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Autore: sherry21    04/03/2015    5 recensioni
Margaret è la figlia di un famoso uomo d'affari, che sentendo avvicinarsi la fine dei suoi giorni vuole vederla sistemata assieme alle sue ricchezze, ma per concretizzare il suo sogno deve organizzare un casting per il marito ideale nel più breve tempo possibile.
Quando il destino della giovane sembra essere già segnato e immutabile, un'intrigante chitarrista e cantante di una rock band giungerà a salvarla ... almeno è quello in cui lei confida.
(Avviso: il rating potrebbe subire variazioni).
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Margaret, Silvers Rayleigh, Trafalgar Law
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
Questione di stile
Abiti di ogni genere e colore stavano scorrendo tra le mani della vecchia Nyon, ma nessuno sembrava catturare la sua attenzione.
Nel giro di un mese si sarebbe tenuto il casting per decidere l’uomo che avrei dovuto sposare, e l’ansia stava diventando la mia migliore amica assieme alle pastiglie di Xanax che custodivo gelosamente nella borsa.
Mio padre, il famoso Silver Rayleigh, diceva di sentire la fine dei suoi giorni avvicinarsi sempre di più, e prima che questo succedesse, voleva vedermi sistemata con un uomo di buona famiglia.
-Signora Nyon, se non le dispiace vorrei dare uno sguardo in giro … - sorrisi mesta portandomi una mano al petto, incominciavo a innervosirmi lì dentro.
Vedere il modo in cui le persone si davano da fare per decidere con chi avrei dovuto passare il resto della mia vita, non era il massimo.
-Oh Margaret … - brontolò la vecchia alzando la testa in mia direzione - … io mi sto facendo in quattro per te e il tuo matrimonio, ma tu non mi dai alcuna soddisfazione. –
-Le chiedo scusa, ma non conoscendo il volto dello sposo non posso far altro che fantasticare. Ho solo la testa fra le nuvole. – ridacchiai cercando di non offenderla.
-Oh piccola mia, se solo tu avessi incontrato prima un uomo decente, non saremmo qui adesso … vai pure a fare un giro, io intanto scelgo qualcosa che possa andarti bene. -.
Chinai leggermente il capo per ringraziarla, e mi diressi in un’ala che non aveva per nulla a che fare con abiti da sera sfarzosi di prima.
Il negozio in cui mi aveva portato la vecchia Nyon apparteneva alla “Hancock’s Group”, ed era accessibile solo a una cerchia ristretta di persone facoltose.
Stavo ammirando una gonna bianca con dei motivi floreali blu, fini ed eleganti, quando alle mie spalle una voce sensuale maschile iniziò a deridermi.
-Mi dispiace dirlo, ma hai dei gusti da nonna. -.
Saltai per lo spavento, e nel voltarmi intravidi due iridi grigie che fissavano divertite la sottana che stringevo energicamente fra le mani.
Accidenti, era proprio un bell’uomo. Alto, moro, con un pizzetto meraviglioso … più lo osservavo, e più mi perdevo nella sua indole trasgressiva.
Indossava dei jeans chiari strappati in vari punti, assieme ad una camicia sgualcita con le maniche arrotolate fino ai gomiti.
-Ci conosciamo? – domandai con diffidenza, venendo colta da un’extrasistole per l’emozione.
-Non lo so, appartenevi alla combriccola che giocava a “Bingo” con mia nonna venticinque anni fa?- rise scuotendo il capo.
-Molto esilarante … - con le guance rosse per l’imbarazzo riposi l’indumento sul suo scaffale, cercando di svignarmela il più velocemente possibile da lui.
-Ehi … - mi afferrò per il polso con una stretta per nulla prepotente, anzi, dolce e affettuosa oserei dire.
Guardai le sue dita tatuate, e la mia gola divenne improvvisamente arida.
Cosa voleva da me?
- … non mi sembri il tipo di donna adatta a certi abiti insipidi. – sorrise cingendomi le spalle con braccio.
-Abiti insipidi? – ripetei confusa, guardandolo dritto negli occhi.
-Sì, insipidi … - sorrise furbo - … sei troppo noiosa vestita così. – tirò per un angolo la stoffa del vestito grigio che indossavo.
-Che cosa vorrebbe proporre l’esperto del ferro da stiro? – domandai acida, riferendomi alla sua camicia piena di grinze portata fuori dal pantalone.
-Questo si chiama stile … - rise beffardo assottigliando lo sguardo.
-Perfetto, ed io ho il mio … con il suo permesso … - inchiodai i piedi al pavimento, voltandomi per raggiungere la vecchia Nyon, ma Mr. pizzetto non voleva demordere.
-Tu indossi uno stile che non è il tuo. – mi riprese saldamente per un fianco, stringendomi con più forza di prima a lui.
Alzai gli occhi al cielo, e con un sorriso carico di sarcasmo chiesi: -Davvero? Mi mostreresti lo stile che più mi si addice? –
-Lo sto già facendo … - con una mano indicò il bancone davanti a noi, con sopra adagiati un paio di pantaloni neri in pelle e una maglia con lo scollo a “v” tigrata.
Rimasi basita.
Quando aveva preso questi capi d’abbigliamento?
Più li guardavo e più cresceva in me la voglia di indossarli, o per lo meno provarli.
Un lato di me voleva cedere al fascino trasgressivo di questo strano ragazzo, mentre un’altra voce piccola e timida m’intimava di non assecondarlo.
Non sapevo che cosa dovevo fare e dove dovevo guardare, non mi ero mai ritrovata in una situazione imbarazzante come quella.
Portò entrambe le mani al mio volto, accarezzandomi le guance con dei movimenti circolari dei pollici.
Stavo prendendo fuoco, ma non volevo che interrompesse quel contatto bellissimo.
Mi guardò intensamente negli occhi avvicinando le sue labbra alle mie, per poi soffiare un semplice ordine: -Provali. -.
Boccheggiai senza saper replicare, quindi annuii passiva pur di sbloccarmi da quella situazione.
-Perfetto, allora ti aspetto fuori dal camerino. -.
 
Mi ero cambiata, ma non avevo trovato la forza di uscire dal camerino.
Tra le mani stringevo spasmodicamente il bugiardino dello Xanax, non riuscendo a rintracciare il paragrafo che mi serviva.
- … si potrà assumere questo coso anche durante le emergenze … - mi morsi il labbro impanicata.
-Quale emergenza?-.
Il moro entrò nella cabina, e vedendomi fra le mani il foglietto illustrativo lo rubò incuriosito.
-Ehi … - protestai cercando di riappropriarmi del mio “consulente cartaceo” di turno.
Sorrideva il bastardo: -Lo sai che avevo scommesso la mia chitarra elettrica che eri una tipa ansiosa o depressa? –
-Con chi l’hai scommesso? – cercai di avventarmi sul suo braccio, col risultato di trovarmi spiaccicata sul tavolo dove poco prima erano adagiati gli abiti che stavo provando.
-Con il mio manager … - rispose stupito - … tu non sei aggiornata in fatto di musica, vero? Sembri più la figlia scontenta di un uomo d’affari. Sbaglio?-.
Touché, ma non era un dramma.
-Scontento sarai tu che non hai nient’altro da fare se non importunarmi … con il tuo permesso … - lo superai per tornare a cambiarmi, ma il suo braccio assieme alla sua stretta, ormai familiare, mi avevano di nuovo intrappolata a lui.
-Non hai bisogno di queste schifezze per andare avanti … - appallottolò il bugiardino gettandolo a terra.
-E di che cosa avrei bisogno, di grazia?- puntai le mani sui fianchi.
Continuò a sorridermi, guidandomi davanti a uno specchio che stava nelle vicinanze.
Non mi rimase accanto come avevo immaginato, si era adagiato con la spalla sinistra contro la specchiera, mangiandomi letteralmente con gli occhi.
Incredibile ma vero. Non riuscivo a riconoscermi nella figura ribelle che mi trovavo riflessa davanti, per giunta mi piacevo e mi sentivo a mio agio.
Quel nuovo look evidenziava le curve del mio corpo, e pareva donarmi quella grinta che avevo sempre desiderato possedere.
-Un bel rossetto rosso sarebbe la tua morte su quelle labbra carnose che ti ritrovi … - infilò entrambi i pollici delle mani dentro le tasche dei suoi jeans - … ti stai ancora chiedendo di che cosa avresti bisogno? -.
Stop!
Mi ero persa qualcosa per strada …
Perché stavo ascoltando questo sconosciuto e gli davo retta?
E perché non riuscivo a esprimergli le mie perplessità, ma continuavo a boccheggiare come un pesciolino rosso fuori dall’acqua?
Abbassai lo sguardo, cercando di capire che cosa dovevo fare, ma lui spiazzò nuovamente i miei pensieri.
-Tu hai bisogno di me, Margaret. -.
Alzai la testa di scatto, realizzando che non ci eravamo ancora presentati.
-Tu come … ?-
-Ti ho intravisto all’ingresso con quella docile vecchietta, non ti aveva chiamato così mentre prendevi l’ascensore?-
- Sì … ma tu … -.
Di sicuro stavo vivendo un sogno.
Solo nei film succedevano cose assurde come questa. Non era fattibile che un uomo s’invaghisse di una donna solo intravedendola nella hall di un negozio di lusso, per poi assillarla come lui stava facendo in questo momento con me.
-Tu chi sei invece? – domandai spaventata.
-Trafalgar Law, il chitarrista, nonché il nuovo cantante di una famosissima rock band … non ti dice niente il mio nome?-.
No, non mi diceva niente, ma non potevo smontare la sua virilità così spudoratamente.
-Come immaginavo, inutile domandarti se conosci gli “Heart pirates’s rock” … vero?-.
Riportai l’attenzione sulla punta dei miei piedi, mi sembrava di essere tornata sui banchi di scuola con quel piccolo interrogatorio.
Rise, avvicinandosi di nuovo a me - … tu hai bisogno di me, ecco la tua risposta. -.
Scossi la testa, e le mie labbra si mossero come se avessi impostato un pilota automatico tra la lingua e il cervello: -Sei sicuro che non sia tu ad aver bisogno di me? -.
Mi guardò negli occhi con una strana scintilla, che avesse interpretato la mia risposta come una sfida?
-No, però mi piaci. – fra le mani mi lasciò un biglietto, con sopra scritto il nome di un luogo e un numero di telefono - … quando raggiungerai questo posto, dirigiti verso la porta sul retro e mostra questo bigliettino a Bill, digli che mi conosci. –
-Cosa ti fa credere che io verrò in questo posto? Neanche ti conosco … - risposi scettica.
-Porta chi vuoi con te, così ti sentirai più sicura … a presto, Margaret. – ammiccò dirigendosi verso l’uscita - … dimenticavo, quei vestiti sono un mio regalo. –
-Non mi servono e costano un capitale, non posso accettarli. – risposi.
-Fa come vuoi, ma non credo che ti piacerebbe uscire da qui senza abiti addosso … - sghignazzò richiamando l’ascensore.
Guardai dentro il camerino, notando che non c’era più il mio vestito grigio: -Tu, Giuda … - borbottai fulminandolo.
-Inutile che tu lo cerchi … sarà un ottimo panno per la polvere. – mi salutò con la mano.
Volevo raggiungerlo e picchiarlo, ma le porte dell’ascensore si chiusero prima che io potessi fare un solo passo verso di lui.
Non potevo fargliela passere liscia.
Nel momento in cui stavo imbastendo un piano per fargliela pagare, la vecchia Nyon mi raggiunse, spalancando la bocca.
La guardai interdetta, e poi mi resi conto che non mi aveva mai vista vestita così: -C’è un motivo, posso spiegare tutto prima che lei perda la dentiera per strada … -.
La storia della dentiera risaliva a cinque anni fa, quando la vecchia Nyon andò in uno stadio a tifare per la sua squadra di baseball preferita. Nel mezzo delle sue urla di incoraggiamento, la sua dentiera aveva spiccato il volo fuori dalla bocca, cadendo nel sacchetto di popcorn di un tifoso seduto davanti a lei.
Inutile descrivere l’espressione di visibilio della vittima, mista un pizzico di disgusto, ma in compenso la vecchietta aveva guadagnato dei popcorn gratis.
-Stai benissimo vestita così! Sei uno schianto!- mentre mi girava intorno per studiarmi meglio, potei notare che i suoi occhi brillavano dallo stupore.
Rimasi di nuovo spiazzata per quella scenetta inattesa, ma forse, in fondo, un piccolo grazie lo dovevo al caro Trafalgar.
 
Buonasera a tutti ^^
Questa è la mia prima ff che tratta la coppia Law e Margaret come protagonisti, spero di riuscire a rendere bene entrambi i personaggi e di incuriosire qualche lettore ^w^
Per la nascita di questa storia devo ringraziare la carissima michiru93 che in questi giorni mi ha sostenuta ^^ Grazie mille Miki ^W^ grazie ai nostri discorsi c’è stato l’input giusto che mi ha permesso di scrivere qualcosa su questa coppia e spero di non deludere nessuno ^^
Un altro grazie lo devo a kiko90 che mi ha fatto riflettere molto sul carissimo Law, facendomi cambiare anche la visione che avevo su di lui ^w^
Ditemi pure che cosa ne pensate della storia, così posso capire se continuare a mandarla avanti o meno U.U … ;3
Grazie mille a coloro che sono giunti fino in fondo a questo primo capitolo e che decideranno di seguire questa storia, spero di avere presto i vostri pareri.
Un bacione con abbraccio!
Sherry =^w^=

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