Salem's Crater Side Story
Se la stava facendo sotto
Ben se la
stava facendo sotto.
E non metaforicamente parlando ma nel vero senso della parola.
Probabilmente il litro di cola che si era scolato prima di scendere nel cratere di Salem1 aveva fatto già tutto il tragitto dallo stomaco alla vescica e stava premendo per uscire a riveder le stelle.
Ma non era quello il momento di fermarsi e mettersi a far pipì. E non tanto per la paura che qualche soldato lo notasse mentre innaffiava le pietre quanto perché, da quando aveva messo piede dentro il cratere, aveva iniziato a sentirsi osservato.
Quasi sicuramente si trattava di una sua impressione. La notte prima Win era sceso li dentro e non gli era successo nulla. Era solo un buco nel terreno dove una volta c'era Salem, una piccola cittadina distrutta da un meteorite, o almeno questo era quello che avevano detto al notiziario e che era scritto sui giornali.
Tutti, o almeno tutti i ragazzi della scuola di San Ultimo, sapevano che in realtà Salem era stata fatta saltare dalla Pattuglia perché vi si era insediato un pericoloso vampiro che aveva reso suoi schiavi tutti gli abitanti della cittadina.
Un bel botto e arrivederci a mister succhiasangue e a tutti i suoi accoliti. E i soldati messi a guardia del buco servivano solo per far scena.
Anche questa era una cosa risaputa tra i ragazzi di San Ultimo. E se poi anche quel fifone di Win era riuscito a scendere li sotto, e senza la cugina poi, voleva proprio dire che non c'era nulla di cui aver paura.
Però quella sensazione, quella di essere osservato, nonostante tutto non se ne voleva proprio andare. E mettersi a far pipì mentre ci si sente osservati non è proprio il massimo.
Si guardò intorno cercando di scorgere qualcosa tra i fasci delle foto elettriche che illuminavano il cratere ma, tranne quello che sembrava essere un topo, non vide nulla.
Sta a vedere, si disse, che era quel topo che lo stava guardando.
Sarebbe sceso ancora di qualche metro nel cratere, avrebbe preso la prima cosa che gli capitava sotto mano per portare a termine la sfida e se ne sarebbe tornato a casa.
Ma prima si sarebbe fermato dietro al primo albero e, ragazzi, avrebbe fatto una pisciata orgasmica.
- Ciao Ben! - la voce lo fece sussultare. Non riuscì ad evitare uno schizzo di pipì nelle mutande. Al diavolo, appena a casa avrebbe dovuto mettere subito mutande e jeans nella lavatrice. Se sua sorella scopriva che se l'era fatta sotto l'avrebbe preso in giro per mesi.
- Credo che tua sorella sia l'ultima cosa di cui ti dovrai preoccupare! - disse di nuovo la voce prima di calare sul ragazzo - Buon appetito! Per me ovviamente! -
Una macchia scura si allargò nei pantaloni del ragazzo ma, come aveva detto la voce, quella era l'ultima cosa di cui avrebbe dovuto preoccuparsi...
E non metaforicamente parlando ma nel vero senso della parola.
Probabilmente il litro di cola che si era scolato prima di scendere nel cratere di Salem1 aveva fatto già tutto il tragitto dallo stomaco alla vescica e stava premendo per uscire a riveder le stelle.
Ma non era quello il momento di fermarsi e mettersi a far pipì. E non tanto per la paura che qualche soldato lo notasse mentre innaffiava le pietre quanto perché, da quando aveva messo piede dentro il cratere, aveva iniziato a sentirsi osservato.
Quasi sicuramente si trattava di una sua impressione. La notte prima Win era sceso li dentro e non gli era successo nulla. Era solo un buco nel terreno dove una volta c'era Salem, una piccola cittadina distrutta da un meteorite, o almeno questo era quello che avevano detto al notiziario e che era scritto sui giornali.
Tutti, o almeno tutti i ragazzi della scuola di San Ultimo, sapevano che in realtà Salem era stata fatta saltare dalla Pattuglia perché vi si era insediato un pericoloso vampiro che aveva reso suoi schiavi tutti gli abitanti della cittadina.
Un bel botto e arrivederci a mister succhiasangue e a tutti i suoi accoliti. E i soldati messi a guardia del buco servivano solo per far scena.
Anche questa era una cosa risaputa tra i ragazzi di San Ultimo. E se poi anche quel fifone di Win era riuscito a scendere li sotto, e senza la cugina poi, voleva proprio dire che non c'era nulla di cui aver paura.
Però quella sensazione, quella di essere osservato, nonostante tutto non se ne voleva proprio andare. E mettersi a far pipì mentre ci si sente osservati non è proprio il massimo.
Si guardò intorno cercando di scorgere qualcosa tra i fasci delle foto elettriche che illuminavano il cratere ma, tranne quello che sembrava essere un topo, non vide nulla.
Sta a vedere, si disse, che era quel topo che lo stava guardando.
Sarebbe sceso ancora di qualche metro nel cratere, avrebbe preso la prima cosa che gli capitava sotto mano per portare a termine la sfida e se ne sarebbe tornato a casa.
Ma prima si sarebbe fermato dietro al primo albero e, ragazzi, avrebbe fatto una pisciata orgasmica.
- Ciao Ben! - la voce lo fece sussultare. Non riuscì ad evitare uno schizzo di pipì nelle mutande. Al diavolo, appena a casa avrebbe dovuto mettere subito mutande e jeans nella lavatrice. Se sua sorella scopriva che se l'era fatta sotto l'avrebbe preso in giro per mesi.
- Credo che tua sorella sia l'ultima cosa di cui ti dovrai preoccupare! - disse di nuovo la voce prima di calare sul ragazzo - Buon appetito! Per me ovviamente! -
Una macchia scura si allargò nei pantaloni del ragazzo ma, come aveva detto la voce, quella era l'ultima cosa di cui avrebbe dovuto preoccuparsi...
1 Il background fa
riferimento a quanto è
successo
dopo gli eventi di Lamia (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=271112) ed è
parte
integrante di una storia inedita e incompiuta intitolata Salem's
Crater.
Il nome Salem è un omaggio al romanzo di Stephen King, Le notti di Salem.
Nota finale dell'Autore
Questa storia nasce per il contest Fatemi paura! Horror flash contest organizzato sul forum di EFP che richiedeva una storia di massimo 500 parole. Solo dopo aver deciso di scrivere uno spin off di Salem's Crater mi sono reso conto, andato a rileggere la storia che anche la storia da cui avevo tratto ispirazione per Salem'S Crater, ovvero Lamia, era nata per un contest. Guarda tu i casi della vita.
Devo dire che la parte più difficile di questa storia è stata il riuscire a rimanere all'interno delle 500 parole. Sono logorroico per natura e solo recentemente, con le Marlene Shorts, sono riuscito a gestire storie più corte. In qualche modo, comunque, ci sono riuscito
© suinogiallo 2015
Il nome Salem è un omaggio al romanzo di Stephen King, Le notti di Salem.
Nota finale dell'Autore
Questa storia nasce per il contest Fatemi paura! Horror flash contest organizzato sul forum di EFP che richiedeva una storia di massimo 500 parole. Solo dopo aver deciso di scrivere uno spin off di Salem's Crater mi sono reso conto, andato a rileggere la storia che anche la storia da cui avevo tratto ispirazione per Salem'S Crater, ovvero Lamia, era nata per un contest. Guarda tu i casi della vita.
Devo dire che la parte più difficile di questa storia è stata il riuscire a rimanere all'interno delle 500 parole. Sono logorroico per natura e solo recentemente, con le Marlene Shorts, sono riuscito a gestire storie più corte. In qualche modo, comunque, ci sono riuscito
© suinogiallo 2015