Una cosa super idiota, super schifosa, super fluff e super
breve giusto per farmi perdonare la lunga assenza.
p.s. il titolo rendeva molto di più in
inglese, sorry not sorry
Some are just better cuddlers
Nico si era appena svegliato, i capelli
arruffati, le gambe aggrovigliate nelle lenzuola e il viso appena illuminato
dalla luce che filtrava dalle persiane. Il senso di vuoto che provava quasi
ogni mattina scomparve improvvisamente dopo aver notato la testa bruna che
ronfava sul suo addome scoperto, riscaldandolo. Percy
si era addormentato abbracciando il suo fidanzato, utilizzando il suo stomaco come
cuscino e abbracciandolo stretto. Ogni notte Jackson rotolava verso la parte
del letto di Nico, stritolandolo in abbracci soffocanti, nonostante avessero un
matrimoniale immenso che avrebbe fatto invidia persino ad un figlio di Ipno. Di Angelo cercava sempre di scollarselo di dosso, ma
tanto valeva la pena tenersi quel peso,
invece di affaticarsi tanto, no? Insomma, era abbastanza sicuro di poter
sopportare qualche abbraccio.
Nico strizzò gli occhi dopo aver
sbadigliato, poggiando una mano fra i capelli spettinati di Percy
e scostandogli appena il viso, così da riuscirlo a vedere in faccia: la bocca
era semiaperta, un filo di saliva stava colando dal lato destro; aveva sbavato su
di lui mentre dormiva, di nuovo. Il
ragazzo più piccolo alzò gli occhi al cielo e scosse la testa sbuffando, ma
comunque si strinse di più al compagno, riappoggiando la testa sul cuscino,
godendo del silenzio della prima mattina. Erano pochi i momenti in cui Percy stava zitto, quindi doveva approfittarne quanto più
possibile.
"Ti amo" si ritrovò a
sussurrare dopo qualche secondo, la mano che ancora massaggiava la testa del
compagno addormentato.
"Ti amo anche se sei un idiota
che non riesce a farsi un caffè da solo"
Posò un bacio leggero sulla fronte
di Percy, attento a non svegliarlo.
"Ti amo anche se hai fatto diventare
tutte le mie magliette azzurre in lavatrice" bisbigliò ancora, arrossendo
appena.
"Ti amo anche se ci hai messo
tre mesi per chiedermi di convivere"
Nico sospirò, dandogli un altro
bacio, questa volta vicino alla bocca. Poi si coprì il viso per la vergogna,
affondando la testa fra i capelli di Percy, resosi
conto di quanto fosse cliché parlare alla persona amata mentre dormiva.
Sei patetico, Nico, davvero.
Alzò il capo di nuovo quando si
accorse del troppo silenzio: Jackson
aveva smesso di russare. Gelò quando si ritrovò davanti al naso due occhioni verdi ed un sorriso malizioso.
"Buongiorno, Nico"
"Da quanto tempo sei
sveglio?"
Percy lo ignorò.
"Ti amo anche io, lo sai? E
comunque ora le tue magliette sono colorate, almeno"
Di Angelo si lasciò sfuggire un
grugnito, nascondendo il volto in fiamme sotto alle lenzuola.
Percy si alzò
sui gomiti e gli lasciò un bacio sui capelli, ridendo.
"Non c'è niente di strano,
dai"
"Non l'ho mai pensato,
infatti" mugugnò Nico senza voltarsi.
"E' stato molto... dolce"
Se possibile, il minore arrossì
ancora di più, soprattutto dopo che Percy lo attirò a
sé cingendogli la vita.
"Vado a farmi la doccia, amore"
Nico borbottò qualcosa simile ad un
"ti odio" poco convinto, ma quando sentì Jackson allontanarsi lo
afferrò velocemente per il polso, riportandolo sul letto.
"Rimani un altro po'"
Percy sorrise di
nuovo, questa volta dolcemente, avvicinandosi al fidanzato. Aveva il viso
rossissimo, gli occhi bassi che cercavano di evitare i suoi. Estremamente,
dannatamente dolce, pensò il figlio di Poseidone,
sarebbe stato impossibile non accontentarlo, perciò si sdraiò di nuovo accanto
a lui, poggiando la testa nell'incavo del suo collo.
Passati dieci minuti, Jackson tentò
di nuovo di alzarsi, ma invano.
"Mmh"
"Nico?"
"Mh"
Il ragazzo maggiore sospirò,
accarezzando leggermente la mano che gli stringeva forte il braccio.
"Devo farmi un doccia, dai. E
dovresti pure tu, ti ho sbavato addosso"
Nico non mollò la presa, scuotendo
la testa.
"Possiamo lavarci anche
dopo"
"Se vuoi delle coccole basta
chiederlo, eh"
"Non voglio delle
coccole!"
"Come vuoi" Percy fece spallucce, portandosi sopra il corpo di Nico e
iniziando a baciargli il collo.
Di Angelo avrebbe voluto
protestare, ma arrecò come scusa il fatto che di primo mattino il suo cervello
non ricevesse bene i segnali. Invece allacciò le braccia al collo di Percy, avvicinando i loro corpi ancora di più.
"Dovresti parlarmi più spesso
mentre dormo"
"Ti prego!" esclamò Nico
avvampando.
Percy ridacchiò
per poi baciarlo nuovamente.
Le coperte erano ormai finite per
terra quando un colpo di tosse interruppe i due ragazzi. Si guardarono per un
momento, poi si accorsero di una luce fioca proveniente dalla porta della
stanza: Jason era lì davanti con gli occhi spalancati, doveva aver effettuato
un messaggio Iride.
Nico boccheggiò, guardando
indignato Percy che rideva a crepapelle e lanciando all'intruso
occhiatacce degne di un figlio di Ade. Probabilmente intimidì Jason che dopo
aver farfugliato qualcosa interruppe il collegamento.
Di Angelo lanciò il suo cuscino verso
il compagno che ancora sghignazzava.
"Come fai a ridere? E' tutto
così imbarazzante!"
"Almeno ora che ha visto come
te la spassi non si preoccuperà più per te, visto che da quando ci siamo
trasferiti insieme non ha fatto altro che chiamare per assicurarsi che non
avessi mandato a fuoco qualcosa"
Il minore fece uno stranissimo
verso gutturale, per poi sgambettare giù dal letto.
"Sei un idiota, sono fidanzato
con un idiota"
"Però mi ami!"
"Aaah,
vado a farmi quella benedetta doccia, e non osare seguirmi"
Ovviamente Percy
sgattaiolò nella doccia dopo cinque minuti e, nemmeno a farlo apposta, qualcun'altro
decise di mandare loro un messaggio Iride.
Non era proprio giornata.
Jackson non era una persona
particolarmente sveglia, a volte, ma non gli ci volle molto per capire che non
avrebbe più sentito un "ti amo" da Nico per molto tempo, quando
quest'ultimo lo scacciò dalla doccia lanciandogli il bagnoschiuma in testa.