferita che vennero subito investite dal sangue rosso e caldo che sgorgava a fiotti dal mio esile corpo di bambina. Riuscivo solo a provare dolore, un insopportabile dolore. Mentre guardavo l’uomo che rideva follemente e mi scrutava come se fossi un opera ben riuscita sentii arrivare il freddo, un freddo crudele che nulla aveva a che fare con la vita. Con la vista annebbiata lo vidi sollevare ancora una volta il pugnale per colpirmi, desideravo solo che qualcuno lo fermasse, che qualcuno mi salvasse e facesse sparire il male lancinante che stavo provando.


Aiuto.


Chiusi gli occhi e tutto il mondo divenne nero.
 

Quando li riaprii, ogni traccia di dolore era scomparsa, mi sollevai di scatto mettendomi seduta sul futon e guardai la spalla, nessuna cicatrice. Come poteva essere?
In quel momento si spalancò una porta a scorrimento che dava su un giardino costellato di piccoli fiori blu e viola  che si aprivano come campanule e il cui profumo pervase la stanza, genziane. La donna, anzi la shinigami che vidi entrare aveva una lunga treccia mora intrecciata sul petto e mi sorrideva gentile.
 
*
 
Dovevo tutto al capitano Unohana, lei mi aveva salvato da morte certa, lei aveva scoperto il mio potenziale e mi aveva insegnato le arti mediche. Ero grata a quella donna, si era presa cura di me come una madre e io avevo deciso che la sua fiducia nei miei confronti non sarebbe andata sprecata, volevo renderla orgogliosa di me e fu così che divenni una shinigami della quarta compagnia.
Sin da quando ho iniziato l’accademia, ho sempre avuto una carriera impeccabile: massimi voti in tutti gli esami, eccellenza nel kido, impeccabile nelle tecniche di spada, ottima conoscenza del combattimento corpo a corpo, abilissima nelle arti mediche, tutte le missioni portate a compimento con successo, non una nota di demerito, non una macchia sul mio curriculum. Tutti questi risultati non erano merito di chissà quale genialità, avevo sudato ogni battaglia, pianto lacrime e sputato sangue per ogni singolo successo, ma non mi pesava, perché la cosa più importante per me era non deluderla e  non avrei mai permesso a nessuno di rimproverare il mio capitano per aver preso con se una bambina del Rukongai, la zona più povera e malfamata della Soul Society.
Fino a quel momento, dopo che Unohana-san mi aveva presa con sé, il mio mondo era stato un susseguirsi di impegni, battaglie e successi, ma piuttosto tranquillo e lineare. Si, Aizen aveva gettato la Soul Society nel caos più totale, ma non ero stata coinvolta direttamente poiché il compito assegnatomi come membro delle 4° brigata era soccorrere i feriti più gravi trasportati d’urgenza nel Gotei 13. Di espada e arrancar avevo solo sentito parlare e avevo constatato quanto potessero essere forti e temibili in base alle ferite inflitte agli shinigami, ma non ero mai venuta a contatto con uno di loro fino a quel momento, il momento che cambiò per sempre la mia vita.
 
  
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