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Autore: Haruma    06/03/2015    4 recensioni
!! IN REVISIONE !!
«Mia cara musa» cominciò, «penso sempre a quelle nostre passeggiate lungo la baia e a quando ridevi di gusto appena l'acqua ti sfiorava la pelle» si posizionò meglio ai piedi del letto.
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Quel giovane aveva una voce molto pacata e intonava alla perfezione ogni parola. Dava ad ognuna il giusto spessore e questo la smuoveva tanto da farla commuovere come le succedeva quando, dopo l'arrivo del postino, si precipitava in salotto e ansiosa apriva i messaggi che le spediva il fidanzato.
«Per favore, sbarazzati di quei fogli prima che domani mattina mi venga in mente di riprenderli e perfezionare ciò che ho scritto» disse al ragazzo. «Sono solo frivolezze senza senso buttate giù a caso» concluse prima di cadere in un sonno profondo.
[AU || Everlark || Leggermente OOC]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Mrs. Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark, Primrose Everdeen
Note: AU, Soulmate!AU | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: È la prima volta che scrivo una AU su The Hunger Games e devo dire che mi sta davvero divertendo fare questa cosa.
Shadows in the sun
avrà pochi e non troppo lunghi capitoli (si spera!) e precisamente sarà ambientata all'inizio degli anni 60 nel Norfolk, una contea dell'Inghilterra.
Magari noterete i personaggi leggermente OOC ma non eccessivamente perché amo la loro caratterizzazione originale e non potrei mai stravolgerli del tutto.
Spero davvero che possiate dare un'occhiata e che non siate troppo scettici perché ci sto davvero mettendo il cuore.




Capitolo I



Ah, moon of my delight that knows no wane,
the moon of heaven is rising once again
how oft hereafter rising shall she look
through this same garden after us in vain.
Omar Khayyam

CAPITOLO I
Il cielo stava mano mano diventando di un blu scuro quando la signora Wright fu accompagnata dal ragazzo in camera da letto.
Ormai le sue gambe non la reggevano più come un tempo e doveva portarsi appresso il bastone elegante che mesi addietro era appartenuto a suo marito Philip.
Dopo aver gettato in un cestino i fogli imbrattati di tanti versi sciocchi che aveva scritto qualche minuto prima, pregò il giovane di passarle una scatola di legno dipinta di alcuni ghirigori.
Conteneva molti ricordi. Un fiore appassito, della stoffa e alcune lettere che conservava gelosamente.
«O dolcissimo sonno! Se ti piace chiudi a metà di questo, che è tuo, inno i miei occhi in vedetta, o attendi l'amen prima che il tuo papavero al mio letto largisca in carità il suo dondolio» lesse da uno dei suoi libri di poesia.
Il ragazzo le sorrise lievemente sedendosi per terra e guardando come gli occhi di Hannah si illuminavano nonostante la luce fioca della lampada sul comodino producesse una sorta di ombra sul suo volto.
«Poi salvami, altrimenti il giorno andato lucido apparirà sul mio guanciale di nuovo...» continuò a recitare Percy Bysshe Shelley.
La dolce e delicata brezza di settembre accarezzava i loro visi; anche per Brancaster era arrivata la fine dell'estate.
Dopo una mezz'oretta la donna si fece aiutare a mettersi stesa e chiese al giovane di prendere una lettera di tanti anni prima.
Quasi tutte le sere le passavano in quel modo: a farsi compagnia e a parlare di vecchi ricordi e della letteratura.
«Mia cara musa» cominciò, «penso sempre a quelle nostre passeggiate lungo la baia e a quando ridevi di gusto appena l'acqua ti sfiorava la pelle» si posizionò meglio ai piedi del letto.
«La baia...» sussurrò l'anziana asciugandosi una lacrima sfuggita al suo controllo. Immagini sfocate le vennero alla mente e l'odore di salsedine era più vivo che mai.
«Vorrei tanto che tu fossi qui per allietare queste tristi e fredde giornate di Mosca. Ti mando un bacio, il tuo Philip Wright» terminò.
Era come se fosse tornata a quando lei e Philip erano adolescenti e lui potesse dedicarle ancora alcuni dei più bei versi.
Quel giovane aveva una voce molto pacata e intonava alla perfezione ogni parola. Dava ad ognuna il giusto spessore e questo la smuoveva tanto da farla commuovere come le succedeva quando, dopo l'arrivo del postino, si precipitava in salotto e ansiosa apriva i messaggi che le spediva il fidanzato.
«Per favore, sbarazzati di quei fogli prima che domani mattina mi venga in mente di riprenderli e perfezionare ciò che ho scritto» disse al ragazzo. «Sono solo frivolezze senza senso buttate giù a caso» concluse prima di cadere in un sonno profondo.
Lui le sistemò le coperte, chiuse l'abat-jour e scese fino al cortile dove bruciò  le poesie della signora Wright in un secchio.
Il piacevole venticello aveva iniziato a soffiare più forte e questo gli provocò alcuni brividi di freddo.
Doveva andare a dormire.
Percorrendo il piccolo corridoio esterno sentì alcuni passi farsi sempre più vicini fino a quando una ragazzina di forse tredici anni si spaventò nel vederlo.
Lui meravigliato continuò a camminare e poi si fermò sotto l'arco di pietra di casa Wright.
Un'auto blu era ferma proprio lì.
«Buonasera» disse alla signora che teneva stretta la biondina ancora impaurita. «Mi dispiace di averla spaventata».
«Il suo nome è Prim» disse svelta la donna. «Io sono Ellen». Il rumore del cofano fece girare il gruppo che si concentrò sulla nuova figura. «E lei è Katniss».
Una ragazza leggermente assonnata prese la propria valigia e strinse a sé il golfino bianco guardando interrogativa il giovane fermo sotto all'arco di pietra della casa di sua nonna.
«Le do una mano» si offrì il ragazzo mentre Katniss aveva deciso di andare all'interno dell'abitazione.
«Grazie» rispose Ellen un po' scettica accettando l'aiuto. «E mia madre?» domandò dopo poco.
«So che vi stava aspettando» prese alcuni bagagli e andò a sistemarli nella villetta senza dare nessun'altra spiegazione. 




Note: Ciaooo!♥ Sono tornata con una storia completamente diversa da quelle che scrive di solito (poi arriveranno anche quelle ambientate a Panem :D).
Lo ammetto. Sicuramente, da questo capitolo (che alla fine è più un'introduzione), non avrete capito proprio nulla ma vi posso assicurare che è una specie di strategia.
Il nuovo personaggio che ho inserito è Hannah Wright, la nonna materna di Katniss e Prim, che prenderà man mano più spessore fino a diventare fondamentale come lo sono tutti gli altri.
Infatti, in questa fanfiction, non c'è un protagonista preciso. Ognuno ha un ruolo importantissimo. Ma la sottoscritta non può fare a meno degli Everlark, quindi... e.e
L'amore per la poesia e per la letteratura, la baia di Brancaster, la villetta della nonna, il piccolo boschetto e il campetto incolto accompagneranno l'intera storia.
Tutto questo è nato grazie alla letteratura inglese che sto studiando quest'anno (la professoressa però ci sta uccidendo; continuo a ricordare Oh! lift me as a wave, a leaf, a cloud!) e grazie ad un film che vidi qualche tempo fa -ambientato proprio in Inghilterra- che mi ha affascinato non poco.
Spero di ricevere delle recensioni perché ne ho bisogno come ho bisogno dell'ossigeno e mi auguro di non aver fatto qualche errore idiota che di solito non mi sognerei mai di scrivere.
Un bacio♥
   
 
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