Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Temari    11/12/2008    3 recensioni
Finalmente il sogno di Naruto è arrivato: sta per diventare Hokage... ma prima di presentarsi davanti agli abitanti del villaggio, Tsunade gli consegna un lettera diretta a lui da una persona molto speciale...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Tsunade, Yondaime
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ehilà! :D

Ok, uhm... stavolta sn qui cn qualcosa di 1 pò + serio :P

L'idea mi è venuta durante 1 ora di economia (credo), l'altro gg... sl ke avevo pensato a qlc di leggermente + corto ma, cm capita spesso, le cs vanno 1 tantino fuori controllo e così mi sono ritrovata a scrivere 6 pag. di storia (nn è poi così lunga, cmq...) XD

 Attenzione: spoiler x qnt riguarda i vol. 41-42 e 46 di Naruto... xò ke bello: adesso nn è + necessario dire "ATTENZIONE SPOILER SUI GENITORI DI NARUTO-KUN!" dato ke alla fine del vol.40 (uscito la sett scorsa) Jiraya e Tsunade lo dicono chiaro e tondo! Yuppi!! ^-^

Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo.

Ja ne,
Temari







The Day Has Come




La giornata era calda, il sole splendeva alto nel cielo e i suoi raggi illuminavano interamente il villaggio di Konoha, brulicante di attività.

Quel giorno era molto speciale: si sarebbe tenuta LA cerimonia; tutti gli abitanti del villaggio erano impegnati con i preparativi - come lo erano stati nei due giorni passati - e le strade erano constantemente assaltate dai passanti, i negozi facevano affari d'oro, i bambini erano più allegri del solito.

L'eccitazione era palpabile, nell'aria. Mancavano solo poche ore.

C'era un pò di malinconia al pensiero di Tsunade che cedeva il titolo di Hokage... negli ultimi anni, da quando aveva preso il posto di Sandaime-sama, tutti si erano abituati alle 'stranezze' dell'ex ninja medico - addormentarsi sopra a pile di documenti; bere sakè come una spugna a qualsiasi ora del giorno e rimanere, per la maggior parte del tempo, in possesso delle sue facoltà; il modo in cui poteva tranquillamente sfracellare una parete con un pugno e, insieme, far volare un ninja del livello di Jiraya oltre il buco - e non ci facevano più nemmeno caso.

Come si dice: gli esseri umani si abituano a tutto, con un pò di tempo a disposizione.

Infatti, adesso come adesso, non c'era più nessuno che si preoccupava se all'improvviso si sentivano urla e rumori di oggetti che andavano in frantumi provenire dalla direzione di Tsunade... sopratutto se con lei c'era un certo biondino di nome Naruto Uzumaki: le loro liti - erano come madre e figlio, che litigano per i più futili motivi - erano una routine; dava quasi conforto, sentirli litigare giornalmente.

Nel corso degli anni, gli abitanti di Konoha avevano cambiato in modo radicale il loro punto di vista ed il loro atteggiamento nei confronti di Naruto. Era quasi commuovente vedere la gente ridere e scherzare con lui, vedere i bambini avvicinarsi al biondo senza che le madri li allontanassero in tutta fretta, sentire gli studenti dell'accademia dire che Naruto è il loro modello da seguire, vedere come tutti si preoccupano per lui quando è giù di morale...

E proprio grazie a questa diversa visione, tutto il villaggio quel giorno era in preda all'euforia in vista della cerimonia.


-x-



Naruto, dal canto suo, non poteva essere più nervoso. Finalmente il sogno di tutta una vita stava per avverarsi: sarebbe diventato Hokage! Il solo pensiero gli faceva venire le lacrime agli occhi -un tale insieme di emozioni, che era impossibile nominarle tutte.

Tsunade gli aveva detto che aveva qualcosa di molto speciale per lui, una sorta di regalo. Naruto non vedeva l'ora di sapere cos'era, ma sapeva che avrebbe dovuto aspettare...

In quel momento, bussarono alla porta della stanza che occupava per l'occasione. Era la Quinta Hokage in persona. Non appena lo vide, la donna sorrise - un sorriso piccolo ma più che sincero - avvicinandosi a lui fino a fermarglisi davanti, a pochi passi di distanza.

Rimasero entrambi in silenzio per qualche minuto, fissandosi come un figlio di fronte alla madre, in un giorno di vitale importanza per la vita di entrambi. Poi Tsunade sorrise di nuovo, una cosa molto inusuale, vederla così dolce, e poggiò una mano sulla guancia destra di Naruto.

"Gli somigli tantissimo... mi sembra quasi di essere tornata indietro nel tempo..." disse, la voce bassa, appena un sussurro.

"Baa-chan...?"

"... Certo, lui non mi chiamava 'baa-chan'..." aggiunse Tsunade, il suo tono tornato normale, guardando Naruto con una nota di rimprovero.

"Tsunade-sama..." si corresse Naruto con un sorrisino insolente, per poi aggiungere "A chi ti stavi riferendo?"

"Ah... parlavo di... tuo padre, Naruto."

"Mio--? Lo conoscevi?"

"Oh, si." rispose la donna, ridendo. "Lo conoscevo eccome. Era molto noto, in effetti."

"E chi...?" Naruto non osava finire la frase, ma Tsunade comprese comunque.

"E' per questo che sono qui, Naruto; penso che ormai sia giunto il momento adatto a dirti la verità... dopotutto stai per diventare Hokage: è giusto che tu affronti il tuo popolo conscio della tua eredità."

Naruto sentiva il cuore battere a mille: mai avrebbe pensato di scoprire chi erano i suoi genitori; ad essere sincero, non si era mai veramente posto il problema... si era da molto tempo abituato ad essere solo, in un appartamento un pò smesso e mal ridotto. Gli sembrava irreale, la possibilità di conoscere i nomi delle persone che l'avevano voluto, che lo avevano amato - nonostante un fine prematura.

Per lui, che aveva sofferto dell'odio degli abitanti per così tanto tempo, era difficile credere all'esistenza di due persone che erano state felici di metterlo al mondo.

E quindi, in quel istante, in quella camera, attendeva... attendeva, col fiato corto, di sentire quel nome--quei nomi.

Tsunade vedeva in quegli occhi azzurri tutte le emozioni che Naruto non riusciva ad esprimere a parole; lei stessa, di fronte a quel ragazzo che aveva finito per considerare un pò un figlio, un pò un fratellino e un pò un nipote, sentiva un nodo salirle in gola.

Una parte della donna aveva paura. Paura che Naruto, saputa la verità, potesse arrivare ad odiare l'uomo che, più di chiunque altro, aveva sacrificato tutto quanto aveva per il bene del villaggio che si era ripromesso di proteggere ad ogni costo.

"Naruto... ti prego di tenere a mente questo: tuo padre ti amava più della sua stessa vita. Ha sempre avuto fiducia nelle tue possibilità: sapeva che avresti saputo superare anche gli ostacoli più difficili. Perciò, non odiarlo..."

"Baa-chan io non--"

"No, ascolta quello che ti dirò senza fare domande, va bene?" chiese Tsunade. Quando Naruto annuì, lo fece sedere al tavolo presente nella stanza e si sedette a sua volta, di fronte al ragazzo.

"La cosa più semplice ritengo sia essere diretti..." fece una pausa, poi riprese "Naruto, tu sei figlio di Minato Namikaze..."

"... Namikaze...? Ma... il cognome è--"

"Si, lo so. Quando sei nato, è stato deciso di darti il cognome di tua madre: Kushina Uzumaki. Vedi... dopo quello che è successo con la Volpe... il Terzo Hokage ha deciso che non era saggio chiamarti 'Namikaze'... il villaggio, a quel tempo, era nel caos: il sacrificio di tuo padre è stato un duro colpo per tutta Konoha..."

"Cosa...? Che ha a che fare mio padre con Kyuubi...??" disse Naruto, incredulo.

"Naruto... rifletti..."

Il ragazzo stette in silenzio per qualche minuto, poi i suoi si allargarono a dismisura e ogni colore gli scomparve dal viso. "... No... non-non può essere...! Non è vero... n-non può essere lui...!"

"Naruto, calmati."

"Mi prendi in giro, vero?!"

"No. Questa è la pura verità: tuo padre è il Quarto Hokage, Minato Namikaze."

"Perchè stai facendo questo, eh?!" Naruto era balzato in piedi, la sedia rovesciata a terra.

"Cosa vuoi dire...?" Tsunade aveva temuto proprio questo.

"Vuoi farmi credere che non capisci?! Per dodici anni ho ammirato il Quarto Hokage per il coraggio che ha dimostrato sacrificandosi per sconfiggere la Volpe; poi sono venuto a sapere nel peggior modo possibile - da un traditore del villaggio - che la Volpe era rinchiusa dentro di me... e adesso... adesso mi vieni a dire che il Quarto Hokage è mio padre e che è morto decidendo di sigillare Kyuubi dentro suo figlio...?!?!"

"Naruto, per favore--!"

"No, Tsunade, lasciami finire..." Naruto vedeva il viso dell'Hokage, ma le lacrime sfocavano la sua vista. "Io-io non lo odio: non l'ho mai fatto. Io capisco, davvero... solo- se lui non fosse stato Hokage... io ora avrei una famiglia...! Come posso essere felice? Non adesso. Ora non sono fiero di essere il figlio di Minato Namikaze..."

"Capisco... spero solo tu non abbia cambiato idea..." disse Tsunade, cercando di tirare un pò Naruto su di morale.

"Oh, non ci penso nemmeno...!" rispose il biondo, con un piccolo sorriso.

"Bene. Allora io ti lascio... ma prima, ho qualcosa per te. Tieni."

Tsuande consegnò a Naruto una lettera, poi si voltò ed uscì dalla stanza.

Naruto fissò la carta bianca per non seppe nemmeno lui quanto tempo. Se la rigirò fra le mani e si accorse che dal lato del sigillo (una spirale impressa nella cera) c'era il nome del destinatario. Sperava di ricevere qualche dettaglio, seppur minimo, della vita e del carattere di quelle persone che, per prime, lo avevano stretto al petto ed avevano ringraziato gli Dèi del dono che avevano ricevuto...

A Naruto.

Era scritto a mano. Ed era diretto a lui.
Aveva il cuore che batteva all'impazzata, mentre faceva passare leggermente un dito sotto la piega della carta, aprendo così la lettera.



Salve, figlio mio--

Ma che cavolo sto scrivendo?! Questa lettera non è diretta a uno di quei pomposi membri dell'alta società...!
Ehm ehm... in ogni caso, questa dovrebbe essere una cosa seria, quindi...

Dunque, da dove posso iniziare?
Non hai idea di
quante cose vorrei parlarti, Naruto, ma non credo di averne in tempo: la mia fine è ormai molto vicina; già adesso, mentre scrivo queste righe, vedo in lontananza - e sento - la luce minacciosa di un chakra terribile. La Volpe è al limitare del confine della Terra del Fuoco, non ci vorrà ancora molto prima che raggiunga il villaggio.

Se stai leggendo questa lettera... i casi sono due: o te l'ho data io, o ti è stata consegnata dal mio sensei.

Per quanto io non sia un tipo pessimista, dubito che sarò in grado di consegnarti queste parole di persona: so bene come funziona
 quel rituale, e so che se sopravviverò io... non ci sarai tu, e viceversa. Purtroppo il destino ha voluto che non ci conoscessimo come invece avremmo dovuto: come padre e figlio.
So che è triste, ma preferisco sia tu a vivere... se io dovessi ritrovarmi, fra vent'anni, a rileggere questa lettera... credo che desidererei di morire: non sopporterei di restare in questo mondo senza di te, non dopo aver già perso Kushina...

Detto questo, è molto probabile che sarà Jiraya-sama a consegnarti queste pagine. Mi auguro che, nel corso della tua vita, tu abbia modo conoscerlo: è un ninja molto particolare e molto abile - è uno dei tre Sannin di Konoha, assieme a Tsunade-sama ed Orochimaru - nonostante la sua fissazione, un pò esagerata, per le donne...


Sai, Naruto, voglio svelarti una cosa: Jiraya... bè, diciamo che puoi considerarlo il tuo padrino, e una sorta di nonno se vuoi...!

Il tuo nome viene da una delle sua opere, sai?
Spero che un giorno vorrà fartela leggere... è la storia di un ninja che pur di rimanere fedele al suo nindo 
[*], non si preoccupa di ciò che gli altri pensano di lui; man mano che gli anni passano, la gente inizia a riconoscere il suo valore e il suo coraggio... il protagonista di questa storia si chiama proprio come te: Naruto.

Sembrerà retorico da parte mia, come padre, dire che sono sicuro che tu diventerai esattamente così... eppure puoi credermi sulla parola, ne sono più che certo.

E' per questo - perchè credo ciecamente nella tua forza - che so di poter affidare a te il compito di controllare Kyuubi e di proteggere il villaggio che io e tua madre, e tutte le persone che sono a me care, abbiamo sempre amato con tutto il nostro cuore. Capisci cosa significa questo, Naruto...? Capisci perchè, in questo momento, il mio cuore si fa di minuto in minuto sempre più pesante?
Io so cosa la scelta che ho fatto comporterà... per me ma, soprattutto, per te. Per la tua vita.


Ho deciso di sacrificare il mio futuro e la mia vita, per Konoha; ho cambiato quello che avrebbe potuto essere il tuo destino.

Ho messo nelle tue mani la mia anima, perchè so - so - che sarai in grado di sostenere il peso di una responsabilità che, adesso, è troppo pesante per le tue piccole spalle... ripongo in te la mia completa ed incrollabile fiducia...

Anche se in questi minuti, mentre scrivo, ti vedo dormire tranquillo ed inconsapevole di ciò che sta per succedere -l a Volpe è sempre più vicina - il mio sorriso non vacilla: verrà il tempo in cui, dalla cima della torre più alta - quella dell'Hokage - volgerai lo sguardo in basso e vedrai la tua gente salutarti quale il grande ninja che sei destinato a diventare.


Allora, sappi che io sarò lì, con te. Fiero come - e più - ogni padre che veda i figli raggiungere i loro desideri.

Vedi, Naruto, io non ho paura di morire: è una delle poche cose sicure della vita, dopotutto. L'idea di ritrovarmi di fronte ad un demone -il demone più potente che sia mai esistito- non mi spaventa, perchè so che ci saranno altri, dopo di me, a prendersi cura di tutto ciò che amo... però c'è una cosa di cui ho timore...


Tremo, all'idea che tu, una volta saputa tutta la verità, possa arrivare ad odiarmi per quello che sto per fare.

... Per quanto mi riguarda, ti voglio - e ti vorrò sempre - bene e, anche se ti conosco da soli pochi giorni, sento che in te c'è una forza speciale... sono sicuro che farai grandi cose, una volta cresciuto.

Tua madre ed io ti staremo sempre accanto.


Sei la nostra benedizione. Sei il nostro angelo.
Sei il nostro Naruto. 
"



Senza accorgersene, Naruto aveva iniziato a piangere; in silenzio, le lacrime scendevano, senza che lui avesse la forza di fermarle... si sentiva nuovamente bambino: un bambino triste, consolato e stretto al petto dei suoi genitori che, piano piano, gli accarezzano i capelli - facendogli capire che è tutto passato, che tutto va bene, che loro sarebbero sempre stati lì per lui...

Eppure, in quel momento, non poteva che sentirsi anche immensamente solo perchè, leggendo quelle parole, la realtà di quella che era stata la sua infanzia... sembrava ancora più vuota ed ingiusta. Aver sempre rispettato ad adorato un'immagine scolpita nella pietra, all'oscuro del fatto che quel viso era quello di suo padre - della persona che aveva sempre voluto conoscere: gli sembrava un crudele scherzo del destino.

Naruto posò delicatamente la lettera sul tavolo a cui era seduto, si alzò passandosi una mano sugli occhi e respirò profondamente. Rimase in piedi al centro della stanza per qualche minuto per poi iniziare a prepararsi per la cerimonia di insediamento ufficiale come Hokage.


-x-


Era da poco passato mezzogiorno, quando finalmente tutti i cittadini - civili e bambini genin - di Konoha si furono radunati ai piedi della Torre dell'Hokage; tutti i chunnin, i jounin e gli AMBU erano radunati sul terrazzo più basso del palazzo. In cima, si potevano vedere i membri del Consiglio, il damiyo del Paese del Fuoco, altri nobili di particolare rilievo e, soprattutto, il Kazekage con le sue 'guardie del corpo', Temari e Kankuro - Gaara non indossava le vesti ufficiali: aveva deciso di essere presente semplicemente in qualità di caro amico dell'ormai Rokudaime Hokage.

Al centro del terrazzo più alto del Palazzo dell'Hokage, Tsunade e Naruto.

Tsunade fece un passo in avanti e tutti si zittirono. Iniziò il suo discorso, ma Naruto non riusciva a prestare attenzione: il suo sguardo vagava da un viso all'altro, da una casa all'altra, di albero in albero... gli sembrava di vedere per la prima volta tutto ciò che in realtà l'aveva sempre circondato...

Questo era quello che da allora in avanti avrebbe dovuto dare l'anima per far prosperare, per proteggere. Ce l'avrebbe messa tutta, perchè questa era la sua casa, il suo tesoro, la sua gente e lui li amava, con tutti i loro pregi ed i loro difetti. Non avrebbe scambiato tutto questo per nulla al mondo.

Naruto aveva promesso, prima a se stesso e poi a tutte le persone che gli erano - sono - care che nulla sarebbe successo a Konoha, fintantoché ci fosse stata aria nei suoi polmoni. E, si sa, Naruto Uzumaki mantiene sempre la parola data!

Così perso nei propri pensieri, Naruto non si accorse che Tsunade gli si era avvicinata con un mantello in mano; ritornò in sè solo quando la donna gli posò la stoffa sulle spalle - un po' più energicamente del necessario - e lo spinse in avanti, gridando: "E quindi, ecco a voi Naruto Uzumaki, Rokudaime Hokage da ora fino a quando un'overdose di ramen lo farà fuori!"

La folla scoppiò a ridere, per poi zittirsi nuovamente quando Naruto aprì bocca per fare il suo discorso.

"... Io-non so davvero cosa dire... tranne: grazie. Davvero. Stare qui, davanti a tutti voi, è il sogno di una vita che si realizza e portare questa veste è l'onore più grande che Tsunade-baa-chan poteva farmi... spero di essere per voi un buon Hokage - certamente non potrò essere peggio di Tsunade...!"

Gli abitanti risero ancora, mentre Tsunade colpiva Naruto sulla nuca per la frase poco carina.
Ricompostosi, Naruto riprese.

"Di due cose potete stare certi: farò del mio meglio, come ho sempre fatto, per proteggere voi e il villaggio da qualsiasi pericolo potrà presentarsi e... non morirò MAI per il troppo ramen!!"

Tutti i cittadini di Konoha scoppiarono nuovamente a ridere e a festeggiare. Tsunade lanciò a Naruto il cappello da Hokage e lo beccò in piena fronte. Naruto rideva contento e correva in giro tentando di schivare la donna infuriata e arrivando a nascondersi dietro a Gaara che però, molto elegantemente e con un piccolo sorriso che gli increspava le labbra, si fece da parte per non finire a sua volta nel mirino di Tsunade.

In mezzo a quel caos, Naruto rivolse un pensiero alle persone che non avevano potuto essere lì in carne ed ossa a gioire con lui.


"Ero-sannin... Kakashi-sensei... Papà... Mamma... spero sarete fieri di me!"





Ehm, tanto x essere chiari, ho messo 1 noticina:

* Nindo, identifica il 'credo', il modo in cui si decide cm essere ninja.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Temari