Nadja entra in casa, stanca e stressata, tutto ciò che vorrebbe in quel momento, è potersi sdraiare e riposare, senza pensieri, fino a domani. Dover lavorare di domenica non è mai stata una cosa piacevole, ma in fondo non le è mai importato di dover sgobbare di più; tutto, pur di poter star fuori di casa il più a lungo possibile.

Giallo.
La prima cosa che nota entrando in salotto è il colore acceso che ricopre ogni cosa, dai mobili in legno, alle finestre, persino sul soffitto.
Il forte odore delle mimose le penetra nelle narici, dandole un certo fastidio al naso.
Ivan è lì che la guarda, sorridendo, avvicinandosi a lei. – Tesoro, sei stanca?
Le prende dolcemente il cappotto, lo appoggia con la borsa su una sedia lì vicino. Osserva con calma il volto sciupato della giovane, carezzandola con delicatezza, le labbra sempre più vicine alle sue.
- Che cosa c’è, amore? Non ti è piaciuta la sorpresa?
Nadja chiude gli occhi, senza forze. Il profumo delle mimose è sempre più odioso.
Non può far altro che piangere, ormai intrappolata nell’abbraccio crudele del fidanzato. Ancora una volta, non sarà che una bambola.
 
 
 
 
 


Angolino angusto dell’autrice
Chiedo perdono, ma dopo aver visto ai telegiornali tutte quelle notizie orribili sui maltrattamenti e gli abusi che ancora le donne devono subire, anche oggi che è la festa della donna, non ho potuto fare a meno di scrivere questo. Trovo disgustoso che alcuni uomini possano davvero fare cose del genere.
Spero di non aver urtato la sensibilità o rovinato la giornata di nessuno…
Ciao ciao