Alla Fermata Del Bus

Sono qua anche stasera
sono venuto qua
ho corso un pō e sono qua
col fiato corto e col cappello messo per storto

19.10, tardi.
Tardi tardi tardissimo.
Alle 19,20 devo essere per forza li, č questione di vita o di morte.
Devo correre o non ce la farō a prendere lautobus,
Devo correre o il tempo supererā la velocitā dei miei passi.
Devo correre sennō non ce la farō mai a vederti.
Questa č una prioritā essenziale.

Sono qua ti sono a un passo
e non ci credo
chiedo permesso
e ti siedo accanto
alla fermata adesso io e te soltanto

Grazie a Dio, cč mancato poco, e lautobus č pieno.
Mi guardo intorno, non trovo posti.
Aguzzo la vista passando accanto a tante, troppe persone.
Chissā dove vanno mi chiedo mentre mi siedo in un posto un po sporco.
Chissā dove sei mi chiedo mentre sento un profumo di rose.
Arrivo alla mia fermata, per prendere un altro autobus.
Sembra casuale il fatto che ti vedo lė seduta, mentre č tutto calcolato.
Mentre ti chiedo se posso sedermi noto che oggi non sei truccata.
Quanto sei bella.

Siamo qua aspettiamo l'autobus
io e te sembrano veri si perō
ma che mi aspetto
per casa mia ne sono giā passati cento

Passerei la giornata a guardarti, con quei capelli biondi stile Cenerentola.
Lė porti sempre sciolti, come se volessi nasconderti.
Ti vorrei supplicare di farti vedere, invece. Di mostrare tutto.
I tuoi occhioni verdi e il sorriso che viene coperto dalle maniche dei tuoi maglioni.
Sono qui a contemplarti e il tempo passa, sembro un mix tra uno stakler e un poeta.
Noto il libro che leggi e immagino subito lo scrittore, John Green, il tuo preferito.
Guardo lorario con aria vaga, mentre passano milioni di autobus.
Tutti mi prterebbero a casa, ma sta sera veglierō un po con te.

Sono qua anche stasera
sono rimasto qua
il tuo č arrivato
hai preso tutto e sei salita
ed io cretino non t'ho neanche salutata

Ti vedo mentre ti alzi di fretta lanciando di prepotenza la mano verso la starda.
Fermi quellautobus e io ti vedo mentre sali, mentre ti saluto in silenzio.
Non riesco a parlare, riesco solo a guardare.
E infatti guardo e vedo quanto tutto sembra insignificante quando non ci sei pių.
In un modo o nellaltro, tu migliori le cose, e senza di te il resto sembra spazzatura.

Per favore mi potresti un pō abbracciare che qui fa un freddo cane
Per favore che mi presti un pō i tuoi occhi io qui ho finito il sole
Per favore ti potresti addormentare che io ti vorrei guardare
Per favore che mi spiegheresti mai la differenza tra la luna e la tua schiena che io non la so vedere

Resto li per un po, penso che tornerō a casa a piedi.
Resto la e penso a quanto sono scemo, che il venerdi sera non ballo ma aspetto.
Ogni venerdi sera io ti aspetto.
Aspetto che arrivi per iniziare a sentire un freddo che mi investe,
Aspetto di riuscire a incrociare il tuo sguardo almeno per pochi secondi.
Aspetto per immaginarti mentre sonnecchi e sorridi in silenzio.
Aspetto che ti alzo per vederti salire su un autobus che odio, perché ti porta via.
Aspetto e nel guardarti salire mi rendo conto che, tutte le sere, la tua schiena che mostri mentre vai via, sostituisce la mia luna.
E quando te ne vai, tutto inizia a sembrare buio.

Nota Dell'Autrice:
Spero che vi sia piaciuta, mi č venuta in mente quando, alla fermata del bus,
ho visto un ragazzo guardare con aria vaga e un sorriso strano una ragazza seduta accanto a lui.
Anche se non č molto descrittivo, spero che vi abbia comunque un po' commosso.
Grazie per l'attenzione :)