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Autore: zwingli    05/03/2015    3 recensioni
Nico scopre di essere particolarmente propenso alla dolcezza di primo mattino, soprattutto se Percy è lì a sbavargli addosso mentre dorme.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una cosa super idiota, super schifosa, super fluff e super breve giusto per farmi perdonare la lunga assenza.

p.s. il titolo rendeva molto di più in inglese, sorry not sorry

 

Some are just better cuddlers

Nico si era appena svegliato, i capelli arruffati, le gambe aggrovigliate nelle lenzuola e il viso appena illuminato dalla luce che filtrava dalle persiane. Il senso di vuoto che provava quasi ogni mattina scomparve improvvisamente dopo aver notato la testa bruna che ronfava sul suo addome scoperto, riscaldandolo. Percy si era addormentato abbracciando il suo fidanzato, utilizzando il suo stomaco come cuscino e abbracciandolo stretto. Ogni notte Jackson rotolava verso la parte del letto di Nico, stritolandolo in abbracci soffocanti, nonostante avessero un matrimoniale immenso che avrebbe fatto invidia persino ad un figlio di Ipno. Di Angelo cercava sempre di scollarselo di dosso, ma tanto valeva la pena tenersi quel peso, invece di affaticarsi tanto, no? Insomma, era abbastanza sicuro di poter sopportare qualche abbraccio.

Nico strizzò gli occhi dopo aver sbadigliato, poggiando una mano fra i capelli spettinati di Percy e scostandogli appena il viso, così da riuscirlo a vedere in faccia: la bocca era semiaperta, un filo di saliva stava colando dal lato destro; aveva sbavato su di lui mentre dormiva, di nuovo. Il ragazzo più piccolo alzò gli occhi al cielo e scosse la testa sbuffando, ma comunque si strinse di più al compagno, riappoggiando la testa sul cuscino, godendo del silenzio della prima mattina. Erano pochi i momenti in cui Percy stava zitto, quindi doveva approfittarne quanto più possibile.

"Ti amo" si ritrovò a sussurrare dopo qualche secondo, la mano che ancora massaggiava la testa del compagno addormentato.

"Ti amo anche se sei un idiota che non riesce a farsi un caffè da solo"

Posò un bacio leggero sulla fronte di Percy, attento a non svegliarlo.

"Ti amo anche se hai fatto diventare tutte le mie magliette azzurre in lavatrice" bisbigliò ancora, arrossendo appena.

"Ti amo anche se ci hai messo tre mesi per chiedermi di convivere"

Nico sospirò, dandogli un altro bacio, questa volta vicino alla bocca. Poi si coprì il viso per la vergogna, affondando la testa fra i capelli di Percy, resosi conto di quanto fosse cliché parlare alla persona amata mentre dormiva.

Sei patetico, Nico, davvero.

Alzò il capo di nuovo quando si accorse del troppo silenzio: Jackson aveva smesso di russare. Gelò quando si ritrovò davanti al naso due occhioni verdi ed un sorriso malizioso.

"Buongiorno, Nico"

"Da quanto tempo sei sveglio?"

Percy lo ignorò.

"Ti amo anche io, lo sai? E comunque ora le tue magliette sono colorate, almeno"

Di Angelo si lasciò sfuggire un grugnito, nascondendo il volto in fiamme sotto alle lenzuola.

Percy si alzò sui gomiti e gli lasciò un bacio sui capelli, ridendo.

"Non c'è niente di strano, dai"

"Non l'ho mai pensato, infatti" mugugnò Nico senza voltarsi.

"E' stato molto... dolce"

Se possibile, il minore arrossì ancora di più, soprattutto dopo che Percy lo attirò a sé cingendogli la vita.

"Vado a farmi la doccia, amore"

Nico borbottò qualcosa simile ad un "ti odio" poco convinto, ma quando sentì Jackson allontanarsi lo afferrò velocemente per il polso, riportandolo sul letto.

"Rimani un altro po'"

Percy sorrise di nuovo, questa volta dolcemente, avvicinandosi al fidanzato. Aveva il viso rossissimo, gli occhi bassi che cercavano di evitare i suoi. Estremamente, dannatamente dolce, pensò il figlio di Poseidone, sarebbe stato impossibile non accontentarlo, perciò si sdraiò di nuovo accanto a lui, poggiando la testa nell'incavo del suo collo.

Passati dieci minuti, Jackson tentò di nuovo di alzarsi, ma invano.

"Mmh"

"Nico?"

"Mh"

Il ragazzo maggiore sospirò, accarezzando leggermente la mano che gli stringeva forte il braccio.

"Devo farmi un doccia, dai. E dovresti pure tu, ti ho sbavato addosso"

Nico non mollò la presa, scuotendo la testa.

"Possiamo lavarci anche dopo"

"Se vuoi delle coccole basta chiederlo, eh"

"Non voglio delle coccole!"

"Come vuoi" Percy fece spallucce, portandosi sopra il corpo di Nico e iniziando a baciargli il collo.

Di Angelo avrebbe voluto protestare, ma arrecò come scusa il fatto che di primo mattino il suo cervello non ricevesse bene i segnali. Invece allacciò le braccia al collo di Percy, avvicinando i loro corpi ancora di più.

"Dovresti parlarmi più spesso mentre dormo"

"Ti prego!" esclamò Nico avvampando.

Percy ridacchiò per poi baciarlo nuovamente.

Le coperte erano ormai finite per terra quando un colpo di tosse interruppe i due ragazzi. Si guardarono per un momento, poi si accorsero di una luce fioca proveniente dalla porta della stanza: Jason era lì davanti con gli occhi spalancati, doveva aver effettuato un messaggio Iride.

Nico boccheggiò, guardando indignato Percy che rideva a crepapelle e lanciando all'intruso occhiatacce degne di un figlio di Ade. Probabilmente intimidì Jason che dopo aver farfugliato qualcosa interruppe il collegamento.

Di Angelo lanciò il suo cuscino verso il compagno che ancora sghignazzava.

"Come fai a ridere? E' tutto così imbarazzante!"

"Almeno ora che ha visto come te la spassi non si preoccuperà più per te, visto che da quando ci siamo trasferiti insieme non ha fatto altro che chiamare per assicurarsi che non avessi mandato a fuoco qualcosa"

Il minore fece uno stranissimo verso gutturale, per poi sgambettare giù dal letto.

"Sei un idiota, sono fidanzato con un idiota"

"Però mi ami!"

"Aaah, vado a farmi quella benedetta doccia, e non osare seguirmi"

Ovviamente Percy sgattaiolò nella doccia dopo cinque minuti e, nemmeno a farlo apposta, qualcun'altro decise di mandare loro un messaggio Iride.

Non era proprio giornata.

Jackson non era una persona particolarmente sveglia, a volte, ma non gli ci volle molto per capire che non avrebbe più sentito un "ti amo" da Nico per molto tempo, quando quest'ultimo lo scacciò dalla doccia lanciandogli il bagnoschiuma in testa.

 

 

 

 

 

  
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