Non possiedo nulla e quello che pensavo fosse mio mio non era. È sprofondato tutto in quelle sabbie mobili coperte da fiori come innocue spiagge. E prossimo a cadere anche io mi sono affidato a un soffio di vento leggero come un respiro che mi ha fatto credere di volare, anche se volare non posso. Mi sono spostato appena ma ho cambiato prospettiva e questo basta. Ho perso di vista la mia ombra la sua e quella degli altri. Vedo solo colori, a volte accecanti a volte spenti. Non ho fatto nessun passo avanti ma adesso so come si sente chi si ama almeno un po'. E guardo lei e guardo tutti, dritto negli occhi. Poi guardo me, e finalmente mi concedo un ballo.