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Autore: drem_of_love    05/03/2015    6 recensioni
Salve amici, eccomi qui che ripubblico lamia storia amore impossibile con un nuovo titolo e con numerose revisioni e modifiche. Spero vi Piaccia, ho intenzione di riempire le lacune della storia e gli spazzi di tempo tra una cosa e l'altra, li avevo un po saltati.
Soun è vedono con tre figlie. Ha deciso di risposarsi con la sorella del suo migliore amico. Vedova anche lei, ha un figlio 16enne, il quale dovrà imparare a vivere con tre splendide ragazze e sentimenti contrastanti. Spero di avervi incuriosito.
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Eccomi qui di ritorno con quest’ultimo capitolo, è stata una faticaccia terminare questa meravigliosa storia che mi ha permesso di affezionami a tutte voi “Ladies” Ringrazio chiunque passi di qui e si fermi a darmi la sua opinione, va beh ringrazio anche i lettori silenziosi che sprecano il loro tempo a leggere le mie “seghe mentali”. Ora basta sproloquiare inutilmente, vi auguro buona lettura… un bacio.

Epilogo


A un anno dalla nascita del piccolo Soun Aki finalmente Akane coronava suo sogno. Non l’avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura ma aveva desiderato Ranma fin dal primo momento. Ricordava ancora gelosamente il suo modo spocchioso di presentarsi, l’aveva battuta. Era la prima volta che un uomo lo faceva, non gliel’aveva mai confessato ma erano stati i suoi occhi a disorientarla quel giorno. Quel mare in tempesta le entrò dentro in un secondo, sfiorando le corde più profonde della sua anima Fissava il giardino addobbato a festa, tra poche ore avrebbe varcato la soglia del dojo in un vaporoso abito bianco dal taglio occidentale e gli avrebbe detto di sì per sempre. Non ci avrebbe mai scommesso ma quel terremoto con il codino aveva cambiato non solo sua vita ma anche quella degli altri. La prova? La vedeva giorno dopo giorno davanti ai suoi occhi. Suo padre e Nodoka brindavano felici davanti al laghetto con la carpa, Kasumi si stingeva teneramente al suo Ono, Shinnosuke faceva roteare il piccolo Shinpu e più in là sul retro della casa Nabiki tormentava il povero Kuno. E sì, tanti nuovi amori riscaldavano le strade di Nerima. Dal fondo della strada la coppia più stramba dopo di loro avanzava alzando un gran polverone.
«Sei uno stupido! Ti avrò detto mille volte che stavi sbagliando strada!» imprecò la mora brandendo la sua fedele spatola.
«è stato un banale errore di calcolo!» esclamò il ragazzo dai lunghi canini grattandosi la nuca imbarazzato.
«Un errore? Due ore a girare in tondo? A volte mi chiedo cos’hai in quella zucca vuota!» strillò colpendolo forte.
Lui si avvicinò e spostandole una ciocca di capelli dal viso le sussurrò a fior di labbra.
«Il mio inesistente senso dell’orientamento riconosce solo una strada…»
«Quale?» le chiese lei senza fiato.
«Quella per ritornare da te… Ucchan io ti amo!» gli annunciò baciandola teneramente.
«Ti sei salvato per un pelo… Anch’io ti amo.»
Eh sì ogni angolo di quel quartiere traboccava d’amore. Nel frattempo il capo famiglia Tendo si era recato in camera dalla figlia. Appena aveva spinto la porta, il cuore gli era saltato in gola per l’emozione. Era bellissima la sua bambina, avvolta in quell’abito bianco. Il suo viso era radioso e gli occhi le brillavano di luce propria, la sua piccola ormai era una donna. Una mamma fantastica e tra poche ore una moglie meravigliosa. Ogni volta che li vedeva insieme, Soun si sentiva in colpa. Aveva ostacolato tanto quell’amore convinto che fosse una cosa sbagliata e oggi non faceva che ringraziare il cielo. Nabiki gli aveva aperto gli occhi mettendosi in discussione, non glielo aveva mai detto ma aveva tanto apprezzato quel gesto perché nonostante tutte le scoperte fatte, la ragazza furba con il caschetto sarebbe stata sempre sua figlia, anche se nelle vene scorreva il sangue del tradimento. Per Soun Tendo il padre è chi cresce i propri figli e lui l’aveva fatto. Aveva allevato quella calcolatrice umana amandola con tutto se stesso e nessuna verità gli avrebbe mai fatto rinnegare nessuna delle sue figlie. Con questi pensieri si avvicinò emozionato alla sua piccolina, le lacrime iniziarono a scendere veloci. La strinse tra le braccia e le baciò i capelli.
«Sei pronta? Lo sai Ranma non ama aspettare.» le sussurrò suo padre accarezzandole la chioma corvina con voce incrinata.
«Sì papà. Quel baka sarebbe capace di divorarsi il buffet mentre aspetta!» rispose Akane asciugandogli le lacrime con le dita.
Scoppiarono a ridere felici, era un giorno importante per entrambi.
«Andiamo?» le chiese suo padre porgendole il braccio.
«Grazie papà.»
Suo padre l’avrebbe consegnata al suo sposo, era giunto il momento di crescere.


* * * * *
 
Nel frattempo nel dojo un Ranma agitato si torturava le mani. Si sentiva strano, la tensione gli stava chiudendo lo stomaco. Il giovane Saotome era lì, in quel luogo che aveva visto nascere il suo amore per quel maschiaccio violento senza sex appeal e nervoso stritolava il povero Ryoga. 
«Perché ci mette tanto? »
«E dai Ranma... Si starà preparando è normale il giorno delle nozze! Si starà facendo bella per te! » esclamò Ryoga sogghignando dandogli un'affettuosa gomitata.
«Glielo avrò ripetuto cento volte... È inutile perdere il sonno, il trucco non fa mira... »
Le parole gli morirono in gola, Akane varcò la soglia del dojo bellissima ed eterea come la notte. Il lungo vestito bianco dal taglio occidentale la fasciava come una seconda pelle. Il corpetto con lo scollo a cuore le metteva in risalto quel seno che Ranma aveva sempre preso in giro ritenendolo piatto. Ora il giovane guardava smanioso quel corpo sinuoso tempestato da una pioggia di piccoli Swarovski, le regalava il fascino di un cielo stellato. La lunga coda si stringeva sui fianchi armoniosi di lei come una carezza aprendosi delicatamente sulle caviglie. Per finire dei meravigliosi sandali gioiello le impreziosivano i piccoli piedi. Una sola parola riempì il cuore del codinato: meravigliosa. Quella creatura meravigliosa presto sarebbe diventata sua per sempre. In quel momento il suo fedele amico di sempre gli porse un fazzoletto.
Dicevi? Asciugati la bava Ranma... Cerca di arrivare a stasera! lo scimmiottò il ragazzo dai canini sporgenti mentre si teneva la pancia dal ridere.
«Stupido! Pensa alla tua cuochina... Ho notato Daisuke corteggiarla!» esclamò lo sposo.
«Dov'è che gli spacco le ossa! » strillò l'ex suino correndo per la sala.
Non era vero ma aveva bisogno di scrollarselo di dosso, voleva compiacersi di quella visione a pieno, senza nessuno che gli ricordasse quanto fosse buzzurro e cretino. Voleva imprimere quell'immagine nel suo cuore e custodirla gelosamente per sempre. Dietro di lei il piccolo Soun Aki correva nel suo completino bianco con tanto di cesto in mano e petali di rose, la piccola Tendo non lo avrebbe ammesso mai ma era un’inguaribile romantica. Dopo tanti anni finalmente il giovane Saotome capì che quello era il suo posto nel mondo, con quella donna dagli occhi color cioccolato e il loro splendido bambino. Ad ogni passo della mora il cuore del codinato sembrava fare una capriola, le mani gli sudavano e il fiato era corto. Soun arrivò di fronte al ragazzo e gli porse delicatamente la mano della sua bambina.
«Ranma l'affido a te, rendila felice!»
«Lo farò.»
Appena le mani dei due giovani si toccarono, Ranma le sorrise radioso e baciandole la mano gli disse.
«Sei bellissima...»
Akane arrossì e con un filo di voce rispose.
«Neanche tu sei malaccio! »
Scoppiarono a ridere, una di quelle risate fragorose che tolgono il respiro e ti regalano un senso di pace infinita.
La piccola Tendo era emozionatissima. Appena aveva visto il suo sposo, il cuore aveva smesso di battere per un secondo. Bellissimo in quell'abito nero che fasciava perfettamente ogni muscolo del suo corpo. La camicia leggermente sbottonata, i capelli arruffati e quel sorriso sghembo le avrebbero fatto sempre lo stesso effetto. Lei lo amava, con tutta se stessa. Quel tenero complimento l'aveva inondata di gioia ma nel classico stile "maschiaccio" aveva deciso di punzecchiarlo un po’. Afferrò il piccolo Soun Aki tra le braccia e sorrise, ora era tutto perfetto, la cerimonia poteva iniziare.
«Vuoi Tu Ranma Saotome, prendere la qui presente Akane Tendo?» pronunciò il celebrante fissando il codinato negli occhi. Non riuscì a trattenersi, voleva guardarlo mentre esprimeva di fronte al mondo intero che sì, lui la voleva con tutto se stessa ormai la piccola Tendo ne era certa.
«Sì, lo voglio.» rispose fiero fissando i suoi occhi in quelli di lei.
L’uomo rivolse lo sguardo alla sposa «E tu Akane Tendo vuoi prendere il qui presente Ranma Saotome?»
 Ora toccava a lui bearsi di quell’immagine, tre semplici parole eAkane sarebbe diventata la signora a tutti gli effetti. Le sorrisi, uno di quelli da togliere il fiato. Si morse leggermente le labbra tinteggiate di rosso e guardandolo fisso negli occhi sussurrò.
«Sì, lo voglio.»
L’intero dojo esplose di gioia, finalmente dopo tanti ostacoli quei due testoni coronavano il loro sogno d’amore. La festa iniziò subito coinvolgente e chiassosa, la loro routine non sarebbe mai cambiata. Nerima era piena di personaggi strambi e rumorosi ma ognuno a  modo suo aveva contribuito alla realizzazione di quel miracolo d’amore.
i due sposini si stringevano felici al centro della sala, era così bello vedere tutti finalmente felici. Ognuno di loro in quell’immensa baraonda aveva trovato il suo equilibrio. Era così divertente vedere il povero Kuno prostrarsi ai piedi di Nabiki per una mancanza, sentire Shinnosuke disperato poiché sua moglie il più delle volte era una brutta gatta da pelare, Ryoga evitare le spatolate dell’esigente Ucchan… eh sì, Nerima era piena di donne forti e caparbie che avrebbero dato filo da torcere ai mariti.
«Ranma non dimentichi qualcosa?» chiese la sposina con le mani ai fianchi.
«Cosa?» rispose il ragazzo smarrito.
«Vuoi che ti rinfreschi la memoria?» sussurrò la mora brandendo il fidato martelletto di plastica.
«No grazie, credo di aver capito.» biascicò il moro muovendo energicamente le mani.
La tirò a sé, le spostò una ciocca ribelle dal viso e fissandola dolcemente negli occhi…
«Ti amo Akane Tendo, oggi e per sempre!»
«Così va meglio…» bisbiglio lei baciandogli le labbra.
Un contatto dolce, sognato e bramato…
Pochi attimi dopo il giovane Saotome si massaggiava energico un bernoccolo.
«Ohi! Cosa c’è stavolta!» mugolò il povero ferito.
«La prossima volta si più svelto!»
 
Tutti scoppiarono in una sonora risata… Eh sì, sarebbero passati gli anni ma la musica a Nerima sarebbe stata sempre la stessa. I litigi, le avventure e i sentimenti avrebbero costellato sempre la vita dei nostri amici.
 
Ps: Non fulminatemi ho pensato di fare una shottina hot per la notte di nozze ma l’epilogo fiabesco e incasinato mi piaceva davvero tanto, spero di non avervi deluso, se è successo, chiedo umilmente scusa L un bacio Lady Dream!
 
   
 
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