Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: _windowsgirls    06/03/2015    1 recensioni
''Ciao.'' Un ragazzo sostava dietro la porta d'ingresso del suo appartamento, con la mano spiegata in avanti in attesa di essere stretta. ''Sono il tuo nuovo vicino.''
Drew gliela strinse, stampandosi sulla faccia un sorriso di cortesia. ''Ciao, sono Drew.''
''Harry.''

-
Drew aspettava.
Era seduta sul cornicione del terrazzo della sua abitazione, con le gambe lasciate a penzolare nel vuoto. Quante volte si era soffermata ad osservare il sole calare lungo la linea del mare, gli occhi fissi, le dita della mano che intrecciavano quelle di un'altra persona, una persona che si sarebbe ben presto dimenticata di tutto.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Still waiting



Drew aspettava.
Era seduta sul cornicione del terrazzo della sua abitazione, con le gambe lasciate a penzolare nel vuoto e una mano incastrata sotto la coscia, l'altra che manteneva la sigaretta tra il medio e l'indice vicino alle labbra carnose, mentre giocava con il fumo in bocca. 
Il tramonto all'orizzonte colorava il suo profilo di un tenue arancione, così chiaro da permetterle di vedere il sole senza che le bruciassero gli occhi. Il mare davanti a sè era calmo, ma sul tetto della sua abitazione tirava un leggero venticello che le muoveva i lunghi capelli neri sulla schiena in dolci onde.
Quante volte si era soffermata ad osservare il sole calare lungo la linea del mare, gli occhi fissi, le dita della mano che intrecciavano quelle di un'altra persona, una persona che si sarebbe ben presto dimenticata di tutto.


- Ciao. - Un ragazzo sostava dietro la porta d'ingresso del suo appartamento, con la mano spiegata in avanti in attesa di essere stretta. - Sono il tuo nuovo vicino. -

Drew gliela strinse, stampandosi sulla faccia un sorriso di cortesia. - Ciao, sono Drew. -
- Harry. -


Espirò il fumo dalle narici, infilando la sigaretta tra le labbra e inspirando una nuova boccata, più lunga delle precedenti, ogni tiro che le portava via un po' di tristezza, allievandole il peso sul cuore. 
Quante cose erano cambiate da quel momento, niente che non potesse non essere ricordato per le sensazioni che ogni ricordo si portava dietro, come uno strato sottile che, aggiungendosi agli altri, aveva contribuito alla formazione di Drew Edwards. Erano passati quasi cinque anni dall'ultima volta in cui si erano visti, cinque anni ed Harry era scomparso nel nulla, come il fumo appena espirato che si conformava all'aria circostante.


- Perchè vieni qui su? - Harry passò una mano tra i capelli ricci che gli incorniciavano un viso talmente delicato da poter sembrare una bambola di porcellana. Prese la mano di Drew e iniziò a rigirarsi le dita tra le sue.


Harry era stata la ventata d'aria fresca che Drew non si sarebbe mai aspettata, non credeva possibile che proprio a lei fosse capitato il colpo di fulmine, non con lui, così bello...e ora anche impossibile.


- Il tramonto è la parte più bella della giornata. - disse lei, mentre con l'altra mano si portava la sigaretta alla bocca. Harry gliela sfilò dalle dita delicatamente, rigirandola tra il pollice e l'indice.
- Questa roba ti uccide, e tu continui imperterrita? -
- Tanto moriremo tutti, Harry. - disse Drew cercando di sfilargliela di mano, ma Harry la fece cadere oltre il muretto, sul cemento della strada, con il filtro ancora arrossato. - Ops. - disse sbilanciandosi verso di lei per darle un buffetto sulle guance.


 
Allontanò la sigaretta dalle labbra, osservando il fuoco divorare tutto il tabacco, lasciandosi dietro solo una scia di fumo scuro.
Si perse ad osservare la sigaretta che si faceva sempre più corta, ma con la mente andava ben oltre lo strumento con cui aveva deciso di rovinarsi.
Harry tornava, qualche volta, per far visita ai suoi genitori, ma a lei non pensava mai, come se fosse solo un lontano ricordo per cui non bisognava perderci molto la testa, quando invece solo grazie a Drew aveva potuto proseguire per la sua strada. Il sole si annidava al di sotto della linea del mare, gli ultimi raggi ad illuminare il contorno dei palazzi nelle vicinanze mentre il cielo sopra di lei si tingeva di una particolare tonalità di azzurro.


- Quindi questo sarà il nostro rifugio? - chiese il ragazzo stendendosi lungo il pavimento del terrazzo del loro palazzo, un braccio piegato sotto la testa, l'altro steso su cui era appoggiato il capo di Drew. Lei era accucciata contro il suo petto, lo sguardo di entrambi puntato sulle stelle che brillavano sull'oscurità del cielo a mezzanotte. Drew sollevò le spalle, sperando che Harry cogliesse il suo movimento, stretti com'erano. - E' il mio, ma condividerlo con te è molto più bello. -
Harry inclinò leggermente il capo verso di lei facendo scontrare i loro occhi, persi a rimirarsi come se non volessero perdersi neanche un dettaglio l'uno dell'altra. - Okay, allora sarò felice di tenerti compagnia, quissù. - Poi appoggiò delicatamente le sue labbra su quelle di Drew, in un bacio che sapeva di sale, tabacco e menta, un contrasto che inebriava troppo le loro teste, trasportandoli in altre dimensioni, come quelle che cercavano di distinguere individuando le varie costellazioni.



Il sole ormai si era abbassato, scomparendo alla sua vista, mentre lei si guardava le Vans consumate e le gambe lasciate scoperte dai pantaloncini di Jeans, il pacchetto di Lucky Strikes che faceva capolino dalla tasca anteriore. Il telefono era accanto a lei, appoggiato sul cornicione freddo. Schiacciò il tasto per vedere l'orario.
Aveva ancora un po' di tempo da passare lassù dove i ricordi erano così vividi da sembrarle scene che le danzavano davanti agli occhi come se le stesse rivivendo per la seconda volta, ma Drew sapeva che non sarebbe ritornato niente.


- Vieni. - Harry le prese una mano e la condusse in camera sua, chiudendosi la porta alle spalle. Si andarono a sedere entrambi, l'una accanto all'altro, sul sedile del pianoforte, mentre Harry faceva schioccare ogni dito. Drew gli sistemò lo spartito davanti, mettendogli sotto il naso le note delle canzone che più le piaceva. - Avanti, - disse facendo un cenno verso i tasti che aspettavano di essere pigiati dalla sue dita affusolate ed esperte, - illuminami. -
Harry sorrise e iniziò a far scivolare le mani sulla tastiera, riempendo l'aria con la melodia che Drew amava in assoluto, insidiandosi in ogni angolo della stanza, in ogni parte del suo corpo minuto, in confronto a quello di Harry che, sebbene avesse solo sedici anni e mezzo, era molto più possente. A circa metà, la melodia venne accompagnata dal suono della sua voce calda, rauca e anche un po' vibrante che inconsapevolmente faceva venire i brividi alle braccia a chiunque si soffermasse ad ascoltare anche un solo, misero suono di quella musica perfetta. Quando le sue dita si fermarono immobili sui tasti, lui si girò e le prese il mento tra le dita, facendo scontrare le loro labbra, i capelli corti che gli solleticavano le guance. 
- Davvero, Harry - iniziò Drew asciugandosi le mani sulle cosce nonostante non fossero sudate - Intraprendi questa carriera, è la più giusta per te. -
- Non credo. - disse lui aggiustando tutti gli spartiti.
Lei gli fermò le mani, piantando gli occhi in quelli verde mare del ragazzo. - Provaci. Sei troppo bravo per passare inosservato. -
Harry le sorrise alzandosi dal sedile, seguito a ruota da lei. - Magari - iniziò, prendendo a gesticolare come se fosse un attore che si detreggia sul palcoscenico - diventerò così famoso che non mi riuscirai a stare dietro! -


Harry non diceva sul serio, era tutto uno scherzo per lui, qualcosa che non si sarebbe mai potuto avverare. Ma Drew lo aveva spinto con il cuore a presentarsi ad X Factor, pensando che sarebbe stato giusto così, ma purtroppo, da quel momento, Harry era sparito dalla sua vita, lasciandosi dietro solo un fantasma che le faceva compagnia come in quei momenti.
Si erano salutati con la promessa che sarebbe tornato, ma le parole erano state usate solo per dare aria alla bocca, perchè lui non tornò più, non per lei. 
Ormai la sigaretta si era consumata, troppo persa nei ricordi per poterla continuare a fumare, risentendo al solo pensiero la melodia vicino alle orecchie. La lanciò oltre il parapetto, facendola schiantare contro il cemento della strada. Ormai in cielo stavano apparendo le stelle, troppo luminose per non potersene accorgere, ma ormai per Drew avevano perso la lucentezza di una volta.
Chiuse gli occhi, inebriando i polmoni d'aria pulita e salmastra che le giungeva alle narici, mentre i capelli le ricadevano sugli occhi come petali che si posavano delicatamente per terra. Non vi era un rumore per le strade, sembrava che la città si fosse addormentata totalmente, tranne per il crepitìo delle ruore sui ciottoli che a tratti ricoprivano la strada, la Mercedes che si avvicinava lentamente al portone del palazzo. Drew scese dal cornicione, ritirando le gambe, e si mise in piedi, con lo sguardo puntato verso il basso. La macchina si fermò, i fari vennero spenti e non si sentì più il rumore del motore. La portiera venne aperta, ed Harry uscì dalla vettura nera, lucida e nuovissima. Era troppo diverso, e tutti i suoi cambiamenti Drew poteva ossevarli solo dietro un misero schermo di un misero computer, quando fino a soli cinque anni prima Harry le era accanto dalla mattina alla sera. Aveva i capelli che gli arrivavano sulle spalle, le punte decorate con boccoli morbidi, il ciuffo tenuto leggermente indietro da un po' di gel. Era molto più alto e palestrato, la camicia lasciava scoperto il petto e l'altezza dello stomaco, con i tatuaggi in bella vista sulla sua pelle chiara, i jeans neri che gli fasciavano le gambe magre e le chiavi della macchina strette in mano. Chiuse con uno scatto la portiera, e si fermò in mezzo alla strada, sollevando impercettibilmente lo sguardo. Aveva un accenno di baffetti a decorargli il labbro superiore, le labbra rosee e la mascella scolpita, ma gli occhi erano gli stessi. Incontrarono quelli di Drew e si fissarono per quelli che a lei sembrarono secoli, ma poi lui riabbassò lo sguardo ed entrò nel palazzo.
Nonostante tutto, nonostante tutto il suo mondo fosse cambiato, nonostante non ci fosse più niente in cui sperare, 
                                                                                                     
 Drew continuava ad aspettare.




 


Non ho nulla da dire, se non che questa os mi è venuta in mente alle undici e mezza di sera di un mese fa e ho pensato solo adesso di pubblicarla. Ero leggermente malinconica per non so cosa, ma comunque spero che in qualche modo posso piacere.
Se avete voglia di leggere qualcos'altro di mio pugno, il mio profilo è questo (sì, sono fin troppo perspicace), e grazie per essere giunti fino a questo punto.
Un bacio
Elisa
 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _windowsgirls