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Autore: Shirokuro    06/03/2015    0 recensioni
[Planetarian]
{ fem!kazuya centric; fem!kazuya/yumemi | flashfic di 300 parole circa | angst?; introspettivo }
Da bambina aveva urlato la sua disapprovazione come un’adulta, da adolescente aveva lottato come una donna, da donna aveva cercato l’avventura come un’adolescente e da adulta aveva pianto terrorizzata come una bambina.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
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Al contrario e torna bambina
   Kazuya si era creduta giovane.
   «Credo che se potessi piangere, lo farei». E aveva ritenuto vecchio quel modello di robot che le rivolgeva continuamente la parola. Le aveva fatto invidia in realtà. Nonostante avesse anni più di lei, sembrava ancora una quindicenne. Anche la donna portava bene i suoi anni e la si poteva scambiare per una giovane di venticinquenne, ma pareva la sorella maggiore di quella che era Yumemi. Tra il fango ed i rottami, l’albina, provava a sorridere, come avrebbe fatto lei da piccola. Aveva affrontato tutto con le lacrime agli occhi e sorridendo, anzi, aveva affrontato l’intera Guerra così. Ma in quel momento non poteva far altro che piangere senza ritegno. Il dolce robottino non era solo, non lo era, ma non poteva vederla, forse parlare ancora non sarebbe servito, Yumemi credeva soltanto di essere stata abbandonata a se stessa.
   Kazuya da bambina aveva urlato la sua disapprovazione come un’adulta, da adolescente aveva lottato come una donna, da donna aveva cercato l’avventura come un’adolescente e da adulta aveva pianto terrorizzata come una bambina. Sentiva la paura di non sentirla più chiedere quanto lontana era una macchina inesistente e si dispiaceva che si fosse spenta credendo che sarebbe arrivato qualcun altro oltre a lei al planetario – conoscendola, il suo rimorso più grande era non poterlo accogliere. Strinse la terra nei pugni, conficcò le unghie in ogni centimetro di suolo le fosse possibile, prima di ricordarsi della memoria nell’orecchio del robot. Alzò la testa sorridente. Ferita ma fiduciosa, sotto la Pioggia tossica, avvicinò la mano alla testa di Yumemi e stampandole un bacio sulla fronte, estrasse la scheda.
   Non avrebbe avuto senso abbracciarla, ma si permise di cingere tra le braccia la testa ancora calda.

   «Ci rivedremo quando nascerò».
   Kazuya si era scoperta vecchia.



 
Soundtrack(s); Red Haired Diva (Ritsu Namine). Planetarian è una di quelle cose che ti cambia totalmente. Come Il Pianista, come Tim Burton, come Wadanohara and the Great Blue Sea, come il vederti la morte in faccia e realizzare di non volertene andare senza prima aver fatto qualcosa per cui la gente ti ricordi; dopo averlo letto, non sei più la persona che eri prima di iniziarlo. Sono meno di quattro ore di storia, una narrazione breve, leggera, essenziale, accompagnata dalla voce dei personaggi, alleggerita dalle immagini esplicative e chiare, ma densa e che senza rendertene conto ti immedesima al punto da piangere disperata quando Yumemi Hoshino muore, quando il robottino rompipalle se ne va (rompipalle per dire, anche la mia piccola Ene è una tenera scartavetraovaie). Ti distrugge ma lentamente, in poco tempo ma senza fretta. Una piccola perla dopo la quale ho deciso di giocare tutte le novel della Key non appena troverò un modo rapido e conveniente (magari dove ho la possibilità, le versioni eroge). Non saprei davvero esprimere il mio amore per la mia visual novel preferita (assieme a DRAMAtical Murder (no regrets)). Per Planetarian lo scritto principale che voglio proporre è la one-shot su Yumemi, però anche questa flash aveva una sua importanza prima che mi ritrovassi a scriverla e distruggere la regalità che avrebbe dovuto emanare (?). Ma lasciamo stare me. Allora, come mio solito, ho da fare piccole precisazioni.
Avviene alla morte di Yumemi Hoshino. Eh, la vie. /cries so hARD BEHIND A DESk
Ho chiamato lo junker Kazuya, perché in jappo si chiama proprio kazuya e visto che un nome non lo ha ci si arrangia. Inoltre, l'ho reso una donna non perché mi girava, ma per valide ragioni. Cioè, in realtà, anche perché non sono sicura che avrebbe reso bene parlando di un uomo di mezza età e sono certa che mi sarebbe venuto poco naturale. Ma il motivo principale è che trovo che solo le donne abbiano questa mania di voler essere adulte quando sono ancora bambine e pretendere di poter permettersi di fare la ragazzine quando oramai sono cresciute. Inoltre perché un uomo bello che fatto, che vive una vita basata sul racattare bottiglie di liquore e oggetti di valore sparsi per città abbandonate, dovrebbe essere invidioso di un robot? Al contrario, esaudirebbe i suoi sogni più segreti ed inviolabili (ignoriamo il canon per un momento ssh); una Kazuya donna è infinite volte più adatta alla storia.
Poi delle note sul testo. Credo che se potessi piangere, lo farei: ho cercato di tradurre in maniera fedele e affidandomi alla memoria la battuta di Hoshino; dovrebbe rappresentare come nonostante si dimostri una bambina, pensi come una donna distrutta e sarebbe naturale restasse in silenzio almeno negli ultimi istanti in cui la batteria le permette di vivere,, vorrebbe piangere come un'adulta che fa i capricci nonostante tutto. Io ho una mente contorta ed inutile, lapidatemi. Non avrebbe avuto senso abbracciarla: perché non avrebbe né sentito, né ricambiato. la testa ancora calda: la batteria di supporto si era da poco esaurita. Si rivediamo quando nascerò: qua è la conclusione delle riflessioni sul vivere al contrario, come aveva fatto lei, nonché una predizione. Un extra, distribuito assieme ad una versione successiva del gioco (che ovviamente non ho letto, figurarsi se riuscivo), infatti racconta di un vecchio uomo che con un piccolo planetario mostra le stelle a tre giovani che durante la Pioggia non ne avevano mai visto proprio come Kazuya prima di Yumemi e da quel che ho capito, quell'uomo è proprio Kazuya. Così, a logica, direi che con la memoria di Yumemi ha ricostruito le mappe e le abbia installate nel piccolo proiettore, quindi bho, è riferito a questo.
E nulla, go in peace, spero la flash vi sia piaciuta, se conoscete Planetarian - a priori - siete i miei amichetti del cuore e nulla, siao.
   
 
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