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Autore: Lux    13/02/2005    5 recensioni
Il titolo originale era 'Natale' ma poi ho deciso di cambiare...un piccolo spezzone di vita partorito dalla mia mente malata in un momento non molto roseo durante questo passato(sigh)Natale. --> guardo in quella distesa d’acciaio che sono i suoi occhi. Acciaio liquido… che t’invade… Non è cambiato dalla prima volta che lo vidi. <-- Spero vi piaccia. un bacione.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Guardo giù…

Una miriade di punti neri camminano freneticamente sotto i miei occhi…

Con la neve sono arrivate le vacanze di Natale…

Con l’arrivo della neve loro vanno, lasciano Hogwarts per farvi ritorno solo fra una ventina di gg minimo.

Anche i miei amici, se così posso ancora definirli.

Ron, Hermione, Ginny, Neville, Dean e Seamus…

Tutti lasciano Hogwarts tutti tranne poche anime stanche…

Poche persone nostalgiche che per l’ultimo Natale voglio rimanere nella Magia del castello…

Perché non sono sicure che il prossimo anno Hogwarts sarebbe ancora lì per loro… come i loro professori.

E vogliono godere del suo calore e protezione.

Sembrano tante piccole formiche affaccendate da quassù.

Tante piccole laboriose formiche.

Pian piano…

Una ad una svaniscono inghiottite nell’aria nebulosa e bianca…

La distesa è di nuovo bianca candida senza che una sola macchiolina deturpi e sporchi il suo candore e la sua perfezione.

Il vento mi scompiglia i capelli e mi fa rabbrividire di freddo.

Volgo lo sguardo al vento proveniente dalle mie spalle.

Vedo le vecchie e possenti mura di Hogwarts…

Il freddo fuori e dentro me…

Decise di rientrare e assorbire un po’ di quel calore che colmava l’aria all’interno del vecchio castello.

I passi rimbombavano nel silenzio della tromba della scale…

Uno due tre quattro cinque… dieci… venti… non aveva mai contato i gradini… cinquanta… cento…

Tanti troppi…

Cinquecento… cinquecentouno!

501 gradini…

Ecco mi trovava davanti il quadro del suo dormitorio.

Ma voglio entrare davvero?

Ho davvero voglia di sedermi solo davanti al camino a riflettere?

No!

Riflettere mi riporta sempre laggiù…

In quella stanza…

Quella notte…

A quel volto.

Il volto del mio padrino…”

-Sirius…-

-Potter! Piangi ancora sul ‘corpo’ versato?-

Harry lo guardò con mal celata rabbia…

Ne aveva semplicemente abbastanza!

Di tutto, di tutti…

-Allora oltre che il sacco di pulci hai perso anche la lingua?-

-Taci Malfetto!-

-Uuuuh aauuhh…-

“guardo in quella distesa d’acciaio che sono i suoi occhi.

Acciaio liquido… che t’invade…

Non è cambiato dalla prima volta che lo vidi.

È sempre lo stesso ragazzino viziato che pretende di avere tutto ai suoi piedi.

Ma infondo è colpa sua?

No!

La colpa, se si può parlare di colpa, è dei suoi genitori che così lo hanno educato.

Educato… come se Lucius Malfoy si prendesse la briga di educare so figlio… non ce lo vedo proprio…”

-Ehì Sfregiato sei ancora su questo pianeta o la tua mente si sta librando alta nel cielo?-

-Sinceramente Malfoy cosa pensi di tutto questo?-

-Piton ha ragione, sei proprio scemo Potter.-

-Non mi hai risposto!-

-Perché non ho niente da dirti.-

-Davvero?-

Draco guardò la speranza agonizzante negli occhi di Potter…

Se solo una volta…

NO! Non poteva… dannato Potter..

Ma una sola volta…

-davvero Malfoy?-

Il biondo scosse la testa scompigliando i capelli biondi…

Fili di seta dorata danzanti…

Improvvisamente fu fragile…

Harry aveva paura a parlare…

Paura di spezzare del tutto l’equilibrio che reggeva il ragazzo avanti a sé…

Riprese con voce calda, bassa e vellutata… voleva capire…

Perché per sei anni era stato così cieco da non farlo…

-Di cosa hai paura Draco?-

“Forse è troppo tardi per fare ammenda.”

-Paura?! Ahahah-

Una risata sinistra, più simile allo stridio fastidioso dei cardini d’una porta cigolante…

- …forte turbamento dell’animo per un pericolo presente e futuro, reale o immaginario; spavento. No Potter non è paura… è qualcosa di più profondo, agghiacciante.-

La voce era rotta, per quanto tentasse di farla sembrare normale…

E una volta di più ad Harry parve che Draco Malfoy si stesse spezzando davanti i suoi occhi.

Il metallo liquido era vuoto… velato…

- Non lo so spiegare…-

Le spalle tremarono leggermente mentre Potter avanzava verso di lui…

-Draco…-

Scosse la testa fissando i suoi occhi… fu come se fosse sprofondato tra le tenebre più profonde e poi ne fosse stato sbalzato fuori…

-…mi spiace.-

-Perché?-

-Cosa?-

-La domanda…-

-Voglio capire, anche se oramai temo sia troppo tardi…-

-Esatto, tu potevi salvarmi? Lo sai? Tu eri la mia ancora di salvezza, se avessi afferrato la mano e portato nella luce ora… io NON SAREI COME LORO!-

Afferrò la manica sinistra della divisa e l’alzò rivelando il Marchio Nero in fiamme…

Doveva bruciare molto…

Voldemort lo stava chiamando…

Una mano di Harry si posò sopra… era caldo…

Perché non era accorso da Lui?

Perché era lì?

-Perché?-

-Perché?! Per io NON sono un assassino… perché queste mura sono la mia sola protezione ora. L‘unica cosa tra me e la morte. Perché io non voglio morire, voglio vivere. Voglio vivere… voglio vivere… voglio vivere…-

Lo ripeteva come una nenia… mentre calde lacrime gli rigavano il volto.

Ed Harry non potè che fare una cosa sola… seguendo il suo istinto abbracciò di slancio il Serpeverde, scioccandolo.

-No, è vero, non sei un assassino… solo un gran rompiballe .-

Draco si lasciò andare completamente all’abbraccio del moro. Scivolarono sul pavimento mente Harry affascinato dal uovo Draco si prendeva cura di lui… carezzandogli la testa dolcemente.

 

 

 

  
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