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Autore: SusyE    11/12/2008    2 recensioni
I libri dentro la biblioteca, ordinatamente sistemati l’uno accanto all’altro negli scaffali, formavano un labirinto in cui ci si poteva perdere. I corridoi stretti e semibui, ogni tanto interrotti da poltroncine e tavolini, erano quasi sempre semideserti. Molti per queste caratteristiche trovavano quel luogo inquietante…ma non lei.
[Dominique/James]
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, James Sirius Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lei è l’unica


di SusyE

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Personaggi: James Sirius Potter, Dominique Weasley.

I libri dentro la biblioteca, ordinatamente sistemati l’uno accanto all’altro negli scaffali, formavano un labirinto in cui ci si poteva perdere. I corridoi stretti e semibui, ogni tanto interrotti da poltroncine e tavolini, erano quasi sempre semideserti. Molti per queste caratteristiche trovavano quel luogo inquietante…ma non lei.
Dominique avanzava lungo uno dei tanti corriodi, lentamente. Camminando una delle sue piccole mani bianche sfiorava le copertine dei libri, come se quel gesto la rassicurasse e la incoraggiasse ad andare avanti. Effettivamente le dava uno strano senso di piacere, un piccolo brivido che la spingeva a continuare.
Il contatto con i libri, il profumo della carta, era qualcosa che l’aveva sempre affascinata. Non ne era soggiogata come sua cugina Rose o sua zia Hermione- loro ne erano quasi schiave, era un profumo irresistibile per loro. Il suo era un interesse, una tranquilla sensazione che la rassicurava. Le piaceva quella sensazione, la assaporava ad ogni passo.
Avanti, avanti, avanti…
Girovagava per la biblioteca, senza pensieri, senza fretta, senza turbamenti. Il silenzio che regnava era perfetto, così si stupì quando, dopo circa un’ora di giri senza meta, sentì un leggero rumore.
Quasi inconsistente, ma inconfondibile: il rumore di qualcuno che stava girando pagina ad un libro.
Chi era che, come lei, sfidava quel luogo silenzioso e buio senza timore?
Forse era qualcuno che, a differenza sua, voleva restare solo. In quel caso sarebbe stato il caso di disturbarlo?
La bionda ragazza esitò, arrivata alla fine del corridoio, indecisa se tornare indietro o avanzare, incurante dei desideri altrui. Proprio nel momento in cui si risolse a tornare indietro, però, una sua piccola mano bianca fece cadere un libro che era particolarmente in bilico sullo scaffale.
- Oh!
Si lasciò sfuggire quest’esclamazione, per poi portarsi la mano colpevole alla bocca. Le sembrava di aver infranto qualche patto facendo quel rumore, nemmeno tanto forte ma accentuato dal completo silenzio che regnava nella stanza.
Così la trovò colui che stava leggendo poco distante, preoccupata.
- Dominique!- sentire il suo nome la fece sobbalzare, ma fu sicuramente la presenza di James a farle accelerare il battito del cuore.- Che ci fai qui?
- Potrei chiedere lo stesso a te…- rispose la ragazza, assumendo impercettibilmente il proprio atteggiamento altero.
- Già, ma l’ho chiesto prima io.- ribattè James, incrociando le braccia e facendo quel suo adorabile sorrisino furbo, eredità del nonno.
- Camminavo.- disse semplicemente Dominique, scuotendo i lunghi capelli biondi (uguali a quelli di Victoire, uguali a quelli di sua madre), cercando di non far vedere il suo imbarazzo. Il modo migliore che conosceva per nascondere che era in difficoltà era non dare confidenza, restare sulle sue. Solo così si sentiva sicura, solo così poteva proteggersi.
Proteggerti da cosa, Dominique?
Proteggermi dalle persone, e da James più di tutti.
Eppure così non ti amerà mai…
Lo so, è un problema mio.
Ma tu lo ami, ragazza…
Non è vero!
Se sei così altera con lui questa situazione non si sbloccherà…
Adesso basta!
- Ah.- la voce di James fece sparire quella vocina interna che tanto la tormentava.- E com’è che te, sempre così silenziosa, così elegante, hai fatto cadere un libro?
Nonostante il tono lievemente beffardo, queste parole fecero subito sentire meglio Dominique.
Silenziosa…elegante…due aggettivi che la descrivevano, è vero. Lei li sentiva parte di sé, erano in ogni sua mossa. Eppure, qualcun altro avrebbe usato la parola gelida per indicare quella sfaccettatura del suo carattere…ma non James. Lui capiva la sua essenza, il suo essere.
Per questo lo amava.
- Anch’io a volte faccio movimenti bruschi- rispose lei, addolcita. L’ombra di un sorriso apparve sul suo volto, lasciando il ragazzo in preda ad una lieve confusione, mentre la ragazza si chinava a raccogliere il libro. James non si perse un solo movimento, sentiva il suo sguardo su di sé. Forse era per questo che aveva il cuore in gola, come se avesse corso anziché camminato…
- Carme ottantacinque- iniziò a leggere Dominique, ancora accovacciata per terra. Quel silenzio era insopportabile, doveva assolutamente leggere qualcosa. Dopo essersi alzata in piedi, ricominciò.
- Carme ottantacinque.
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.*

La lettura del carme lasciò i due in silenzio, prima che James dicesse- Ah. Catullo.
- Tu conosci Catullo?- chiese stupita Dominique.- Non sono in molti a conoscere un poeta latino, e per di più Babbano…
- Mi sottovaluti, cara.- James sorrise.- Ti dirò di più, non solo lo conosco, ma mi piace.
Dominique sorrise apertamente, stavolta. – Non ti facevo così sensibile, Jamie.
Lui la stava guardando con un’espressione strana, forse un po’ stupita, ma di uno stupore positivo. La stava guardando come si guarda qualcuno la prima volta, con lo stesso piacere, la stessa intensità, lo stesso…amore?
- Cos’hai, James?- chiese la ragazza, tornando al nome completo. Forse quello che stava succedendo era positivo, ma non ce la faceva a reggere il suo sguardo. Lui era in grado di vederla dentro, con quello sguardo. Vedeva una parte di lei che aveva sempre tenuto solo per sé.
- Niente.- disse lui, distogliendo lo sguardo e sorridendo. Accidenti. Perché tutto quello che faceva doveva essere così ridicolmente poco chiaro?
- Bene.- una morsa di insicurezza le stringeva lo stomaco. – Bene. Io adesso…vado.
Vai? Come, te ne vai?
Si, me ne vado. Fuggo, ancora una volta.
- Perché te ne vai?
Ecco una domanda sensata, James.
- Credo che Lily mi stesse cercando, prima.- ormai la sua bocca non era più collegata con la sua mente o con il suo volere. Andava per la sua strada…
- Ah.- James adesso recuperò il suo atteggiamento ‘da folla’, quello orgoglioso da bello e affascinante.- Si, in effetti sicuramente stanno cercando anche me.
Dominique, mettendo a posto il libro nel suo scaffale, chiese- Allora mi accompagni?
- No. Meglio farle aspettare.- disse, con un sorriso disinvolto.
Farle. Aveva detto proprio così.
Non lo sopportava quando aveva quest’atteggiamento. La faceva sentire insicura, senza difese.
Quello non era il James che amava, quello era James Sirius Potter, uno dei ragazzi più popolari della scuola, quello che lei invece detestava con tutto il cuore.
- Allora falle divertire, dopo. Arrivederci, Potter.
Senza più guardarlo, Dominique si girò e se ne andò, rossa in viso. Non lo sopportava, non lo voleva vedere, non voleva che la trattasse così. E, soprattutto, non voleva più sentire un farle divertire in una sua frase.
Si allontanava sempre più veloce e, quasi senza rendersene conto, iniziò a correre, sempre più forte.
Odi et amo.
Quel verso le tornò improvvisamente in mente.
Dio mio, quanto aveva ragione.
Si fermò, quasi senza fiato.
Quare id faciam, fortasse requiris.
Dominique respirò profondamente, cercando di trattenere le lacrime.
Intanto, nella biblioteca silenziosa si sentiva l’eco di un rumore lontano.
Nescio, sed fieri sentio…
Senza badare a nulla, si sedette sul pavimento, passandosi una mano lungo i capelli biondissimi.
…et excrucior.
Chiuse gli occhi, mentre una lacrima le accarezzava la guancia.
Poco dopo, un tocco diverso da quello delle lacrime la sfiorò.
- James…- disse, appena prima di aprire gli occhi. Lui era lì, accovacciato davanti a lei, l’espressione colpevole.
Si guardarono un attimo negli occhi, prima che lui dicesse- Sono un cretino.
Un piccolo sorriso aleggiò sulle labbra di Dominique.
- Non c’è nessuna lei, non c’è nessun gruppo di ragazze. C’è solo una ragazza, seduta davanti a me…
Lei non poter far altro che sorridere, senza dire niente.
-…e, te lo assicuro, lei è l’unica che è capace di togliermi il fiato.
Non poteva essere.
Eppure era così. Non ci poteva credere…
La felicità trasfigurò i suoi lineamenti, rendendoli ancora più belli.
Mentre lui la stava ancora guardando, un bacio, prima delicato, poi sempre più insinuante, si posò sulle sua labbra.
E, finalmente, James abbracciò quella ragazza senza più paura, libero di amarla.



*Odio e amo. Forse mi chiederai come sia possibile;
non so, ma è proprio così, e mi tormento.
(Traduzione di Salvatore Quasimodo)

Spazio autrice
Ho deciso di scrivere questa piccola shot su James Potter e Dominique Weasley perchè sono tra i personaggi della nuova generazione di Harry Potter che mi intrigano di più. Questa coppia mi è venuta in mente da subito, così era inevitabile scrivere qualcosa su di loro per me!
Io spero vivamente che vi sia piaciuta, e se è così vi assicuro che mi farebbe molto piacere saperlo!
Per ora vi saluto...ringrazio in anticipo chi leggerà e/o commenterà.

- SusyE
  
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