Serie TV > I Cesaroni
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Autore: Sissy77    09/03/2015    1 recensioni
"Marco non è la soluzione di tutti i miei problemi ok?? Marco non è il supereroe che arriverà a salvare la figlia ok?? Marco ci ha abbandonate, ha preferito il castello e la principessa punto. Ti prego mamma non cercare più di parlare di lui"
Per chi come me ama vederli insieme, per chi come me è deluso da come gli autori hanno ridotto i personaggi che hanno reso I Cesaroni la famiglia che tutti avremmo voluto avere, per chi come me si è identificata in Eva e avrebbe voluto essere come lei o per chi avrebbe voluto trovare un amore come il loro capace di vincere contro tutto e tutti. Spero che chi si fermerà a leggere il mio racconto possa sognare come loro per tempo hanno fatto sognare me.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi ragazze/i, sono finalmente riuscita a trovare il tempo per continuare la mia, anzi la nostra storia.
Ringrazio nuovamente tutti voi che spendete del tempo per leggere cosa scrivo e ringrazio coloro che hanno speso tempo a mmandarmi un messaggio per farmi sapere che quello che ho scritto fino ad ora è piaciuto.
Spero che anche questo capitolo vi piaccia, fatemi sapere se è così o se non lo è. 
Un buon inizio settimana, 
un Besos by Sissy77


Non poteva crederci, era successo di nuovo.
Avevano fatto l’amore, si erano amati e lei nuovamente era scappata a New York.
Lucia poteva sostenere quanto voleva la versione di Eva: rientro al lavoro richiamata dal capo.
Questo faceva infuriare ancora di più Marco, si sentiva proprio preso in giro.
Controllò Marta dallo specchietto retrovisore, vederla  succhiarsi il pollice, con gli occhi ancora rossi e gonfi dal pianto di prima, lo faceva infuriare ancora di più.
Strinse forte le mani sul volante, fece un respiro lungo e profondo cercando un senso a tutto quello che era accaduto.
 
Per Eva era una fortuna che la redazione del giornale per cui lavorava avesse appartamenti  sparsi in giro per New York da dare ai suoi dipendenti e la sua fortuna era doppia perché quello che era stato casa sua per mesi era libero, evidentemente la stava aspettando.
Aprì la porta e un forte odore di chiuso la investì.
 Cercò a memoria l’interruttore generale della luce.
 Una volta che le stanze furono illuminate il senso di solitudine era più reale, niente mamma ad aspettarla ma soprattutto niente Marta a riempire la casa con le sue risate.
Andò in camera e si lasciò andare sul letto cadendo in un sonno profondo,  ma agitato.
La vita scorreva normale sia a Roma sia a New York.
Marta parlava alla madre tramite Skype,  come mesi prima aveva fatto con il padre.
Marco non aveva mai parlato con Eva, ma la donna sapeva che l’uomo era arrabbiato, la figlia le aveva detto: 
<<  Mamy mi sa che questa volta l’hai fatta proprio grossa. Il Babbo mi sembra molto molto moooltooo  arrabbiato con te  >>
La notizia l’aveva resa triste, ma allo stesso tempo si era sentita lusingata “ la rabbia era pur sempre un sentimento giusto? “ pensò la ragazza salutando la figlia.
Era Domenica.  
Eva non aveva programmato nulla, anzi  in realtà aveva programmato di starsene tutto il giorno sul divano ad oziare. 
Si era appena sistemata  quando il campanello di casa aveva suonato.
Il cuore le balzò in gola.
Ecco, la sua paura si stava per materializzare: aprire la porta e trovarsi di fronte Marco. Era una paura, ma anche una speranza.
Si alzò e preparandosi psicologicamente ad affrontarlo aprì la porta.
<< Alice!!! >> esclamò la donna trovandosi di fronte la sorella.
Si abbracciarono a lungo lì sulla porta, poi Eva decise finalmente di fare entrare nel suo regno la sorella.
Chiudendo la porta pensò che la sua sorellina non aveva per nulla una bella cera.
<< Spero non ti dispiaccia. Sono piombata qui senza avvisarti, ma è stata una decisione presa su due piedi. Non l’ho nemmeno detto a mamma >> disse Alice ridendo tesa.
Eva tornò dalla cucina con qualcosa da bere per la sorella.
<< Alle volte capita, si sente la necessità di scappare da tutto quello che ci circonda e cambiare aria per rigenerare spirito e mente. >> Eva abbracciò la sorella e la tenne stretta a se.
<<  Ora ti fai un bel riposino  mentre io telefono a mamma e le dico che sei qui. Avrà già messo a soqquadro la Garbatella.  >>
Si guardarono, immaginando la madre scoppiarono   a ridere ritrovando quel legame complice che avevano sempre avuto, ma che negli ultimi anni un po’ si era sopito soffocato da tutte le loro vicissitudini.
Mentre Alice dormiva nella cameretta di Marta, Eva si era messa ai fornelli e aveva preparato alla sorella tutti i suoi piatti preferiti.
Preparando la tavola, la ragazza sorrideva accorgendosi che si stava comportando esattamente come la madre: preparare manicaretti preferiti alle figlie.
Alice si era svegliata,  aveva dormito finalmente come da tempo non faceva,  aveva fatto una lunga doccia calda ed aveva raggiunto la sorella.
 Vedendo tutto quello che Eva aveva cucinato pensò che era proprio una mamma. Si guardarono ed intuendo i pensieri l’una dell’altra scoppiarono nuovamente a ridere abbracciandosi.
Sorseggiavano  una tisana accoccolate sul divano guardavano un film, dopo aver riassettato la cucina.
<< Che sta succedendo Alice? >> disse Eva durante la pubblicità
<< Che sta succedendo con Rudy? >>
Eva si girò a guardare la sorella, vederla con la tazza in mano sospesa in aria, le diede la conferma che sua sorella era scappata da Rudy  tanto quanto lei era scappata da Marco.
“ Andiamo bene “ penso la maggiore delle due mentre la minore scoppiava a piangere.
 Finalmente era  libera di sfogare tutte le lacrime trattenute in quei mesi.
Alice, sapendo che nessuno meglio della sorella poteva capirla, raccontò senza remore tutto quello che si agitava dentro di lei.
Amava Rudy e come per i fratelli maggiori, il loro amore era asincrono.
 I tempi non coincidevano mai e lei era stanca di tutti questi tempi sbagliati.
Non sopportando più restare a Roma senza poterlo avere, New York, ma soprattutto Eva, le era sembrata l’unica soluzione.
Eva ascoltava la sorella parlare e le sembrava di rivedere lei e Marco adolescenti, quando il loro amore era sbocciato e quando non avevano avuto nessuno con cui confidarsi.
Abbracciò la sua sorellina e rimasero così a lungo, godendo di quel rapporto complice ritrovato.
Intanto a Roma, Giulio osservava la donna che amava  andare avanti ed indietro dalla cucina.
Cercava di nasconderlo, ma Lucia era profondamente turbata dal fatto che entrambe le figlie si erano rifugiate all’altro capo del mondo.
Come Marco non aveva creduto alla versione di Lucia, così la madre non aveva creduto alla versione della figlia maggiore: Alice voleva vedere New York.
Lucia se lo sentiva dentro, centravano i Cesaroni.
 Cosa poteva essere se non questo? L’unica cosa che poteva far scappare una Cudicini era un Cesaroni.
Rudy entrò in casa con Budino, rientrato a Roma per qualche giorno dopo aver superato alcuni esami  all’università.
Lucia arrestò la corsa dei due giovani verso la stanza al piano di sopra mettendosi davanti alle scale.
<< Dimmi perché mia figlia Alice è scappata a New York dalla sorella senza avvisare nessuno >>  disse la donna guardando dritto negli occhi quello che era diventato suo figlio.
Rudy deglutì e fece un passo indietro, Lucia sembrava sul piede di guerra ed il giovane aveva la netta sensazione che aveva scelto lui come  primo bersaglio.
<< Alice è a New York? >> disse  Rudy  sorpreso  <<  Giuro Lucia non lo sapevo,  non ha detto nulla nemmeno a me  >>
Così dicendo  il ragazzo superò la donna e con l’amico del cuore andò a rinchiudersi nella sua stanza.
<< Lucia >>  disse Giulio raggiungendo la donna, tenendola stretta mentre lei scoppiava a piangere rendendosi conto che non riusciva più a capire le figlie.
 Erano diventate mondi estranei al suo e questo la faceva sentire fallita come madre.
 
Rientrando dal lavoro Eva aveva trovato Alice intenta a pulire tutta la casa.
Le finestre erano tutte aperte, la radio era a tutto volume ed Alice cantava a voce alta.
Era bello vederla  gironzolare per casa, erano tornate ad essere sorelle, avevano riscoperto il loro rapporto ed avevano riso e pianto insieme quando Eva le aveva raccontato che al matrimonio di Walter e Carlotta aveva amato Marco sulla spiaggia e che anche lei era scappata a New York stanca del loro rincorrersi.
Alice si accorse della presenza di Eva e le sorrise.
 Si sentiva meglio, la presenza della sorella maggiore, sapere che capiva il tormento che aveva dentro la rasserenava, non si sentiva sola.
Decisero di andare a fare una passeggiata a Central Park e godersi quella giornata di sole.
 
Marco andò ad aprire la porta, il campanello continuava a suonare nonostante i suoi  << Arrivo >>
Si ritrovò davanti il fratello,  si guardarono negli occhi ed  ad entrambi parve di vedere riflesso nell’altro lo stesso tormento.
<< Rudy, vieni entra, scusa non sono abituato a ricevere tue visite >> .
 I due giovani vennero raggiunti da Marta che si catapultò felice sullo zio. 
Dopo i primi convenevoli , Marco pregò  Marta di andare a giocare in cameretta che loro dovevano parlare.
Marta con aria di sufficienza si avviò nella sua stanza, ma prima si girò verso il padre dicendo :
<< Tanto lo so che parlate della mamma e di zia Alice, non sono mica cieca io. Lo vedo come vi guardate solo voi non lo volete vedere.  I grandi:  ufficio complicazioni affari semplici. >>  
Si allontanò lasciando i due a bocca aperta.
Dopo i primi attimi di stupore scoppiarono entrambi a ridere pensando che Marta era veramente una Cesaroni pura con quel pizzico di Cudicini che la rendeva magnifica.
Marco ascoltò il racconto del fratello.
 Più  lui raccontava, più il fratello maggiore scuoteva la testa rivedendo gli stessi tormenti che aveva vissuto in prima persona.
<< La ami? >> chiese Marco quando il fratello rimase in silenzio
  <<  Se la ami, non fare i miei stessi errori, diglielo, riconquistala e tienila stretta a te.  >> 
Rudy  guardò il fratello maggiore e si chiese perché non facesse lo stesso 
<< Perché tu non fai lo stesso?  Perché non vai a riprenderti Eva? >>
Marco sorrise, raccontò della spiaggia.
  << Capisci, pensavo che avendo fatto l’amore avessimo messo da parte il passato, invece lei è nuovamente scappata proprio come anni fa. Lei ha deciso di andarsene. Tu e Alice se lo volete potete ancora farcela non è tardi, non ci sono altre persone nella vostra vita, non rischiate di far male ad altri.  Quindi vai a riprendertela se veramente è quello che vuoi. >> 
Rudy abbracciò il fratello.  Sulla porta di casa si girò verso il fratello 
<<  Io credo che Eva sia scappata proprio per vedere se tu vai a riprenderla, forse non lo sa, forse si dice che vuole scappare dal vostro amore asincrono, in fondo tu sei impegnato con Maya e lei si sarà sentita una stronza e avrà pensato che tu sei doppiamente stronzo perché stai con Maya e hai fatto l’amore con lei.
 E’ vero nella tua vita ora c’è Maya. 
Se la lasciassi soffrirebbe, ma se stai con lei e non la ami, a soffrire sarete in 3 : tu, lei ed Eva.
 Quattro se conti anche Marta. Pensaci fratello >> lo abbracciò e se ne andò mettendosi il casco.
Marco era senza parole, da quando suo fratello era diventato  così saggio???
Chiuse la porta e rientrando vide Marta  << Io voglio che tu e la mamma siate felici, se stare lontani vi rende infelici perché fate i testoni e non vi dite che vi volete bene? >>  una lacrima rigò la guancia di Marta.
Il padre le si avvicinò e l’abbracciò. 
<< Io voglio bene a Maya, sto bene quando sto con voi, ma quando sto con te e la mamma sto meglio >> disse la bambina singhiozzando nascondendo il visino tra le braccia del padre. 
Marco la sollevò e la tenne stretta a se.  << Marta, ti prometto che se l’amore tra me e mamma si dovese ritrovare  sulla strada nello stesso momento,  farò di tutto per non farlo scappare. >>
Maya rientrò in quel preciso momento e si ritrovò davanti padre e figlia uniti in quel abbraccio.
Scattò una foto.  L’avrebbe riposta insieme a tutte le altre.
 Li sorpassò ed andò a rinchiudersi nella stanza trasformata in camera oscura.
<< Giulio, Giulio corri vieni >> Lucia stava urlando isterica dal piano di sotto.
 Si erano appena svegliati e la donna era scesa per preparare colazione, possibile che avesse già preparato tutto???
Giulio si precipitò giù dalle scale pensando che la donna si fosse fatta male.
 La trovò invece seduta in cucina con una lettera in mano.
La donna diede il biglietto all’uomo.
Era di Rudy, Giulio riconobbe al volo la scrittura del figlio.
“ Ciao Papà, non ti preoccupare se non mi vedi  stamattina quando vieni a buttarmi giù dal letto , sto andando a New York a riprendere Alice.
Voglio capire perché è andata via senza avvisare nessuno. Rassicura  Lucia che vado ad assicurarmi personalmente se sta bene.
Papà, spero di non darti un dispiacere, ma io la amo.
 So che Marco ed Eva ci hanno provato ed hanno fallito.
Ho parlato con Marco e lui mi ha fatto capire che per me non è troppo tardi.
 Ci voglio provare e non fallirò.  Lei è la mia sardina. Vi voglio bene. Rudy >>
Giulio si lasciò cadere su una sedia. 
<< Spiegami perché non ci accorgiamo mai che i nostri figli si amano >> disse l’uomo guardando la donna seduta di fronte a lui.
Lucia scosse la testa e si asciugò una lacrima.
Come poteva dare torto alle figlie? Lei stessa amava Giulio con tutta se stessa.
Marco e Rudy erano parte di Giulio, Eva ed Alice parte di lei.
Avrebbe dovuto metterlo in conto che poteva succedere, ma non lo aveva fatto ed ora si ritrovava con 4 figli che si rincorrevano per il mondo.
Ne era certa, prima o poi anche Marco ed Eva si sarebbero rincorsi nuovamente.
Cesare entrò in cucina con Pamela ed il sacchetto delle brioche in mano, come ormai faceva da anni.
Vedendo i due seduti a tavola con quella faccia, non poté  fare a meno di dire: << Che amarezza !! >>
 
Rudy controllò nuovamente l’indirizzo sul biglietto scritto da Marco.
Era giusto, ma nessuno rispondeva.
Le ragazze non erano a casa, avevano preso l’abitudine di andare a passeggiare  a Central Park nel primo pomeriggio quando Eva rientrava dal lavoro.
Rudy si mise a sedere sui gradini che portavano al portone del palazzo dove Eva abitava deciso a rimanere lì finché non sarebbero rientrate od uscite.
 Erano passate alcune ore ed iniziava a sentirsi osservato dai passanti.
Prese la chitarra ed iniziò a strimpellare alcune canzoni.
 I passanti iniziarono a lasciargli qualche spiccioli nella custodia lasciata aperta sul marciapiede.
 Rudy sorrise per l’equivoco e pensò che poteva approfittarne, tanto doveva fare passare il tempo.
Che succede? Pensò Eva notando un piccolo gruppo di persone davanti al suo palazzo.
Le ragazze stavano rientrando dalla loro passeggiata ed avevano allungato la strada del rientro passando a fare un po’ do spesa per la cena.
Ora erano sul marciapiede dall’altro lato della strada. 
Aspettarono di poter attraversare la strada ed Eva si accorse che la sorella era rimasta in mezzo alle strisce pedonali, tornò  indietro di corsa  e la sospinse verso casa.
<<  Ma che ti prende?  Volevi farti investire?  >> disse Eva preoccupata, Alice aveva lo sguardo assente.
Ad un tratto sentì le note di una chitarra ed una voce.
 Seguendo Alice si fece strada tra la folla e lo vide.
Seduto sui  gradini del palazzo  c’era Rudy che suonava e cantava e la folla lo ascoltava rapito.
Eva non resistette e prese il cellulare iniziando a filmare l’evento.
Rudy stava cantando due anelli e come attirato alzò lo sguardo e la vide.
Alice era li tra la folla e lo stava guardando ed ascoltando. 
Vicino a lei c’era Eva con il cellulare in mano.
Il ragazzo tornò a guardare la sua sardina.
Lasciò la chitarra sui gradini, si alzò continuando a cantare ed andò verso la donna che amava.
Quella sorella non sorella che era riuscita a scalfire il muro che lui bambino aveva eretto per evitare che la gente intorno  potesse ferirlo.
<< … Grazie perché se stai con me, io crescerò.
Resta con me o senza di te come farò.
A sopportare tutti i miei perché, a non urlare se ce l’ho con te,
combinazione senza nome come due anelli quasi fratelli.
A realizzare tutti i miei farò, a non mollare quando me ne andrò,
un’emozione senza nome come due anelli più che fratelli si. >>
Alice piangeva,  Rudy  le prese il viso tra le mani, le asciugò le lacrime
 << Ti amo sardina >> le disse e la baciò.
La ragazza ricambiò il bacio ed abbracciò quel ragazzo che era quasi suo fratello e più che un fratello.
La folla intorno a loro applaudì ed emise piccoli gridolini di gioia.
Pian piano tutti se ne andarono mentre loro ancora si stavano baciando.
Eva spense il cellulare, aprì il portone di casa asciugandosi una lacrima che dispettosa era scappata dai suoi occhi e lasciò i due finalmente liberi di urlare al mondo il loro amore.
Marco sentì il bip del cellulare, era arrivato un messaggio, chissà forse era Rudy pensò.
Era Eva, la mano tremava cliccando il pulsante per aprire il messaggio della donna.
Era un video con un commento della donna:  “ Ha aperto la scatola e dentro vi era la sua sardina”
Marco guardò il video ed anche a lui scappò dispettosa una lacrima vedendo la dichiarazione d’amore del fratello alla sua sardina.
Era felice per il fratello, ce l’aveva fatta, Rudy non aveva fallito.
Asciugandosi la lacrima pensò che anche lui ed Eva erano due anelli .. quasi fratelli.. più che fratelli.
 
  
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