Era stanco. Di quella stanchezza che sa dare solo il vuoto.
Era stanco,di tutte quelle false promesse.
Così stanco da restare impassibile di fronte a qualunque emozione.

Le stelle brillano e tu ti lasci cullare dalla notte. Così piccolo di fronte all'immensità del cielo,rannicchiato in quelle lenzuola pallide che conoscono solo il profumo della tua pelle. Quella pelle così lucente e candida,decorata da qualche neo come a significare un insieme di costellazioni in un cielo così vuoto.
Vuoto come il tuo cuore che non accetta più nessuna emozione
Vuoto come la tua mente che si anima solo di notte.
Quando sei così stanco ma non riesci a dormire,non sai che  alimenti costantemente i miei sogni con colori vivaci ormai sconosciuti nella mia realtà.
Lasciati cullare,non dalla notte ma dalle mie braccia. Così fragili ma forti allo stesso tempo. Braccia che tu non conosci,braccia che ti hanno stretto milioni di notti nei miei sogni.
La luna ci osserva,la prima notte stellata dopo il freddo inverno io l’ho vista con te. Nel calore della tua bocca che mi sfiorava il collo quasi come ad aver paura di farmi male. Il tuo sorriso perfetto prende vita ancora adesso nella mia mente. E la luna ci incoraggiava a riempirci di calore,calore assente dopo un’inverno rigido che non vuole andare via.
  Quella stessa luna che adesso ti vede in preda ai rimpianti.
Sotto lo stesso cielo buio che ci ha cullati.
Buio,come le emozioni che non vuoi più provare.
 
Parole che non ti dirò mai,per paura o per orgoglio.
A te che sei parte dei miei giorni e continua distrazione per la mia mente.
A te,che voglio con tutta me stessa.