Vecchi amici

 
[John & Max; Missing Moment/What if 2x03]
 
Premessa: dopo la 2x06 questa storia perde gran parte del suo senso... ma siccome oramai l’avevo scritta... Ambientata subito dopo che Flint spedisce John dalla ciurma e Max è riuscita a far fare pace a Vane e Jack.
 

- Certo, facciamo incazzare la ciurma. Tanto glielo deve dire Silver – brontola John,  lanciando qualche occhiataccia alla schiena di Flint. – Silver, fa’ la spesa, poi butta pure tutto via! –
E’ così impegnato a maledire la testa dura del capitano che urta pesantemente qualcuno che gli passa di fianco. -  Scusatemi... Max? –
E’ proprio lei, anche se appare decisamente meglio dell’ultima volta che l’ha vista: vestita elegantemente, schiena dritta e, se non si sbaglia, una luce di autocompiacimento negli occhi truccati col kajal. Gli sorride e sembra davvero contenta di vederlo.
- John Silver. Allora è vero che Flint è tornato. Ma senza oro -.
- Sai già tutto – commenta John alzando le spalle con un mezzo sorriso. La guarda di nuovo e azzarda un: - Ti trovo... bene -.
- Intendi dire che non sono più tenuta prigioniera da Vane e dai suoi porci? No... e non sono nemmeno più una delle tante puttane: ora sono la madama -.
John emette un fischio. – Congratulazioni. Gesù, quante cose sono successe in una settimana? –
Max ride, si toglie un ricciolo dalla fronte e sospira. – Forse troppe. Ma anche a te, non è vero? – lo guarda con aria allusiva e lui sogghigna: non si farà certo infinocchiare da due occhioni e un bel faccino, specie se appartengono a Max. – Spiacente, non posso rivelare dettagli. Neanche per un prezzo di favore al bordello –.
Lei alza il mento.  – Non te l’avrei fatto comunque -.
John ridacchia, le fa un cenno di saluto e si volta per andare a buttare letteralmente a mare il suo duro lavoro, ma la voce di Max lo blocca: - John? –
Non ricorda che l’abbia mai chiamato per nome; gli si avvicina, esitante ma sempre piena di dignità. – Mi ero quasi preoccupata per te – ammette. – Non sei fatto per combattere e in più avevi Flint contro. Sono... contenta che tu sia vivo -.
John sgrana gli occhi, stupefatto, poi recupera la sua disinvoltura.  –Tra me e il capitano le cose si sono appianate. Si potrebbe dire che siamo diventati amici – fa una smorfia e Max sorride.  – Me la so cavare. Anche senza di te – glielo dice col tono di chi fa una grande confidenza, ignorando il sopracciglio alzato della ragazza.
Una parte di lui vorrebbe sedersi e offrirle da bere e parlare, come ai vecchi tempi, ma ora come ora non può farlo; perciò si limita ad accennare un inchino. – Devo andare, signora. Ma prometto che la prima cosa che farò quando sarò un uomo ricco, sarà passare da voi per un salutino – Sta scherzando, ovviamente; quando (se) diventerà ricco, metterà più leghe possibili tra se stesso e Nassau; Max lo sa o lo intuisce, ma non sembra turbata e nemmeno offesa. Gli porge la mano sottile. – Buona fortuna allora, John Silver -.
John gliela stringe. – Anche a te... anche se non penso che tu ne abbia bisogno – Ed è davvero sincero in quel momento.
Max si alza sulle punte e gli posa un bacio sulla guancia; poi si volta e svanisce tra la folla multicolore di Nassau. John segue per un momento il suo abito blu e si domanda se la rivedrà mai.
Ma John Silver non è mai stato un tipo da ‘se’, perciò si volta anche lui e sospira: tempo di tornare al proprio lavoro (ingrato) e cercare di guadagnarselo, quell’oro.



All'epoca dei primi episodi, ero convintissima che Max sarebbe diventata la moglie di Silver, dato che nel libro lui dice proprio di essere sposato con una donna di colore. Poi, ovviamente, le mie speranze per questi due sono andate a farsi benedire, anche se ora si sono vagamente riaccese. In realtà, John e Max mi piacciono molto anche come semplici soci, perché sono... sono identici, in realtà e insieme potrebbero gabbare tutta Nassau. Mi mancava la loro chimica durante questa seconda stagione.