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Autore: Hoon21    06/03/2015    5 recensioni
Improvvisamente il Distretto 12 ha una nuova abitante. Una strana ragazza, Demetra, arriva con l'intenzione di ricominciare a vivere. Ma perchè mai una ragazza così giovane deve ricominciare la sua vita così lontana da casa? E qual è, poi, la sua casa? Nessuno sa da dove viene questa strana ragazza e il vero motivo per cui è scappata dal suo Distretto. Segreti, misteri, paure sono racchiusi nella sua anima.
Demetra mostra fin da subito il suo interesse nei confronti di Katniss Everdeen e Peeta Mellark
Riuscirà Katniss a capire cosa voglia questa ragazza e quale segreto la angoscia? Riuscirà Demetra a svelare la verità?
Ma questa verità quale prezzo ha?
//a causa di un problema al pc non posso usare l'accento e sono costretta a utilizzare l'apostrofo//
Se vi ho incuriositi abbastanza, date un'occhiata! Vi aspetto!
Hoon21 :)
Genere: Commedia, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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You'll came back each time you leave

Cause, darling, I'm a nightmare dressed

like a daydream..

(Taylor Swift)


Capitolo terzo.


Ho sempre amato la domenica. Tutti i miei coetanei ne approfittavano per potersi riposare dopo una lunga settimana piena di attivita' scolastiche, io invece preferivo sgattaiolare alle prime luci del mattino per potermi incontrare con una persona. Con quella persona. Sceglievamo i posti piu' improbabili per passare insieme la giornata, godendoci la compagnia reciproca e allo stesso stando all'erta per evitare che qualcuno ci vedesse.

Sapevo bene cosa sarebbe successo se i nostri genitori ci avessero visto insieme. Non mi sono sbagliata.

Pur avendo abitudini diverse ora, considero la domenica il miglior giorno della settimana.

Mentre tutto il Distretto dorme, posso camminare indisturbata per le strade.

Anche oggi devo incontrare una persona. Non la stessa ma pur sempre una persona speciale.

Arrivo alla stazione in anticipo. Ho sempre avuto questa brutta abitudine di arrivare in anticipo a qualsiasi tipo di appuntamento. Provo una sorta di ansia nel far attendere le persone.

La stazione e' deserta e solitaria. Posso sentire il sole levarsi nel cielo timidamente e iniziare a rischiarare il cielo immerso nell'oscurita'. Dopo diversi minuti passati nei meandri della mia mente, sento un fischio in lontananza e una macchia scura distante che si muove verso di me. Mi alzo in piedi, puntellandomi sulle punte per poter distinguere meglio il treno in corsa. E' quello giusto.

Si avvicina e rallenta sempre di piu' finche' non si ferma del tutto.

Il cuore mi martella furiosamente nel petto mentre l'attesa si fa sempre piu' snervante. Alla fine le porte si aprono e lui scende.

Mi osserva da capo a piedi alla ricerca di qualcosa.

-Sei ancora magra- dice alla fine. Scoppio a ridere.

-Di tutte le cose che avresti potuto dirmi in questo momento, hai scelto davvero questo?-

Lui ride con me.

-Non ho mai amato le bugie e neanche tu. Stavo cercando di essere il piu' sincero possibile. Grazie per essere venuta Dem, fa meno paura tornare se sai che c'e' qualcuno che ti aspetta- mormora dopo che l'ilarita' ha lasciato il suo viso.

-Hai la tua famiglia. Se solo li avessi avvisati, adesso sarebbero qui per te- gli faccio notare.

-Lo so ma..un passo alla volta, eh Dem?- Lo fisso attentamente negli occhi.

-Se sei riuscito ad arrivare fino a qua sei pronto per ricominciare. Credo che sia giunto il tuo momento, Gale-

Gale annuisce.

-E il tuo momento non e' ancora arrivato?

Scuoto la testa.

-No, non ancora. C'e' ancora tempo, no?- chiedo anche se non voglio davvero che mi risponda.

Alza le spalle, si mette il borsone sulla spalla e mi fa cenno di incamminarci.

E' stato difficile convincerlo ma anche lui voleva tornare. Restera' poco nel 12, il tempo di assicurarsi che la sua famiglia sta bene e di parlare con Katniss. Quando vedra' la sua vita con Peeta e sopratutto quanto sia felice adesso, potra' finalmente lasciarla andare.

Per strada non parliamo. Abbiamo sempre preferito il silenzio come mezzo di comunicazione. Sorrido al pensiero di come siamo diventati amici e la mia mente compie un viaggio tra i ricordi fino ad arrivare a quel giorno..



Ho conosciuto Gale quando abitavo nel Distretto 2. Era una serata particolare. Non mangiavo da giorni e non avevo nessuna intenzione di chiedere il sussidio che la nuova presidentessa aveva generosamente donato a tutti quelli che erano rimasti senza una casa o senza un lavoro. Era finita da poco tempo la guerra, forse qualche mese. Avevo quindici anni ed ero sola al mondo. Ero appena stata abbandonata da tutti. Vagabondavo per le strade con la mente in confusione. Non riuscivo a focalizzare un pensiero nello specifico, la mia mente aveva preferito scorrere diversi ricordi. I miei genitori, una bomba, una lezione a scuola, un morto per la strada, uno schiaffo, una risata. Farneticavo qualcosa di incomprensibile, forse era solo il mio modo di chiedere aiuto. Vagai per tutta la notte finche', poco prima che sorgesse l'alba, mi trovai di fronte la base militare. Sapevo che tutti i soldati ribelli si trovavano la' per gli addestramenti speciali, pronti per essere mandati a sedare qualche episodio di ribellione che ancora scoppiava in diversi luoghi del Distretto. Mi accasciai a terra, del tutto priva di forze. Potevo morire la'.

Non aveva alcun senso continuare a vivere e poi, che differenza avrebbe fatto la mia vita? Nessuno si sarebbe ricordato di me. Nessuno avrebbe sentito la mia mancanza.

Eppure qualcuno volle che continuassi a vivere. Qualcuno che mi mando' una sorta di angelo custode.

Uno dei soldati usci' proprio nel momento in cui stavo per perdere definitivamente i sensi. Senti i suoi passi sull'asfalto e udii il fruscio dei suo vestiti quando si inginocchio' accanto a me.

-Ehi ragazzina, ci sei? Sei ancora viva?- sussurro' mentre cercava di sentirmi il polso.

-Si, forse. Credo che sto per morire. Secondo te sto per morire?-

Il soldato sbuffo'.

-Spero proprio di no, ragazzina. Vieni, ti porto dentro. Un medico ti curera'- capii a malapena che mi aveva preso in braccio e il resto fu nero.

Mi risvegliai all'interno di una sala ospedaliera. Mi avevano attaccato una flebo al braccio destro e sentivo che il mio corpo era stato fasciato.

Girai leggermente la testa e vidi il soldato che mi aveva portato all'interno.

-Ciao ragazzina. Mi fa piacere sapere che ti sia decisa a svegliarti-

Lo disse in uno strano tono beffardo.

-Non posso dire lo stesso. Chi sei?- chiese debolmente. La mia voce era ancora piu' incerta di quanto pensassi.

-Sono un soldato. Il mio nome e' Gale-

Gale? Credevo di aver gia' sentito quel nome.

-Demetra-

-Bene Demetra. Puoi dirmi dove posso trovare la tua famiglia? Purtroppo non puoi restare in questa sala. E' riservata ai soldati della Nuova Panem e tra qualche giorno i medici saranno costretti a dimetterti- spiego' pragmatico.

-Non ho una famiglia. Sono solo io- sussurrai.

La sua espressione cambio'.

-In questo caso, forse...-ma non concluse mai la frase.

-I miei genitori mi hanno buttato fuori di casa. Sono solo io- ripetei.- Sono solo io. Sono solo io. Sono solo io- e scoppiai a piangere. Non uno di quei pianti silenziosi ma uno di quelli isterici. Singhiozzavo, boccheggiavo e non vedevo piu' niente a causa delle lacrime che scendevano copiosamente sulle mie guance.

Il soldato si sedette vicino a me e mormoro':-Stai tranquilla- per tutto il tempo in cui piansi. Non ricordo di essermi addormentata ma ad un certo punto lo feci e quando mi risvegliai c'era ancora il soldato Gale accanto a me.

-Ciao- mormorai imbarazzata.

-Ciao ragazzina-

Non sembrava imbarazzato come me. Forse gli capitava spesso di assistere a scene cosi' patetiche come quella di poco tempo fa.

-Mi dispiace per prima..non volevo..-cercai di scusarmi. Gale mi zitti' con un gesto della mano.

-Non fa niente. Siamo riusciti a capire chi sei, ho parlato con i tuoi genitori e...-

-Cosa hai fatto? Come ti sei azzardato a parlare con i miei genitori? Non hai forse capito che sono sola?- sbottai furiosa. Mi sembrava di aver recuperato la forza perduta molto tempo prima.

-L'ho capito benissimo ma non posso disubbidire a degli ordini e mi e' stato ordinato di trovare la tua famiglia. Fine della storia, ragazzina- replico' gelido.

Gli scoccai un'occhiataccia.

-Beh..adesso che avete capito che stavo dicendo la verita', avete intenzione di dimettermi?-

Il soldato si passo' la mano tra i capelli, arruffandoli leggermente.

-In realta' no. Sono riuscito ad ottenere un permesso per farti rimanere finche' non recuperai un po' di peso. In ogni caso i medici ti avrebbe trattenuto per diverso tempo, da quanto ho capito hanno..hanno trovato diversi problemi-concluse.

Arrossii di botto. Sapevo perfettamente a cosa si riferiva.

-Credo che questi non siano affari tuoi-

Mi accorsi che stavo stringendo i denti. Allentai la presa e respirai a fondo per stabilizzare i battiti cardiaci.

Non sembrava arrabbiato ne' offeso dal mio tono rabbioso. Aveva una strana luce negli occhi. Temetti che fosse pieta'.

-E' vero. Non sono affari miei. Ma potrebbero diventarlo se ti vedo ancora una volta in questo stato. La scelta sta a te, ragazzina. Ti puoi fare aiutare oppure ritornare da dove sei venuta e finire nel ciglio di una strada come due giorni fa- Erano gia' passati due giorni? -So che non ti vuoi fidare di me o dei soldati in genere. Personalmente sono il responsabile della morte di molte persone e capisco perfettamente la tua sfiducia. Ma a dispetto di tutto cio', sono veramente in grado di aiutarti. Devi solo fidarti di me-

Non capiro' mai perche' fece di tutto per aiutarmi quel giorno. Forse era il suo modo per riscattarsi. Capitol City e i Distretti lo esaltavano come un eroe ma lui si sentiva responsabile della morte di Prim, la sorellina di Katniss (questo pensiero lo formulai molto tempo dopo) e stava cercando di rimediare con me.

-Ci pensero' su, soldato Gale-

Da quel momento fummo amici. Una strana amicizia quella che si istauro' tra di noi. Tra il ventenne soldato Gale e la ragazzina quindicenne Demetra. Strana e allo stesso tempo vera.




Ripenso al nostro primo insolito incontro e non posso fare a meno di notare quanto siano cambiate le cose. Avro' pur sempre le mie insicurezza e paure (quelle non mi abbandoneranno mai) ma adesso ho acquisito sicurezza e forza. Sono di nuovo capace di sorridere e di trarre piacere nella vita.

Uno dei motivi per cui ho scelto il Distretto 12 come mia casa provvisoria e' proprio Gale.

Se non sono capace di sistemare le cose del mio passato forse posso aiutare lui a farlo.

Lui e' riuscito ad aiutarmi. Mi e' stato accanto, mi ha dato una ragione per continuare a vivere, mi ha aiutato a tornare la persona che ero una volta.

Ci sono ancora molte cose che devo sistemare ma lui e' il mio inizio. Cosi' come io sono il suo. Lo capisco dal sorriso che mi rivolge mentre camminiamo vicini. La sua mano che sfiora la mia e' una certezza. La certezza che non saro' mai sola finche' lui sara' mio amico.

Non si tratta di amore come qualcuno potrebbe pensare, non sono neanche un ripiego di Katniss..sono solo Demetra. La sua amica Demetra. E lui e' solo il mio amico Gale.

Solo questo.

Si ferma all'improvviso quando arriviamo a casa sua. Non ho mai conosciuto sua madre e i suoi fratelli. Sono arrivata da poche settimane, ho preferito che fosse lui a presentarmeli.

Ha uno sguardo indecifrabile, distante. Ha la straordinaria capacita' di nascondere i suoi pensieri e le sue emozioni. Deduco che faccia parte dell'addestramento.

Ho provato a imitare la sua abilita' ma non sono sicura di esserci riuscita. Mentire non significa nascondere.

-Puoi farcela soldato Gale. Io ti copro le spalle- dico sperando di farlo sorridere.

Abbozza un sorrisetto.

-Come no! Bene, vado. Posso passare pomeriggio? Ho intenzione di andare da..-

Gli facilito il compito.

-Ovviamente. Sai dove trovarmi- gli dico e sto per andarmene quando mi afferra il polso. La sua gigantesca mano e' avvolta intorno al mio polso magro. Si china e mi da un leggero bacio sulla fronte.

-A dopo, ragazzina- e mi lascia andare.




Angolo dell'autrice.

Ciao a tutti! Vi avevo promesso molte piu' cose ma ho deciso che farmi stare un po' sulle spine mi avrebbe fatto solo bene.

Mi sono concentrata molto sui ricordi di Demetra. Questa amicizia puo' sembrare molto strana ma io la trovo forte.

Gale non e' uno dei miei personaggi preferiti, lo considero un rompiscatole che si mette sempre in mezzo tra Katniss e Peeta e tra l'altro anche responsabile della morte di Prim. Eppure recentemente cerco di vedere le cose sotto diverse prospettive.

Demetra ha visto in lui un salvatore, un amico e qualcuno a cui aggrapparsi. Avrete anche notato la differenza d'eta' e anche quella fisica.

Tengo molto a dare un'immagine precisa di Demetra. Questa ragazzina bassina e magra, abbastanza piccoletta per potersi scambiare facilmente per una quattordicenne nonostante i suoi sedici anni.

Demetra nasconde molti piu' segreti di quelli che sembrano. Sta cercando di iniziare nuovamente la sua vita ma qualcosa la tiene ancorata al passato. Qualcosa di cui Gale e' a conoscenza. Qualcosa che ha ancora il potere di ferirla.

Sono piuttosto curiosa di scrivere e dare una forma alla conversazione con Katniss. Sara' abbastanza particolare, immagino. E decisamente strana.

Spero di fare del mio meglio! Inoltre spero che le mie idee stiano piacendo e che questo capitolo sia migliore del precedente. Un capitolo nettamente di passaggio. Cerchero' in tutti i modi di non annoiarvi e di avere pronte molte sorprese.

Che ne dite? Mi lasciate una recensione per mettere in evidenza gli errori e le cose che pensate debba sistemare?

So che sto aggiornando un giorno prima ma domani mi devo dedicare al primo capitolo dell'altra long a cui avevo precedentemente accennato.

Grazie mille a tutti per il vostro sostegno!

Hoon21 :)


  
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