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Autore: Lory221B    03/03/2015    4 recensioni
Raccolta di one-shot Johnlock, di genere vario.
Aggiunta la 13) "Oh what a night": perchè Sherlock ci ha messo così tanto a capire?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di sir A.C.Doyle, Moffatt Gatiss BBC ecc.; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro per il mio puro divertimento


One shot senza pretese ispirata dai capelli di Martin Freeman in Fargo e scritta di getto mentre tornavo a casa...giusto per sorridere un po'

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Am I pretty?



- Oddio sei in crisi di mezza età!!!-

John si era stufato di sentire quei commenti e malediceva il momento in cui aveva avuto la brillante idea di cambiare look. Inutilmente, oltretutto, visto che non aveva ottenuto il risultato sperato.

Quella mattina si era alzato presto, attorno alle cinque, era stato attentissimo a non svegliare Sherlock che era crollato sfinito nel letto accanto a lui  ad un’ora imprecisata della notte.

Meditava già da giorni di cambiare radicalmente il suo look e finalmente aveva trovato il coraggio di farlo.

Il giorno prima aveva messo tutti i suoi maglioni in un sacco, sostituiti da camicie e giacche eleganti ed era stato attentissimo a non farsi scoprire da Sherlock.

Quella mattina aveva intenzione di porre in atto la seconda parte del piano: tingersi i capelli di castano con uno shampoo colorante che sarebbe andato via dopo qualche lavaggio, giusto per fare un esperimento e non affrontare un cambiamento permanente. Poi li avrebbe pettinati in maniera diversa, più moderna.

Nella sua testa era chiarissimo il risultato; non si era mai curato del look ma era successo un evento a cui non poteva non prestare l'attenzione.

Così alle otto era pronto: aveva i capelli castani, pettinati con il gel, cosa che non faceva dai tempi del liceo; aveva concluso l’opera indossando il completo nuovo. Si ammirava allo specchio, magari non era proprio perfetto ma era contento di quello che vedeva.

Entrò in cucina dove uno Sherlock mezzo assonnato stava già chino sul microscopio. Quando John lo salutò Sherlock alzò la testa e per mezzo secondo lo sguardo indugiò su John senza alcun cambio di espressione, non disse niente, come se avesse notato appena la sua presenza. Si rimise subito a guardare la piastrina del microscopio senza spiaccicare parola.

John non si aspettava grossi complimenti, non sarebbe stato da Sherlock; non si aspettava nemmeno di venir buttato sul divano per un po' di sesso mattutino, cosa che avrebbe apprezzato, ma voleva almeno una reazione.

Quello che era successo era preoccupante; Sherlock notava tutto e sicuramente non gli era sfuggito che il suo John aveva cambiato pettinatura, colore di capelli e vestito. Il fatto che stesse zitto, che non avesse detto nemmeno qualcosa di critico, aveva completamente spiazzato John, che per il fastidio non si avvicinò al detective e decise di consumare la sua colazione al bar.

Scendendo per le scale aveva incontrato la signora Hudson, che subito aveva sottolineato quando sembrava più  giovane con la nuova pettinatura e anche alcuni vicini avevano fatto dei commenti. Tutti avevano detto qualcosa tranne Sherlock.

John si recò al lavoro scontento, evitò i colleghi che lo guardavano sorpresi e le infermiere che sembravano interessate dal cambio di stile. Anche alcuni pazienti fissi avevano manifestato forme di apprezzamento o stupore.

- Sei in crisi di mezza età? - Chiese Sarah affacciandosi alla porta del suo studio.

- Scusa? - rispose John smettendo di scarabocchiare sul suo block notes.

- Il nuovo look? Ok che i quaranta sono arrivati ma da te non mi aspettavo...questo! - continuò Sarah ridendo.

- Non è una crisi di mezza età...credo... lascia stare -

Fantastico, sembrava ridicolo. Magari chi non lo conosceva poteva trovarlo più sexy forse, ma per chi lo conosceva da anni sembrava un’idiota che aveva deciso di svecchiarsi tutto in un colpo.

All'ora di pranzo non aveva nessuna voglia di tornare a casa, tanto più che Sherlock era impegnato con Lestrade, così finì per accettare l’invito di sua sorella per mangiare assieme.

***** *****

- Oddio, sei in crisi di mezza età? - esordì Harry appena lo vide, squadrandolo dalla testa ai piedi. Non ricordava suo fratello in completo dalla prima comunione.

- È questo quello che tutti pensano vedendomi? - chiese John.

- Non è che adesso ti farai anche un lifting vero? - Continuò Harry ridendo.

- Non e divertente -

- Comunque ti ho chiamato per presentarti alla mia nuova ragazza, Jackie. Eccola sta entrando -


***** *****

Qualche ora di convenevoli dopo John tornò a casa stranito, con una storia buffa da raccontare su Harry e Jackie. Sempre sperando che il suo silenzioso ragazzo avesse voglia di ascoltarlo o anche solo di calcolarlo, visto il disinteresse della mattina,

John aveva sempre temuto che Sherlock si stancasse di lui, era troppo incline ad annoiarsi e riluttante nelle relazioni. Negli ultimi giorni era stato piuttosto scostante, ma il mutismo immotivato non era mai capitato, per cui John lo attribuiva alla noia. Sherlock si era stancato di lui al punto da non scomodarsi nemmeno a commentare il suo cambio di look.

Entrò in Baker street, indeciso se affrontare la cosa o meno, ma decise di iniziare in maniera rilassata valutando la reazione di Sherlock, il quale stava fissando qualcosa fuori dalla finestra e non si era nemmeno scomodato a voltarsi all'entrata di John.

- Mi è successo una cosa strana oggi -

Nessuna risposta.

- La ragazza di mia sorella ci ha provato con me...assurdo no? -

- Beh sarai contento adesso... era quello che volevi no? - sbottò Sherlock, girandosi di scatto e fissandolo con i suoi occhi freddi e indagatori.

- Ma di cosa stai parlando? -

- Pensi che io sia cieco John?  - affermò ancora più duramente Sherlock.

- Sta mattina l’ho pensato in effetti. Perché dovrei volere che la ragazza lesbica di mia sorella ci provi con me? - ora anche John aveva iniziato ad alzare la voce, data l'irragionevolezza del detective.

- Non so su chi di preciso vuoi fare colpo ma è abbastanza evidente che vuoi far colpo su qualcuno. Chi è l’oca che hai puntato? -

- Sherlock, che diavolo stai dicendo? - chiese John confuso

- Guardo anch'io, anzi mi costringi a guardare, quei stupidi programmi in cui una donna cambia look per trovare un ragazzo nuovo o perché vuole cambiare vita. Se non hai una nuova ragazza probabilmente ti sei stancato di me quindi vuoi una vita diversa -

John lo fissò a bocca aperta.

- Wow per una volta non hai capito niente. Dovrei scriverlo sul blog se non fosse che sembrerei ridicolo anch’io. -

- Scusa? Mi prendi per stupido? Hai fatto tutto di nascosto, è ovvio che...  -

- Sherlock, l’ho fatto per te, per piacere a te -

Sherlock lo fissò come quando cercava di spiegargli il sistema solare.

- Non essere ridicolo, a me tu andavi benissimo com'eri, con i tuoi rassicuranti maglioni e i capelli brizzolati. Non inventarti scuse. -

- Non sto inventando niente. Vuoi la verità? L’altro giorno, quando abbiamo incontrato il tuo amico... -

- Trevor? Il mio compagno di università? -

- Si lui; c’e stato un momento in cui mi sono guardato allo specchio e mi sono visto basso, brizzolato e con le occhiaie mentre lui era alto, slanciato, castano con i capelli ricci e perfetti e il fare aristocratico -

John si guardava la punta delle scarpe, si sentiva veramente stupido a fare quella confessione.

- John, mi stai dicendo che eri geloso di Victor? - chiese Sherlock stupito.

- Beh sembravate così intimi...non ho avuto nemmeno il coraggio di chiedere se magari voi due... -

- Ma per favore, sai benissimo che sei stato il primo per me...in tutto -

John alzò lo sguardo e incontrò gli occhi chiari del detective che stava sorridendo.

- Ok d’accordo, sono stato un idiota, sei contento? - fece John togliendosi la giacca e lanciandola il più lontano possibile.

- Mi spiace, John...forse...ti ho trascurato negli ultimi giorni? - Fece Sherlock avanzando con fare felino.

- Non sono dell'umore, mi sento un cretino. Domani riprendo i maglioni e mi lavo i capelli finché non tornano del mio colore -

- Un cretino molto sexy - continuò il detective facendosi sempre più vicino e arrufandogli i capelli.

John non potè fare a meno di sorridere.

 - Sai non occorre che ti lavi subito i capelli - fece Sherlock trascinandolo sul divano.

John pensò che dopotutto non era stata una cattiva idea.

 




   
 
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