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Autore: Reika76    11/12/2008    4 recensioni
Bulma Chichi e C-18 tre donne profondamente diverse, alle prese con sentimenti ed emozioni difficili da gestire.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 18, Bulma, Chichi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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TORN

Si rilassò contro lo schienale nel tentativo, peraltro vano, di trovare una posizione più comoda.
Era stanca, maledettamente stanca, e non certo per lo stress di un lavoro che si stava rivelando ogni giorno più arduo, nè per i postumi dell'influenza che pensava di aver contratto il mese prima..
Fissò cogitabonda il suo addome ancora piatto, la causa stava proprio lì, e tra non molto l'avrebbero vista tutti, Vegeta compreso.
Scosse lentamente la testa, dopo Majiin bu molte cose erano cambiate, compreso il delicato meccanismo interno dei rapporti di quella che malgrado ogni evidenza Bulma continuava a chiamare famiglia.
Ma nessuno di loro avrebbe potuto prevedere questo...Come avrebbe reagito Vegeta alla prospettiva di un altro figlio? Cosa ne sarebbe stato del fragile equilibrio così duramente conquistato?
Questo ed altri interrogativi,uniti all'angosciosa paura di un rifiuto, che non riusciva ad esorcizzare in alcun modo, l'attanagliavano ormai, da quando un labile sospetto si era trasformato in evidenza.
Di una cosa sola era certa, nel suo attuale stato psicofisico non avrebbe proprio saputo come fare a portare avanti la gravidanza da sola.Non era più giovanissima....
Certo il suo piccolo sarebbe nato, ma a che prezzo? Una fitta improvvisa quanto inaspettata le mozzò il fiato,costringendola al contempo a portare nuovamente la mano all'addome.

Alla prima ne segurono altre, più lievi ma d'intesità sempre tale da farla singhiozzare.
A farle compagnia nell'abitacolo rimase solo l'eco affannato del proprio respiro,accompagnato dalla collosità del sudore freddo che le scendeva lungo la schiena.
Per un attimo la linea dell'orizzonte si fece sfuocata...Doveva atterrare e farlo alla svelta se non voleva perdere il controllo , il piccolo jet di cui si serviva non era predisposto per il pilotaggio automatico, tenendo una mano sulla cloche e l'altra nel punto da cui s'irradiava il dolore si preparò a scendere sull'isola più vicina, nulla più che un piccolo lembo di terra nella distesa blu del mare.

Cercò di riprendere a respirare con regolarità,l'apnea non le giovava di certo, dandosi al contempo dell'idiota, una gravidanza sayan del resto l'aveva già avuta no?
Come averebbe potuto dimenticarne le gioie?

Le nausee che la torcevano impedendole di trattenere nulla che non fosse semplice acqua, seguite da una fame divorante che la rendeva capace di mangiare qualsiasi repulsiva combinazione di cibo.
Il rapido sviluppo del Ki del piccolo, che avrebbe finito con l'entrare in netto contrasto con il proprio , troppo debole per controllarlo.
Causandole abissali sbalzi d'umore, un attimo prima era in paradiso, quello dopo vittima della piu oscura disperazione, sarebbe stata sommersa dal mare delle sue stesse lacrime.

Ed infine quando ormai ridotta alle dimensioni di una mongolfiera il bimbo avesse iniziato a scalciare sul serio...Bè Vegeta l'avrebbe trovata raggomitolata a gemere di dolore , incapace perfino solo di respirare.
Non c'è che dire... Al termine di tutto questo avrebbe accolto i dolori del parto con gioia, pur di riappropriarsi del suo corpo.
Sapeva fin troppo bene che l'instabililità emotiva disturbava il piccolo, che esprimeva tutto il suo disappunto ricompensandola con il rapido incremento del proprio ki.
Per cui cercò nuovamente di stare calma.
Improvvisamente per una frazione di secondo, invidiò profondamente Chichi che da bambina aveva appreso un seppur basilare controllo dell'aura.
Essere usata come punching ball, dall'interno delle proprie viscere non era certo piacevole.
il jet atterrò lentamente sulla striscia bianca di sabbia, Bulma scese traballando dall'abitacolo, e si mise a sedere all'ombra di una palma.
Si sforzò di non pensare al dolore per ritrovare una parvenza di normalità. Non avrebbe rischiato di rimettersi in volo in quelle condizioni.
Contò i battiti del proprio cuore, escludendo ogni pensiero alieno al rumore delle onde ,posò entrambe le mani sotto l'ombelico ed intonò la nenia che era solita usare per far addormentare Trunks.
I suoi espedienti funzionarono, perchè di lì a poco il dolore cominciò a scemare.
La visione di un adorabile piccino intento a stringere la propria codina la fece sorridere: presto lo avrebbe avuto tutto per sè: da viziare e coccolare.E se anche i suoi occhi fossero stati chiari come i propri e non scuri come quelli paterni, in essi avrebbe potuto ancora una volta rivedere il Vegeta bambino,brillare di una luce che Freezer con tanta violenza aveva distrutto.
Non vi avrebbe rinunciato per nulla al mondo......
Restò lì,intenta ad osservare lo spettacolo del tramonto sul mare, cullando con le parole un bimbo non ancora nato ma che già sapeva avrebbe amato con tutta se stessa.
Quando nell'oscurità iniziarono a splendere le prime stelle estrasse il telefono cellulare dalla sua borsa e compose lentamente il numero di casa.

la segreteria si inserì dopo il quarto squillo, probabilmente Trunks era intento ad allenarsi o sui Paoz a giocare con Goten....Del resto Vegeta quando mai si era scomodato a rispondere al telefono?
Scelse con cura le parole: "tesoro sono la mamma, ho avuto qualche problema con il jet e mi sono fermata a sud dell'isola della tartaruga, non preoccuparti sarò di ritorno domani nel pomeriggio, dì al nonno di annullare tutti i miei impegni"

Una ruga sottile si formò sulla fronte altrimenti liscia, del principe dei Sajan, aveva ascoltato ogni singola parola di Bulma. Strofinò l'asciugamano sul collo, a detergere il sudore di una dura giornata di training.
Perchè diavolo non era rientrata? Se anche avesse avuto un guasto all'aereo viaggiava sempre con un intero kit di capsule di riserva.
Sbuffò indispettito e si diresse verso la doccia,Trunks avrebbe passato la notte a casa di kakaroth, per cui sarebbe rimasto solo nello sterminato edificio della capsule corp.

l'isola non era in realtà che un minuscolo fazzoletto di terra, più piccolo di quella del genio della tartaruga,come unico ornamento aveva un ciuffo di palme.
Tra il kit di capsule a sua disposizione c'era anche l' abitat usato su Namecc, ma Bulma non ne sentì la necessità, l'aria era mite ed il cielo istoriato da miliardi di stelle, a rovinare la perfezione dell'attimo era la mancanza dell'unico uomo che amava piu di sè stessa,se solo fosse stato lì con lei ,lo sguardo di quelle iridi scure migliore di qualsiasi incertezza...A questo pensiero una nuova fitta l'attraversò strappandole un grido di sofferenza.

Lasciò cadere il sapone, e appoggiò lentamente entrambe le mani alle piastrelle, un brivido intenso lo scosse dal profondo, da quando aveva ascoltato la chiamata di Bulma uno sgradevole senso di malessere l'aveva attanagliato poco a poco.
Il comportamento della donna si era fatto strano negli ultimi giorni,quasi volesse tenerlo a distanza,ed ora quel brivido gelido... Uscì dalla doccia e incrementò la sua aura fino ad asciugarsi completamente,indossò con la velocità propria di un soldato l'undersuite prima di prendere il volo verso sud, fuori dalla finestra.

Solcò il cielo come una cometa dorata, il presentimento si era fatto certezza,Bulma, doveva esserle accaduto qualcosa.
Malgrado la sua compagna avesse un'aura perlomeno insignificante, non tardò a localizzarla grazie al legame che li univa.
Atterrò con grazia ai piedi del veivolo, costatandone con un certo sollievo l'integrità, per poi localizzare Bulma distesa scompostamente sulla sabbia.
La sollevò stringendola tra le braccia, nel momento stesso in cui la toccò i suoi occhi si sbarrarono per la sorpresa.
Le appoggiò la mano sull'addome e ebbe l'immediata conferma di quanto aveva intuito:presto una nuova piccola principessa si sarebbe aggiunta al casato di Vegeta sei.
Una principessa molto attiva a giudicare da come aveva ridotto la madre....

Lasciò che con la massima dolcezza la sua energia fluisse verso il piccolo Ki ancora in tumulto fino a sedarlo del tutto.
Accomodò la testa di Bulma sul suo grembo e si dispose ad aspettare.

Scostò con dolcezza alcune ciocche ribelli dal volto tanto amato e si interrogò sulla bizzarra situazione in cui si trovava, perchè mai era stata distante e lontana negli ultimi giorni ma soprattutto non gli aveva detto di sospettare una nuova gravidanza?
All'improvviso i suoi occhi si spalancarono in preda alla più amara delle consapevolezze: la sua indisponente compagna aveva avuto timore !
Come poteva biasimarla? L'aveva abbandonata come una cosa inutile all'annuncio della prima paternità dimostrando per lei solo disprezzo e insofferenza..Era tornato, e aveva cercato di riparare ai propri errori, per poi lasciare nuovamente che il male prendesse il sopravvento su di lui.

Majiin bu era stato una svolta, ardua da superare e dimenticare....
Eppure Bulma l'aveva accolto di nuovo,nella sua casa , nel suo letto, nel suo cuore...
Si concentrò di nuovo sul piccolo ki perfettamente formato nel ventre della sua compagna, una nuova fragile vita da difendere e proteggere, con cui non avrebbe compiuto gli stessi errori del passato._Un futuro ancora tutto da scrivere...Un inusuale calore si impadronì di lui, di nuovo padre, questa volta non si sarebbe tirato indietro.
Bulma mugulò piano cercando una posizione più confortevole, prima di aprire gli occhi e fissarli in altri che conosceva bene almeno quanto i propri.
"Vegeta!" Non potè trattenere un piccolo ed involontario sussulto. Si mise a sedere di scatto ,venendo immediatamente ricompensata da un feroce capogiro,abbandonandosi di nuovo tra quelle braccia ben note.
Vegeta sorrise diabolicamente, prima di accostarsi al suo orecchio e sussurrarle rocamente:"Stupida Donna, tutte queste emozioni disturbano la piccola.."
Gli occhi di Bulma si spalancarono, troppo sorpresa per badare all'insulto, volse lo sguardo verso di lui.
"E' una bambina..?"
Vegeta assentì con un cenno del capo.
Bulma si sentì immediatamente più leggera, non era arrabbiato con lei, cercò di organizzare le idee a formare un discorso coerente, per chi aveva parlato davanti ad intere platee non doveva essere poi una cosa così complessa.
L'espressione di Vegeta era insondabile.
"Donna avresti dovuto dirmelo subito, una gravidanza sayan non è cosa facile"
Un'ira violenta le montò dentro cancellando la quiete raggiunta fino a pochi attimi prima:"Da quando sei diventato un esperto?"
Si morse immediatamente le labbra, non erano certe quelle le parole che avrebbe voluto rivolgergli, anche se in fondo rispecchiavano chiaramente una verità che l'aveva ferita nel profondo.
Frugò nel suo sguardo...per scoprire non senza rammarico che: era tornato ad indossare la stoica maschera, senza minimamente scostarsi davanti alle sue accuse brutali.
Oh Kami, la sua stupida lingua...gli volse le spalle mentre una singola perla salata scivolava a perdersi tra la sabbia. Non avrebbe lasciato la vedesse piangere, non questa volta. Ma prima ancora potesse muovere anche un solo passo le sue braccia la strisero come nell'intimità della loro stanza.
Le labbra a poggiare nell'incavo del collo, là ove un arco perfetto mostra a chi sa vedere, la portata del vostro amore.
"Mpf...Non ti lascerò sola, non questa volta".
Singhiozzò trattenendo a stento lacrime, ma di pura gioia.
Le sue mani si posarono lievi sul suo grembo, con un gesto protettivo.
si abbandonò alla sua presa , parole sussurrate quelle che sentì:"Andiamo a casa".
E improvvisamente mentre l'alba colorava il cielo una consapevolezza profonda prese piede nel turbine delle emozioni :Non sarebbe stata sola, mai più.....
  
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