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Autore: MatsuriGil    06/03/2015    5 recensioni
è una storia che continua... alle superiori... e oltre...tra amori e litigi. i migliori amici sempre in competizione per l'amata Mikan... . Questa storia è scritta un capitolo Natsume e uno Mikan per guardare i rispettivi punti di vista. nota autore: in alcuni tratti la storia potrebbe essere OOC
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 32:  LA RESA DEI CONTI(Natsume)
 



“Natsume, dobbiamo salvarla, ma avremmo bisogno di un buon piano” esclamò Hotaru prendendo per la prima volta la parola senza che nessun altro l’avesse interpellata.

“Ho già in mente qualcosa, ma devo prima chiamare una persona che ci può aiutare”.

Detto questo chiamai Saito che ci raggiunse in un baleno. Il suo aiuto sarebbe stato decisivo per la battaglia.

Intanto, io e gli altri ci eravamo spostati in giardino lontano da occhi indiscreti.

Raccontai a tutti di che pasta era fatto Persona e che io e Saito avevamo già in mente di affrontarlo e gli svelai il nostro piano.

“Sappi che vi aiuteremo anche noi” affermò Tsubasa a nome suo e di tutti gli altri.

“Sapevo di poter contare su di voi, ma vi avverto che non sarà una cosa facile, sarete in pericolo di vita e se non ve la sentite di rischiare tanto potete tirarvi indietro subito, nessuno vi obbliga”.

“Natsume, anche noi vogliamo salvare Mikan, è una nostra amica e ci ha sempre aiutato nel momento del bisogno, questa è un occasione per ripagarla di tutto quello che ha fatto per noi, eppoi non possiamo permettere a Persona di passarla liscia, ha rapito una ragazza e vuole sfruttare te o vostro figlio per scopi malvagi, non possiamo di certo restare con le mani in mano sperando che la cosa si risolva da sola”.

Ruka aveva fatto un bel discorso, non c’è che dire, ma ora era arrivato il momento di organizzarci.

Non potevamo perdere tempo.

Mancavano circa 10 ore all’ora designata e bisognava sincronizzarci tutti al meglio.

 
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Il piano era stato ideato. Tutti erano disposti ai propri posti. Ruka era sopra un albero in modo da poter controllare tutta la foresta insieme ai suoi fedeli animali.

Saito si era nascosto sotto terra e sarebbe sbucato fuori al momento opportuno prendendo di sorpresa Persona.

Hotaru aveva creato delle ricetrasmittenti invisibili e delle specie di spille a scopo di GPS in modo da conoscere sempre la posizione di tutti.

Tsubasa si era attaccato alla mia ombra con una sua nuova tecnica ed era diventato una parte di essa. Appena giunti davanti Persona il suo ruolo era quello di andare a liberare Mikan, passando di ombra in ombra senza farsi scoprire.

Io, sostanzialmente, dovevo solo parlare con lui, distrarlo per permettere a Tsubasa di liberare Mikan e, naturalmente, ucciderlo per tutto quello che aveva fatto. Troppe volte i suoi crimini sono stati impuniti ed ora non poteva passarla liscia.

In un certo senso ero disposto a lasciar perdere tutto quello che avevo passato in tutti questi anni, ma avendo preso in ostaggio Mikan e con lei nostro figlio, aveva sorpassato ogni limite.

A questo punto non potevo fargliela passar liscia.

Il momento era arrivato, con passo lento mi diressi verso il luogo dell’incontro.

Lui era li che mi aspettava.

Dietro di lui intravidi Mikan legata ad un albero con delle corde spesse e sicuramente anche anti-Alice. Non che contro lei servissero a qualcosa, ma sicuramente aveva previsto che non sarei giunto all’incontro sprovveduto di qualche asso nella manica.

Mi feci avanti. D’altronde non poteva andare altrimenti.

“Sono qui, lascia subito andare Mikan” affermai con tono calmo, volevo rassicurarla in qualche modo per non farle fare nulla di avventato.
Mikan mi sorrise capendo che avevo in mente qualcosa, menomale che in queste occasioni non si faceva prendere dal panico.

“Lo vedo che sei qui, ma ancora non posso liberarla, è una sorta di garanzia, capisci? Con lei legata, non ti azzarderesti mai ad alzare quelle tue unghiacce su di me, a meno che non vuoi rischiare di perderla. Sai per essere ancora più sicuro che ne dici se la tocco senza guanti? Forse succederà qualcosa, forse no, chi lo sa, magari a lei non succederà niente, ma a tuo figlio? Non ne sono poi così sicuro. Dovremmo provare?”

Persona si sfilò il guanto e stava per appoggiare la sua mano sul ventre di Mikan che si ribellava cercando di non farsi toccare.

“Non provarci neanche!”

Mi lanciai all’attacco, non potevo aspettare. Il piano A era fallito, ma non mi importava. D’altronde non potevo restare fermo immobile, e ideare il piano B sarebbe stato impossibile, quindi passare subito al piano C era l’unico modo.

Il piano C consisteva nel far credere a persona che avevo perso le staffe e lo attaccassi non avendo nient’altro in mente, una cosa che in questa situazione, non mi era difficile nemmeno fingere.

Lanciai una palla di fuoco per dividere Persona da Mikan.

“Vuoi combattere? Combattiamo, ma lascia stare mio figlio fuori da tutto ciò!”

“Sai ho sempre sperato di averti dalla mia parte, ma a quanto pare, con questo tuo carattere, non cadrai mai a i miei piedi, che grande spreco, questo tuo bel potere poteva servire a molte cose, ma ahimè, visto che non accetti di stare dalla mia parte, non mi rimane nient’altro da fare se non ucciderti. Farti rimanere in vita ormai non ha più senso. E una volta finito con te, aspetterò con ansia che tuo figlio nasca e lo prenderò con me, lo alleverò e lo farò diventare una marionetta, proprio come dovevi essere tu”.

“Hai finito con il tuo monologo? Mi dispiace per te, ma niente di questo succederà, perché oggi tu morirai qui, fosse l’ultima cosa che faccio!”

Detto questo la battaglia ebbe inizio.

I colpi non si risparmiavano, Persona e Natsume combattevano testa a testa sfoderando i loro Alice al massimo.

Tsubasa intanto liberò Mikan.

Anche gli altri si unirono alla lotta.

Saito fece crollare un pezzo di terra facendo perdere a Persona il suo equilibrio e permettendo a Natsume di colpirlo in pieno stomaco con una lancia di fuoco che lo trapassò da parte a parte.

Persona cadde in ginocchio, boccheggiando in cerca di aria.

Stava perdendo molto sangue, ma cercò di rialzarsi in piedi per un ultimo disperato attacco.

Lanciò un ago, intriso del suo veleno, a tutta velocità verso Mikan che non fece in tempo a schivarlo e la colpì vicino al cuore.

Dopo qualche secondo si accasciò a terra. Se doveva morire, doveva portare via qualcosa di prezioso al suo carnefice.

Con questo pensiero Persona morì.

A Mikan iniziò a girare la testa e sentiva delle voci ovattate che la chiamavano a gran voce.

L’ultimo suo pensiero andò a suo figlio, non voleva perderlo e concentrò tutto il suo potere su di lui, prima di perdere i sensi.



Eccomi qui, ormai siamo giunti quasi alla fine, il prossimo capitolo sarà l'epilogo di questa storia che ha accompagnato i protagonisti in mille peripezie, sto pensando anche a fare un seguito, ma ancora non ne sono sicura, voi che ne pensate? 
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, è molto importante ed è stato una faticaccia scriverlo. Non sono molto brava a scrivere le scene di battaglia, infatti non sono andata molto nel dettaglio e mi dispiace per questo.
Spero che recensirete in molti...
Inoltre grazie a chi segue questa storia e che aspetta i miei aggiornamenti anche se passa molto tempo l'uno dall'altro.
Alla prossima,
Kiss MatsuriGil

 
   
 
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