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Autore: Eilan21    05/03/2015    5 recensioni
Un giorno troverai quei sentieri. Sentieri per altri mondi. Un giorno troverai l'estete eterna.
Questo piccolo componimento mi è stato ispirato dal Ciclo di Avalon di Marion Zimmer Bradley, una rilettura in chiave mistico-pagana delle leggende arturiane.
Genere: Fantasy, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Artù, Morgana, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un giorno troverai quei sentieri.

Sentieri per altri mondi.

Un giorno troverai l'estate eterna.

Venti di un altro tempo,

resti della verità sepolta,

che giacciono inermi

dopo essere giunti dalla Terra Perduta.

La Casa della Foresta riecheggerà ancora di canti di donne,

e tu, Isarma, mi riconoscerai in questa vita?

O cammineremo fianco a fianco come ciechi

senza riconoscerci?

Il biancospino nacque da un bastone piantato nella terra,

i fuochi si accenderanno ancora una volta nell'oscurità,

le danze s'intrecceranno,

e io ti amerò anche in questa vita mio re,

che giaci addormentato da secoli.

Quando finirà il tuo sonno?

Non piangere Piccolo Corvo,

perché la Madre riposa nel mondo.

E forse risuonerà di nuovo il suo grido.

Lampi, tuoni e pioggia.

Pioggia sulle nostre vesti,

sulle nostre labbra,

sulle nostre mani.

E, nel vento, attraverseremo le nebbie

per l'ultima volta

senza voltarci indietro.

 

 

 

 

 

 

Nota dell'autrice: Come anticipavo questa poesiola mi è stata ispirata da un libro sulle leggende arturiane che amo molto, Le Nebbie di Avalon, e di riflesso dagli altri libri della trilogia che ne sono un preludio. I personaggi cui faccio riferimento qui sono Viviana, Dama del Lago, il cui nome segreto è per l'appunto Isarma, mentre il “Re addormentato” è - ovviamente – Artù, che come leggenda vuole giace addormentato sull'isola sacra di Avalon. La donna che si rivolge a lui qui è Morgana, sua sorella-amante della leggenda arturiana (anche se qui ha una connotazione decisamente più positiva). Mentre “Piccolo Corvo” è Raven, personaggio non presente nelle leggende arturiane, ma solo nel libro: si tratta di una sacerdotessa di Avalon che ha rinunciato al dono della parola salvo per intenti profetici.

 

 

   
 
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