Storie originali > Poesia
Ricorda la storia  |      
Autore: Lorenzo Foltran    06/03/2015    1 recensioni
Tu sei il mio desiderio,
cielo,
e su di te voglio tremare,
e sentire le braccia congelare,
e lasciarmi cadere stanco,
ma felice.
Genere: Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Halcyon

 
Ascolta,
non rimangono che le gambe
per fuggire, per girare su sé stessi
e spiccare il volo.
Tu sei il mio desiderio,
cielo,
e su di te voglio tremare,
e sentire le braccia congelare,
e lasciarmi cadere stanco,
ma felice.
Come dopo una sera
in cui hai amato e sei stato amato,
e intorno non conta nulla
se non la gioia.
Lasciami ballare sui tuoi orizzonti,
insieme a sciami di falene e cuori
su L’inverno di Vivaldi.
 
Urla,
mia anima in gabbia,
lasciata a distruggersi dall’interno
senza sogni e futuro.
Tu sei le mie fragilità,
e sulle mie fragilità
voglio comunque provare a vivere,
e vivrò, se tu vorrai,
accarezzando le fragilità tue.
 
Vorrei lasciarti andare,
amore,
per farti avere ciò che meriti.
Ma io so solo pensare a me,
e vorrei non lasciarti andare mai.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: Lorenzo Foltran