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Autore: janeharveyberrick    08/03/2015    2 recensioni
Cosa succede dopo che Christian Grey si schianta con Charlie Tango a Silver Lake? Chi è il camionista che dà un passaggio a Christian e Ros e li riporta a Seattle?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Sono stanco morto quando finalmente varco la soglia del portico. Mi appoggio al muro e mi sfilo gli scarponi da lavoro, ascoltando il tonfo che producono sul pavimento di legno. Mi trascino dentro casa, Adele mi sta chiamando.

“Ciao tesoro!”

“Ehi, piccola.”

“Com'è andata la giornata, tesoro?”

“Be', a essere sinceri, è stata una giornata molto interessante.”

“Sul serio? Pensavo che avresti fatto il solito tragitto. Mi sbaglio, tesoro?”

Mia moglie ha ragione. Ogni mese compio molte volte il percorso Portland-Seattle.

“Sei terribilmente in ritardo, tesoro. Stai bene?”

Adele studia il mio volto con uno sguardo preoccupato. Conosco la sua faccia come la I-5, come il palmo della mia mano. Tutto di lei mi è familiare; ogni ruga del suo sorriso, ogni espressione corrucciata, sono perfino in grado di capire a cosa Adele stia pensando in un determinato momento. Siamo sposati da 38 anni e non è passato giorno in cui io non abbia analizzato ogni minimo dettaglio del suo viso.

“Sì, sto bene, ma è stata una giornata interessante.”

“Siediti,” dice, sollevando la linguetta di una lattina di birra per poi porgermela, “e mangia la tua cena. Ormai si sarà seccata, l'ho tenuta un bel po' nel forno per cercare di non farla raffreddare. Scommetto che però non è ancora ora di darla ai cani.”

Amo mia moglie; è una bella donna, ma di certo non è una gran cuoca. Dice sempre che ho lo stomaco rivestito di calcestruzzo per riuscire a sopportare i suoi esperimenti culinari. Per me è un piccolo prezzo da pagare, in confronto alla fortuna di tornare tutti i giorni a casa mia, dove si trova l'unica persona al mondo con la quale desidero stare.

Addento una bistecca dura come la roccia e grossa quanto il Texas e l'annaffio con una generosa sorsata di birra fredda. Una volta un tizio mi ha detto che gli inglesi bevono birra calda. È una cosa che non concepisco, ma forse mi stava solo prendendo per il culo.

Dopo aver finito di cenare, Adele non sta più nella pelle e dà sfogo alla sua curiosità.

“Allora perché sei tornato a casa così tardi, tesoro? Hai intenzione di dirmelo e porre fine alle mie sofferenze o dovrò torturarti per toglierti le parole di bocca?”

Considero le opzioni e decido di raccontarle la verità.

“Ecco, avevo appena attraversato Kelso e stavo procedendo a passo spedito, quando all'improvviso vidi un ragazzo sul bordo della strada che faceva l'autostop.”

“Oh, tesoro, non mi dire che hai di nuovi raccolto degli autostoppisti? Lo sai che non sono tranquilla quando lo fai.”

“Sono io che ti sto raccontando la storia o te?” sbotto con rabbia. Questa donna non mi lascia mai finire di raccontare per bene una storia.

“Be', allora vai avanti! Non tirarla per le lunghe come se si trattasse di un segreto di stato!”

E ho già detto quanto mi piaccia che la mia donna abbia sempre l'ultima parola?

“Ecco, quel ragazzo non aveva proprio l'aspetto di un autostoppista. Per cominciare, indossava un completo con tanto di cravatta e ai piedi portava un paio di eleganti scarpe all'ultima moda. Sembrava accaldato e seccato. Poi vidi che con lui c'era una donna. Anche lei indossava un completo, ma aveva i tacchi alti! In mezzo al nulla! Immaginai che avessero avuto un guasto, ma non c'era traccia dell'auto. Così rallentai e dallo sguardo di sollievo negli occhi del ragazzo, mi resi conto che quei due si trovavano veramente in difficoltà.”

Adele ha la testa appoggiata sui gomiti e sta ascoltando la mia storia a tutto orecchi. E ancora non sono arrivato alla parte più interessante.

“Dissi loro di saltare a bordo. Il ragazzo era un vero gentiluomo, aiutò la donna a salire nella cabina del camion e poi si arrampicò dietro di lei. La donna sembrava esausta, calciò via le scarpe come se fossero il diavolo in persona - in realtà credo sia proprio così. Disse che si chiamava Ros e che il ragazzo, Christian, era il suo capo. La cosa mi sorpresa perché quel ragazzo era troppo giovane per sembrare il capo di chiunque mentre la donna, be'...diciamo che aveva una certa età.”

Adele mi guarda male, essendo lei stessa una donna di una certa età.

“Immaginai che fosse un ragazzo appena uscito dal college, uno di quelli che si fa strada da sé. Alla fine è venuto fuori che in parte avevo ragione.”

Adele alza gli occhi al cielo, sa meglio di me che non deve cercare di farmi fretta – dopotutto è la mia storia.

“Quindi chiesi loro come fossero arrivati in quel posto così sperduto. E il ragazzo, Christian, mi rispose che stavano tornando in elicottero a Seattle dopo essere stati a Portland e che avevano deciso di fare una deviazione per andare a vedere il monte Saint Helens, quando all'improvviso i motori avevano preso fuoco. Pensa un po'! Entrambi i motori contemporaneamente in avaria. Non ti sembra una sfortuna mostruosa? Lo dissi anche al ragazzo e il suo viso si oscurò, come se stesse pensando che in questo caso la sfortuna non c'entrasse un bel nulla, ma gettò un'occhiata alla donna, a Ros, e rimase muto. Suppongo quindi che le cose fossero più complesse di come apparivano a prima vista. Gli chiesi cosa fosse successo al pilota, pensavo fosse rimasto con l'elicottero, ma Ros mi disse che non era così e che Christian era il pilota. Mi domandai se non fosse stato nell'esercito, perché nei suoi occhi riuscivo a cogliere quello sguardo tipico di chi non si fa comandare da nessuno. Ma poi mi resi conto che aveva i capelli troppo lunghi per essere stato un soldato. Comunque sia, questo è quello che successe: mentre erano a circa 60 metri da terra, i motori presero fuoco, l'elicottero era in procinto di schiantarsi al suolo ma il ragazzo riuscì a spegnere i motori e ad atterrare su una superficie più o meno piana. Doveva per forza essere un pilota, altrimenti non ne sarebbero usciti vivi.”

Adele ha gli occhi spalancati come un gufo.

“Il ragazzo atterrò sul lato orientale del Silver Lake, poi usò gli estintori per spegnere l'incendio. Successe tutto così rapidamente che non riuscì a chiedere aiuto via radio e, come ti ripeto da anni, i cellulari non prendono in quella zona. Quei due non potevano far altro che camminare intorno al lago e attraversare la I-5, sono circa sette o otto chilometri. Ma non ci sono sentieri percorribili a piedi in quella zona, solo qualche impronta di animale e di quelli che non vorresti mai incontrare sulla tua strada. Questo Christian sembrava un tipo piuttosto atletico, ma Ros aveva i tacchi alti. Perché voi donne vi ostinate a portare delle scarpe così scomode? Non riesco proprio a immaginarmelo!”

Adele mi dà un colpetto sul braccio - sapevo che l'avrebbe fatto – e mi ricorda che gli uomini non disdegnano delle belle gambe infilate in un paio di scarpe con i tacchi a spillo, incluso me. Poi mi esorta a continuare il mio racconto.

“Quindi i due si arrampicarono sulle rocce e oltrepassarono diversi ruscelli, Christian riuscì a indovinare la strada giusta per arrivare alla I-5, ma non percorsero il tragitto più breve, sarebbe stato troppo difficile per Ros. Il ragazzo aveva nel telefono uno di quegli aggeggi super tecnologici che servono a indicare la direzione da prendere. Camminarono per tre ore in mezzo alla polvere e avvolti dalla calura. Ros disse che erano passate quattro auto e un camion e nessuno si era fermato. Poi smise di parlare quando si accorse dell'espressione di Christian, il ragazzo sembrava voler gonfiare di botte quegli automobilisti.”

“Bada a come parli!” mi riprese Adele. “Spero tu non abbia usato questo linguaggio davanti a delle persone così per bene!”

“Lasciami raccontare la storia a modo mio, donna,” le dico, lei alza gli occhi al cielo e si siede accanto a me.

“Ros e Christian erano affamati e assetati, quindi divisi il mio pasto con loro. In realtà, lasciai che lo finissero, ne avevano più bisogno loro di me. Tra tutti e due avevano qualche centinaio di dollari, hanno cercato di darmeli ma non li ho presi. Non posso accettare dei soldi per un paio di stupidi sandwich e una tavoletta di cioccolata. Avevano così tanta sete che mi avrebbero pagato a peso d'oro per la soda che ho ceduto loro.”

“Sapevo che non avresti accettato del denaro da delle persone in difficoltà,” replica Adele accarezzandomi il braccio.

“Be', poi Christian mi chiese se poteva usare il mio cellulare perché il suo era morto dopo averlo usato per raggiungere l'autostrada e anche quello di Ros era passato a miglior vita. Hai visto? Ti ho sempre detto che i cellulari sono uno spreco di denaro. Da quello che avevo capito, Christian voleva chiamare la sua innamorata per farle sapere che stava bene. Rimase di sasso quando gli dissi che non avevo un cellulare, sembrava quasi seccato dal fatto che non potesse parlare con lei. Lo vidi tastare la tasca della sua giacca, come se stesse controllando che non gli fosse caduto qualcosa. Ros gli chiese cosa avesse perso, ma lui si rasserenò e disse che era tutto a posto e che non aveva perso nulla. Ma Ros insisteva - del resto la curiosità è donna. Lo preso in giro più e più volte per cercare di farsi dire di che cosa si trattasse. Poi lui iniziò ad arrabbiarsi, e lei rideva di lui. Capii che quella donna era un'amica per lui, oltre che una dipendente. Poi Ros iniziò a esporre le sue supposizioni, dicendo che evidentemente doveva essere un oggetto proveniente dalla sua innamorata, se lui aveva così tanta paura di perderlo, e di quanto fosse tenero questo gesto. Lei lo portò allo sfinimento e lui per farla tacere disse che aveva ragione, che l'oggetto gli era stato dato da Ana, la sua ragazza, e che non poteva dirci cos'era perché neanche lui sapeva che cosa fosse. Così venne fuori che domani è il suo compleanno e che la sua fidanzata gli aveva già dato il regalo chiedendogli però di non aprirlo!”

“Oh,” risponde Adele, “che cosa romantica! Lei deve essere proprio innamorata di lui!”

“Un mucchio di sciocchezze,” sbotto, “altro che romantico, è una tortura. Prima gli dai il regalo e poi non gli permetti di aprirlo? Sia io che Ros eravamo molto curiosi, ma lui aveva promesso ad Ana che non l'avrebbe aperto, e di sicuro non l'avrebbe fatto per noi due! Mi sembrava molto preso dalla fidanzata e dalla storia del regalo misterioso, così gli dissi che era un bastardo fortunato, che era riuscito a sopravvivere a un incidente pauroso giusto in tempo per festeggiare il suo compleanno. Poi Christian ammutolì e disse sottovoce, ‘In quel momento non riuscivo a far altro che pensare al fatto che non avrei più rivisto Ana’. Ammutolimmo a questa frase e io iniziai a pensare a come mi sarei sentito se avessi saputo che non ti avrei più rivista, Adele. Ros stava zitta, probabilmente anche lei si chiedeva cosa avrebbe fatto se non avesse più potuto rivedere il marito, non ne dubito.”

Questo è quello che ho detto ad Adele, perché non voglio rovinare una bella storia. Ma la verità è che non so se Ros abbia un ragazzo, ho alcuni dubbi sulle sue inclinazioni.

“Poi cos'è successo, Hank?”

“Be', oltrepassammo un punto di ristoro e chiesi loro se volessero fermarsi per riposare o chiamare i loro cari. Ros era entusiasta all'idea ma Christian no, disse che voleva tornare a casa il prima possibile senza ulteriori ritardi.”

“Ecco, è tipico di voi uomini!” sbotta Adele. “Siete sempre così impazienti. Christian non ha pensato a come si potesse sentire quella povera ragazza senza avere sue notizie per tutto quel tempo!”

Non posso far a meno di darle ragione, anche se so che dovrei difendere la razza maschile.

“Be', in ogni caso, siamo arrivati in città e ho riportato Ros per prima a casa.”

Ho deliberatamente omesso ad Adele il fatto che Ros mi abbia afferrato la faccia, schioccato due sonori baci sulle guance e osannato come il suo impavido cavaliere. Christian sembrava imbarazzato da questo genere di attenzioni ma sorrise e la salutò con la mano. La guardai camminare lungo il marciapiede a piedi nudi, con in mano quelle stupide scarpe e il sorriso di una persona che ha appena vinto la lotteria. Christian non vedeva l'ora di tornare dalla sua Ana. Il ragazzo vive in uno di quegli appartamenti lussuosi all'Escala. Una volta arrivati lì, scese dalla cabina e cercò di nuovo di lasciarmi dei soldi, ma io gli dissi che non li volevo e che era stato un piacere per me aiutare delle persone in difficoltà. Ed eccomi qua, Adele, tesero: un vero eroe, un cavaliere senza macchia e senza paura.”

“Oh, Hank, tesoro,” risponde Adele, “lo sei sempre stato,” e mi bacia dolcemente, facendomi supporre che stasera andremo a letto presto. Mai poi alzo gli occhi e rimango di sasso! Alla TV c'è una foto di Christian.

“Alza il volume, Adele, tesoro,” la esorto. “Quello è il Christian di cui ti parlavo.”

“Non mi avevi detto che fosse così bello!” mi dice con aria imbronciata.

Come se l'avessi notato!

“Lui non è un ragazzo qualsiasi,” prosegue Adele. “Non sai davvero chi è, Hank?”

Be', no, non lo so perché non leggo quei giornali di gossip che lei trova così affascinanti.

“Quello è Christian Grey,” continua, “uno degli uomini più ricchi d'America. Mmh, forse avresti dovuto accettare quei soldi, non è che non ne avessimo bisogno.”

Be', forse ha ragione, di certo avremmo potuto fare buon uso di quei soldi, ma le rispondo, “Ascolta, Adele, so che quel denaro ci avrebbe fatto comodo, ma non sei tu che mi ricordi sempre di non giudicare le persone dal loro aspetto fisico, a prescindere dal fatto che abbiano i capelli rosa o gli orecchini al naso? Come avrei potuto accettare dei soldi da una persone in difficoltà, solo per il fatto che è un miliardario?”

Sono quasi certo che stanotte arriveremo al dunque, perché Adele si siede sulle miei ginocchia e mi bacia a fondo, confermandomi ancora una volta il suo amore per me. Le cose si stanno facendo interessanti quando qualcuno bussa alla porta.

“Chi diavolo è a quest'ora?” esclama.

Per me potrebbe essere anche l'Arcangelo Gabriele in persona, non mi importa, sono così arrapato che non vedo l'ora di terminare quello che abbiamo iniziato. Ma la mia signora si alza e va ad aprire. Alla porta c'è un ragazzino che indossa una giacca da motociclista, ha una consegna per me.

Così mi alzo, raggiungo la porta, e firmo la ricevuta del pacco. Il corriere torna in sella alla sua moto e riparte con un gran frastuono rituffandosi nell'oscurità della notte. Adele teme che tutto quel rumore abbia svegliato i vicini.

Apro il pacco e vedo una bottiglia di whisky al malto – una qualità pregiata e antica, proveniente direttamente dalla Scozia. C'è anche un biglietto scritto al computer. Adele lo afferra e legge,

‘A Hank

Da Ros e Christian

Che saranno sempre riconoscenti per la gentilezza dimostrata da uno straniero ’.

Adele ha quasi le lacrime agli occhi. “Non è la cosa più dolce che tu abbia mai visto?” mi chiede. “Ma come sono riusciti a trovarti?”

Be', questo è un mistero, perché sono certo di non aver detto loro né il mio nome né il mio indirizzo. Suppongo che quando si è così ricchi, sia più facile scoprire queste cose. Non che io sia meno grato, credo che il ragazzo abbia un sacco di cose di cui occuparsi, dopo essere scampato per un pelo alla morte.

Sto cercando di decidere se assaggiare il whisky o convincere Adele a portare avanti quello che abbiamo interrotto, quando lei esclama,

“Hank, c'è dell'altro nella scatola.”

Osservo il pacco che conteneva la bottiglia di whisky e vedo una busta.

“Sbrigati ad aprirla!” mi esorta Adele con gli occhi scintillanti dall'eccitazione.

Così la apro ed estraggo due pezzi di carta. Il primo è un biglietto di ringraziamento scritto a mano che dice,

‘Con gratitudine. Christian Grey.’

L'altro è un assegno da 250.000 dollari.

“Oh mio Dio!” esclama Adele.

Per quanto mi riguarda, non ho assolutamente nulla da dire.


   
 
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