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Autore: DearGod    07/03/2015    1 recensioni
Il silenzio rispose al loro posto. La macchina superò Holland Park Avenue, scoprirono che l'abbandono non fa nessun rumore.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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«Non dobbiamo passare a prendere Syd?»
Il silenzio rispose al loro posto. La macchina superò Holland Park Avenue, scoprirono che l'abbandono non fa nessun rumore.
E che se qualcosa smette di funzionare deve essere allontanata, si trattasse anche della mente che ha messo su carta e trasformato in musica sogni e psichedelia dell'uomo. Come nessuno aveva mai fatto.

Lo spettacolo deve continuare, con le sue vittime lontane dai riflettori. Una testa in meno sul palco, una testa piena di problemi.
Adesso tutto funziona a meraviglia senza il diamante pazzo sovrastato dalla vita. Dagli amplificatori musica perfetta e pulita, le performance acquistano sempre più credibilità. Anche il pubblico sembra apprezzare la nuova formazione.
David, però, non riesce a suonare come vorrebbe. Il cuore batte troppo forte e l'imbarazzo è indescrivibile. Trionfo e tradimento in un unico morso. Dal palco non si riesce a distinguere quello che si ha di fronte, troppe luci rendono tutto nero. Ma dalla prima fila lo sguardo di quegli occhi, come buchi neri nel cielo, prendono il controllo delle sue emozioni.

Syd se ne sta lì, immobile. Era pronto a suonare con loro e aveva deciso di raggiungerli. Ma la crudezza di quelle parole non lasciava spazio a interpretazioni, era fuori dal gruppo. Il suo gruppo.
Sigaretta in bocca, occhi spenti, pensieri confusi. Le parole giuste saranno da qualche parte nella sua testa, nessuno le troverà mai.
La band suona del Pifferaio, il Pifferaio sta in disparte a guardare la sua creatura che lo ha appena scaricato.
Syd è apparentemente confuso, gli acidi fanno il resto. Ma nel buio delle luci del concerto i suoi occhi risplendono, neri e profondi. Chissà quante cose sta pensando Syd.
Soffre in silenzio. Scenate, frastuono e liti erano il modo più veloce per esprimere i suoi sentimenti, per provare a spiegarsi prima che gli sfuggissero irrimediabilmente. Ma quella volta probabilmente non disse nulla. Il grido di aiuto gettato in pasto al mondo fu confuso con un rumore insopportabile, fatto di eccessi e inaccessibilità.

Da quella sera il mondo è andato avanti, così come la storia. Il suo gruppo dal nome alieno ha raggiunto il cielo, continuando a respirare la presenza intangibile del suo creatore. L'odore troppo forte lasciato una volta sparito. Sentendone in qualche modo la mancanza. Desiderando di avere accanto il diamante dalla mente insana.

Syd è rimasto in quella prima fila ancora un po', da solo. Per scelta di altri, dei suoi amici.
Nessuno l'ha più compreso veramente, lui è andato avanti a modo suo. Nell'unico modo che conosceva. Anche se, di tanto in tanto, tornava in quella prima fila.
Ad osservare il palco vuoto. Vuoto, proprio come quella sera.

“Non penso che quando parlo sia facile comprendermi. Ho qualcosa che non va in testa. E comunque non sono nulla di ciò che pensate io sia.” – Syd
  
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