Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: crisalide    11/12/2008    1 recensioni
Ecco cosa voglio che tu sappia, uomo. Hai mangiato le tue ali ed ora strisci nel fango.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Per non dire che non ho parlato dei fiori

Il fiore sbocciato nel fango della strada di cemento ha raggiunto il suo culmine, il suo momento di massimo splendore, tra le margherite.

Il cielo si tinge di nero e ne cadono lacrime d’inchiostro.

L’elevazione è solo al principio della caduta.

“Cosa vedi con i tuoi occhi, genio dagli sconosciuti poteri?

Persone stupite si fermano per un attimo a guardare il fenomeno da baraccone che sei diventato, fioritura che si è tinta dei cupi colori dell’inchiostro.

Da qualche parte i pensieri hanno preso il sopravvento e la mente è andata in cortocircuito, corri perso per le strade, disadattato.

Corpo straziato dai veloci venti della caduta.

Cosa pensi di te stesso, genio dichiarato?

La tua sicurezza forse non vacilla, hai saputo fiorire nel fango e evitare l’inchiostro che avrebbe potuto sprecarti.

Hai raggiunto la tua strada, non hai ucciso sogni, idee e una parte di te stesso?

A quanti compromessi sei dovuto scendere, persona brillante?

Vedi ragazzi sbocciati come te tingersi di nero e li additi come sprecati, disadattati, caduti.

Non noti un sorriso sarcastico a te solamente rivolto?

Lo scenario cade e rivela un mondo dai colori cupi.

Lo chiamano mondo illuminato, e attento, i suoi sipari cadono solo per pochi: non unirti ai mediocri, che raggiungono il loro obbiettivo.

Hanno incanalato come te le energie e sono giunti dove volevano, sani pazienti di un ospedale che dimette solo malati perfettamente guariti, signore e signori.

Incanalare la vivacità… è una realtà di oppressione.

È triste, opprimere sé stessi vero, genio?

Altrettanto lo è vedersi per un attimo, fuori dal mondo, ma col cuore pieno di urla..

Ma è solo un momento passeggero, finirà quando le nuvole che coprono il sole verranno portate via dal vento.

Quando gli occhi si alzano per vedere la fine, scoprono che comunque si è caduti.

La speranza persiste ma è lontana, in salvo dietro un vetro d’indifferenza.

Non insozziamo anche la speranza, per amor del cielo.

Non roviniamola, lasciamola chiusa nella teca dove resterà vergine e intatta.

Anche l’ultima dea infine si inginocchia sulla fredda pietra del patibolo.

Siamo un poco sadici e assassini, noi umani vero?

C’è chi uccide con l’indifferenza, la stoltezza.

C’è chi uccide soltanto precludendosi la possibilità di vedere più in la.

In entrambi casi, genio ADATTATO, sei uno spreco.

Ecco cosa voglio che tu sappia, uomo.

Hai mangiato le tue ali ed ora strisci nel fango.

Invece, coloro che tu consideri disadattati e folli, schiacciano il tuo ricordo con l’ imposta leggenda che esprime i loro nomi.”

La voce ha smesso di parlare.

L’immagine che le si para davanti è comica: un ragazzo si fa in vena e la guarda al di sopra di ogni realtà, morirà solo.

Un altro, la guarda con occhi freddi, la lezione è finita, saluta cortesemente ed esce senza far rumore.

Anche lui, morirà solo.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: crisalide