Ogni notte faccio lo stesso sogno assurdo: apro gli occhi e mi trovo disteso sul terreno bagnato di rugiada, coperto da foglie secche e dall'erbetta soffice, mentre sopra di me si innalzano alberi alti e possenti con una chioma abbastanza folta da far passare solo qualche timido raggio di sole. Poi mi alzo e inizio ad avviarmi verso la fine del bosco. Non so come riesco a capire dov'è la direzione giusta per l'uscita, ma ogni volta mi ritrovo affacciato a un paesaggio quasi soprannaturale: una grande distesa di montagne verdeggianti, ricoperti da boschi fitti e cupi. Il cielo illuminato dal tramonto di tinge di arancione e le nuvole rade assumono un rosso vivo. Sotto di me, invece, un fiume di fa strada tra le montagne, timido e sfuggente. È un sogno diverso dagli altri. Lì sento il respiro del mondo che si muove intorno a me, che cambia forma davanti ai miei occhi. Lì posso toccare con mano e sentire i suoni che quei boschi nascondono. E poi, d'un tratto, vengo quasi gettato con forza dentro il mio corpo e riapro gli occhi, ritrovandolo sempre nel mio letto. In quel momento sento che quel sogno lontano di disperde lentamente nei miei pensieri, lasciandoli vuoto. L'unica cosa che sento è il dolce canto di una fanciulla che mi riporta alla mia realtà, lasciandoli sempre stordito da quel sogno strano, mentre un ululato di un lupo risuona potente nella mia testa.