Questa poesia parla di te,
di tutte le volte che son rimasto
fermo a guardarti per ore
con lo sguardo gelido
a comporre tutti i tuoi piccoli
movimenti,
tutte le tue mille sfaccettature.
Ogni giorno nonostante questo
mi sorprendevo,
era come se vedessi ogni giorno
un fiore nuovo
e più bello
che nasceva senza un particolare scopo;
o forse eri tu a farlo nascere,
tu che potevi,
tu che riuscivi,
tu che neanche lo volevi.
Forse non sapevi
quanto bella fossi,
quanto bella sei.
Ed io qua son rimasto tutt’ora
e non m’accorgo del tempo che passa,
mille sono altrettanti giorni
che mi legano a te
in questo futuro.
Ed io non so davvero
cosa farò poi,
se sarò sereno in cielo
o triste in luoghi bui.
Aiutami tu, dunque, tu che puoi
come hai sempre fatto,
senza fare niente;
ma se forse un giorno ti dovesse scappare
uno sguardo verso di me
o un minimo sorriso
tu fallo, sorridimi
ed io sarò felice,
ed io morirò in pace.