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Autore: MoCridhe    03/03/2015    7 recensioni
Ho sempre pensato alla possibilità che Oliver diventasse padre un giorno . In questa breve shot "provo" a raccontare e ad esprimere i sentimenti che lo legano al suo bambino. Questa storia è stata ispirata dalla canzone "LIGHT" degli Sleeping at Last. Spero vi piaccia!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come anticipato nell'introduzione per scrivere questa storia mi sono ispirata alla canzone LIGHT degli Sleeping at Last. Vi lascio il link ^_^ se volete ascoltarla mentre leggete, oppure alla fine, mi fareste felice. 

https://www.youtube.com/watch?v=7egYKkIKqDs

LIGHT
 
Oliver lo guardava. Sarebbe rimasto ore a guardarlo. Era diventato la cosa più preziosa che aveva. Il mondo era diventato più luminoso del sole adesso che c’era lui.
La sensazione del suo corpo tra le sue braccia gli toglieva sempre il respiro e il suo viso gli spezzava il cuore: “sei uguale a Lei” sussurrava sempre. A lei che era diventata la sua gioia, la sua casa e il suo rifugio.
Aveva sempre creduto di non meritarla e non lo credeva neanche in quel momento ma, per qualche motivo, lei lo amava e lui amava lei.
La amava da impazzire a dir la verità. L’aveva amata in quegli anni e ora anche di più, perché gli aveva dato Lui.
Lui, che in poco tempo era diventato tutta la sua vita. Dal primo momento in cui lo aveva visto il suo cuore era diventato suo. Si era innamorato del suo visino tondo, delle sue guance paffute, del suo profumo delicato, dei suoi occhi azzurri come il cielo più limpido. Lo aveva amato quando gli aveva stretto l’indice nel suo pugno perché aveva capito che non sarebbe più stato lui ad avere il controllo di tutto, ma sarebbe dipeso da lui, perché sarebbe diventato la sua forza e così era stato.
Aveva sfiorato la morte così tante volte che ormai doveva essere abituato all’attimo in cui ti rendi conto che tutto sta per finire. Ma non quella notte.
Come al solito era uscito in missione. Dopo anni di duro lavoro era riuscito finalmente a rendere Starling City un posto migliore, ma nonostante tutto, non riusciva a stare a casa la sera. Doveva assicurarsi che tutti fossero in salvo, che nessuno fosse in pericolo di vita, e allora era uscito per un giro di ricognizione.
Non poteva immaginare che a un passo dalla morte avrebbe visto il viso di suo figlio davanti agli occhi e che quello gli avrebbe dato la forza per sopravvivere, per sferrare il colpo finale e rimettersi in piedi.
Eppure era andata così.
Aveva sentito il bisogno di piangere mentre tornava a casa da lui e quando lo aveva preso dalla culla per stringerlo a se gli era apparso tutto più chiaro.
“Voglio che queste parole siano le prime che ascolterai” gli stava dicendo mentre accarezzava la sua manina e lo cullava seduto sulla poltrona.
“Io, ti darò tutto quello che ho, ti insegnerò tutto quello che so e ti prometto che sarò migliore. Ti starò sempre vicino, ma imparerò anche a lasciarti andare. Prometto che sarò migliore.”
Si interruppe per lasciargli un dolce bacio sulla testa.
“Addolcirò ogni ostacolo che incontrerai, farò in modo che il mondo sia un posto migliore per te. Con ogni battito del mio cuore difenderò ogni tuo respiro.”
Improvvisamente una mano arrivò a cingergli il collo, ma non si mosse, continuò a parlare.
Sapeva che era Lei.
“Perché sei amato. Sei amato più di quanto tu creda e mi impegnerò tutti i giorni per dimostrartelo.
Anche se il tuo cuore è troppo giovane per realizzare la luce inimmaginabile che ha dentro, tu hai portato nuova speranza nella mia vita. Sei e sarai sempre la cosa più importante per me”.
-E anche tu per me… per noi- quel lieve sussurro arrivò dolcemente sul suo collo e lo fece rabbrividire.
“Io non vi merito”
-Tu meriti questo e molto di più-
Si staccò alzandosi dalla sedia, andando a posare il fagottino che teneva in braccio nella sua culla. Il piccolo fece qualche verso, si agitò per alcuni secondi, ma alla fine riprese a dormire beato.
Poi si girò.
-Mi sei mancato stanotte Signor Queen…- gli disse abbracciandolo all’altezza della vita.
“Anche tu”
-E allora non lasciarmi più sola-
Lui si abbassò per darle un bacio e per stringerla forte a se.
-Puzzi di fumo- assottigliò lo sguardo mentre lo diceva ma non indagò oltre. Sapeva quanto fosse importante per lui vestire i panni di Arrow e lo avrebbe lasciato andare anche a costo di soffrire. Considerava Oliver un animale fiero e coraggioso e come tale sapeva di non poterlo rinchiudere in una gabbia. Neanche se la gabbia in questione erano le sue braccia.
“Lo so. Non ho avuto modo di cambiarmi, morivo dalla voglia di tornare da voi”
-Anche noi sentivamo la tua mancanza- beh, il fatto che lo appoggiasse non significava che doveva starsene zitta e buona. Ogni tanto si lasciava sfuggire qualche frase ad effetto che sperava fosse più efficace del suo sguardo terrorizzato, lo sguardo che gli rivolgeva ogni volta che lo vedeva andare via.
La sua apprensione venne ricompensata con un bacio.
“Sono qui ora” disse stringendo il suo fondoschiena portandola ad aderire al suo bacino. La gravidanza aveva reso il suo corpo ancora più appetibile agli occhi di Oliver e adorava toccarla, farla impazzire e mostrarle  quanto amore aveva da darle.
Lei strinse con forza la sua giacca di pelle verde -Ti ho sentito prima, è bellissimo quello che hai detto. Robert è davvero fortunato ad averti come padre-
“Sono io ad essere fortunato, credimi. Ho te, ho lui… ” si chinò per sfiorarle le labbra.
“Siete tutta la mia vita” approfondì il bacio mentre con una mano le alzava il tessuto sottile della camicia da notte.
Lei si staccò divertita – Oliver, non qui!- disse ridendo -E poi comincio a sentire freddo… ti aspetto di la-
“Arrivo tra un minuto”
-Non metterci troppo- lo rimbeccò lei.
“Ah Fel?” la chiamò prima che si allontanasse del tutto “Ti amo”
Lei lo guardò con un sorriso. Si appoggiò allo stipite della porta con gli occhi lucidi e prese a fissarlo mentre accarezzava il visino del loro bambino.
Sì, anche io sono molto fortunata pensò.
Portò la mano alla bocca e lasciò un bacio sulla fede nuziale.  
-Ti amo anche io- gli rispose per poi sparire nel buio della stanza.


Vi ringrazio per aver letto la mia storia, spero che vi sia piaciuta! Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate ^_^  
   
 
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