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Autore: doctorway    09/03/2015    2 recensioni
Una Frerard divertente e un po' originale.
//TRATTO DALLA STORIA: -Si può sapere cos hai da strillare?- sbottò togliendosi gli occhiali da sole e appoggiandoli con irruenza sul tavolo.
-Frank.- si decise a calmarsi il cantante.- Devo dirti una cosa.
-Dimmi.
Genere: Commedia, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                        Baby





 
 
-Oh piccolo.- Frank continuava ad immergersi lentamente nel corpo sudato del suo ragazzo quasi pregando tutti gli Dei affinchè il contatto delle loro nudità, che ovviamente non bastava mai, durasse almeno per sempre. Almeno.
 
Non riuscivano quasi mai a contenere la loro voglia e il desiderio dissoluto, e non solo in quei momenti. Quelle occasioni le attendevano impazienti ogni giorno per tutto il giorno. E per giunta erano alimentate dall'incrocio dei loro sguardi durante le prove, oppure da uno sfioramento regalatogli dal caso, nel momento in cui Gerard era costretto ad afferrare un oggetto dalla mensola che si trovava sopra la testa di Frank e gli lasciava, in questo modo, le sue prosperità in bella vista.
 
Gerard utilizzò anche la lingua per coccolare meglio il collo poco in carne del suo ragazzo. Non gli faceva mancare mai le attenzioni che si meritava, perchè Frank se le meritava.
Si era sempre comportato da perfetto fidanzato con lui. Paziente, accettava tutte le sue crisi isteriche da diva e i suoi momenti da "nessuno mi capisce" che sembravano avvicinarsi molto a quelli delle ragazze indisposte.
 
Lo agguantò per i fianchi in modo da averlo meglio addosso e sentire così ogni cellula di quello riscaldarlo e amarlo come solo lui sapeva fare.
-Ti amo, Frank.- sospirò ancora pallido e affannato.
-Ti amo anche io, Gee, da morire.- rispose solo dopo avergli marchiato per bene lo strato di pelle sul suo petto.
Prese anche a giocare con i capezzoli di quello, succhiandoglieli per prepararli, poi mordendoglieli audacemente, e infine succhiandoglieli ancora una volta per alleviare il fastidio causato dai suoi denti che a volte potevano essere paragonati a quelli di un piranha.
 
Terminati i restanti residui di un altro fantastico orgasmo, rimase ancora del tempo per qualche smanceria da piccioncini di cui Gerard deteneva il ruolo costante di protagonista ed esortava Frank ad elogiarlo in tutti, tutti i modi.
 
-Sei bellissimo, bellissimo più del sole, sei un angelo, il mio angelo. Sei la stella che brilla di più, ti amo piccolo.-elencò Frank sentendosi alquanto ridicolo, ma pur sempre soddisfatto di accontentare la sua piccola diva nera.
Dopo i complimenti, sorridendogli dolcemente, fece passare una mano fra i suoi capelli confusi per accarezzarlo.
-Attento, ho fatto la piega.- strillò Gerard portandosi le mani alla testa per aggiustarsi.
-Tesoro, credi che dopo quello che abbiamo appena fatto i tuoi capelli siano ancora "piegati"? No perchè mi dispiace deluderti, ma sembra che ti abbiano infilato la testa in una centrifuga.- sghignazzò abbastanza divertito.
-Cosa?!- ora sarebbe andato in escandescenza. Si alzò quasi volando dal letto e raggiunse lo specchio fissato alla destra dell'armadio. Si guardò.- Porca puttana.- inveì provocando, in questo modo, l'ennesima risata da parte del suo ragazzo.
-Che cazzo ci trovi di divertente?Sembro un coglione.
-Appunto. 
Ruggì uno sguardo intimidatorio che sperò riuscisse ad ammonirlo, ma l'altro dal canto suo persistette senza preoccupazione.- Dai Gee, mettiti qualcosa addosso piuttosto, o ti verrà una polmonite.
-Se il mio fidanzato non lasciasse le serrande sempre aperte forse, oltre a non dovermi preoccupare di beccare malattie virali, eviterei che la gente, fuori, si incanti alla vista del mio bellissimo fondoschiena.
-Cosa?!- Improvvisamente l'umore di Frank mutò per la gelosia.
-Esattamente, ho un bel culo. Quindi vedi di stare più attento d'ora in poi.- ghignò spostando le tende davanti agli infissi.
 
Le prove con la band erano andate meglio del solito.
Quel giorno, nonostante una delle scenate ormai abituali causata dall'isteria della diva Artura Way per via del volume troppo basso del suo microfono che quindi "non permetteva alla sua fantastica voce di spiccare come avrebbe dovuto", i membri del gruppo avevano potuto godersi un piacevole riposo dopo l'eccellente lavoro svolto.
 
-Gee passami una coca.- chiese Mikey comodamente sdraiato sul suo lettino sotto al sole che riscaldava la terrazza sulla quale erano andati tutti a rilassarsi.
-Ecco, tieni.- gliela porse e prese anche per se il pacchetto di sigarette e l'accendino per farsi la sua solita tirata mattutina.
Ray leggeva il New York times magazine a proposito delle cronache settimanali e di una foca che a causa del mal tempo era finita in un fiume, ma nonostante ciò erano riusciti a salvarla,  mentre Frank era impegnato nelle avventure di paperino.
 
-Dove vai amore?- domandò Frank distratto dalla figura del suo fidanzato che si alzava per allontanarsi.
-Devo andare in bagno.- mimò mentre gli si faceva lontano.
-Ok.- ritornò al suo paperino mentre sorseggiava una lattina di Schweppes.
 
I raggi del sole lo toccavano caldamente alleviando il tremolio provocatogli dal venticello che purtroppo si presentava ancora ogni tanto in quei giorni di fresca primavera.
La pace che si respirava su quella terrazza era così rilassante e indistruttibile che solo una, e dico solo una, persona avrebbe potuto infrangere facilmente con il solo uso della voce: Gerard Arthur Way.
 
-Aaa! Fraaaaaank!
-Che diavolo vuoi adesso?- sbottò Mikey infastidito dal rumore di quelle urla.
-Frank corri!- si sentì ancora strillare dall'altra parte del muro dove si trovava la casa che condividevano durante il periodo di incisione.
-Va' Frank, prima che lo uccida.- grugnì Ray tappandosi le orecchie con i cuscinetti del lettino.
-Vado, vado.- acconsentì il chitarrista trascinandosi in piedi e muovendo qualche passo pigro verso la porta.
 
-Si può sapere cos hai da strillare?- sbottò togliendosi gli occhiali da sole e appoggiandoli con irruenza sul tavolo.
-Frank.- si decise a calmarsi il cantante.- Devo dirti una cosa.
-Dimmi.
Gerard non riusciva a parlare e l'espressione sul suo volto era indecifrabile, due cose che di solito non rientravano tra le sue caratteristiche elencatili. 
-Parla, dai.- si agitò Frank, ma non troppo, immaginandosi quale possibile disastro doveva essergli capitato nel breve lasso di tempo in cui si era allontanato per andare a farsi bello. Probabilmente aveva notato un'unghia spezzata, o comunque una cosa del genere.
 
 
 
-Sono incinto.- annunciò infine.- Aspetto un bambino. Tuo figlio.
 
Gli occhi di Frank per poco non gli uscivano fuori dalle orbite e il suo cuore stava per andare a farsi benedire. Le gambe cedettero e dovette sedersi.
Gerard di corsa si affrettò ad aiutarlo e a sorreggerlo per non farlo cascare duramente, poi gli prese un bicchiere d'acqua e lo aiutò anche a bere.
-C-c-come è-è p-possibile? Abbiamo usato le precauzioni. Gee, non possiamo avere un bambino. Come faremo? Con la band, i tour, siamo giovani.- balbettò ancora qualcosa di incomprensibile.
-Non direi tanto giovani tesoro! Era il momento giusto, e con la carriera provvederemo in seguito. Insieme ce la possiamo fare.- gli accarezzò una mano e la strinse nella sua facendo incrociare le loro dita alla perfezione.- Dai Frank, manco ti avessi detto che sono etero. Riprenditi, su con la vita.- gesticolò mostrando in un mezzo sorrisetto i denti ingialliti per via del fumo e del caffè.
-Ti amo.- rispose infine riportando le iridi nocciola sul dolce viso del suo fidanzato.
-Anche io ti amo Frankie.
Gerard si avventò sulle labbra del suo fidanzato quasi facendolo cascare dalla sedia.
 
 
Erano passati sei mesi dalla notizia che aveva sorpreso tutti quanti, e la pancia era abbastanza evidente.
Mikey non aveva mangiato ne parlato per due giorni a causa dello shock, Ray invece era come se non gli avessero detto nulla, anzi poverino si era pure disturbato per fargli gli auguri.
-Devo fare l'ecografia, ricordi? Alzati e accompagnami.- ordinò il cantante scegliendo i vestiti dall'armadio. Ovviamente tutti neri in accordo con i suoi capelli. Forse era per questo che se li era tinti così. Ci teneva così tanto al look, che quando si era fatto i capelli aveva scelto un colore che si abbinasse con il suo solito abbigliamento. 
Il chitarrista si trascinò fuori dal letto, si aggiustò molto alla cazzo, e infine si mise a cercare le chiavi della macchina.
-Sei il solito, non riesci nemmeno a tenerti strette un paio di chiavi, figuriamoci un neonato.-  si schiarì la voce Gerard con le braccia incrociate.
-Adesso smettila di lamentarti, e aiutami invece.- scattò Frank irritato.
-Lo stiamo facendo, ancora.
-Cosa?- domandò completamente assente e inginocchiato per vedere se quelle dannate chiavi si trovassero per chissà quale motivo sotto al loro letto.
-Stiamo litigando Fran! Non voglio litigare con te, soprattutto in questo momento che abbiamo bisogno di amarci più che mai.
 
Frank avrebbe voluto dirglielo, che la colpa era solo sua. Sua e del suo carattere arrogante. Ma stabilì che fosse meglio fare finta di niente per la pace coniugale a cui aspirava continuamente, soprattutto ogni qualvolta che prendevano a discutere.
-Hai ragione, scusa.- si alzò per andare ad abbracciarlo e non appena la sua testa sprofondò nell'incavo accogliente del collo di Gerard, gli apparvero davanti le chiavi. Erano sul comodino, come aveva fatto a non vederle?
 
-Andiamo.- concluse scortandolo alla porta mano nella mano.
 
-Il bambino cresce sano e finora non abbiamo riscontrato alcun tipo di problema. Desidera conoscere il sesso o come la scorsa volta preferisce aspettare?- domandò il dottor Brian Schechter in un sorriso misto tra la gentilezza e l'ironia.
-No, non ci interessa grazie.- ribattè Gerard freddo.
-No, infatti.- sorrise Frank appoggiando il suo ragazzo.
-Come desiderate. Con permesso adesso avrei un altro paziente prima di chiudere.
-Oh si certo, alla prossima.- si preoccupò di salutare Frank, mentre l'antipatico di Gerard si rivestiva in silenzio.
 
-Ti rendi conto? Voleva dirci il sesso. Questi dottori del cazzo, credono di poter decidere tutto loro.- sentenziò il cantante con tono innervosito.
-Ma veramente te lo ha chiesto.
-Ma veramente credo che dovresti difendere me, non lui. Cos è, ti piace?
Frank roteò gli occhi.- Oddio Gerard, non ho detto questo. E menomale che non dovevamo più litigare.- rispose esausto.
-Non stiamo litigando.- Frank lo guardò a mo' di rimprovero.- Hai ragione, scusa.- ammise infine Gerard.
-Non ci credo, hai chiesto scusa.-osservò sorpreso.
-Smettila. E comunque credo di essere così agitato per via degli ormoni della gravidanza. Sai, ho sentito dire che si alterano quando si è in questo stato.
-E per il resto della tua vita che scusa hai?- lo punzecchiò accarezzandogli i fianchi.
-Non sei per niente divertente.- ghignò fingendosi offeso.
-Dai vieni qui.
-Ho anche sentito dire che per il bambino il sesso è salutare.- constatò leccandosi le labbra in tono di perversione.
-Mmh.- mugugnò Frank sull'orlo dell'eccitazione.
E per il resto della serata furono i loro corpi a parlare e a lanciarsi frecciatine.
 
 
-Dove mi stai portando?- domandò Gerard impedito a vederlo da solo per via della benda che lo aveva costretto a portare sugli occhi il suo fidanzato.
-Ora vedrai.- sorrise mentre lo guidava tra le candele che erano le sole ad illuminare la stanza che aveva come protagonista un tavolo apparecchiato elegantemente al centro.
-Mmh sarebbe più facile senza questa.- commentò in un riferimento alla benda.
 
Il chitarrista lo liberò dall'oscurità e si gustò la faccia felicemente sorpresa del suo ragazzo.- Ecco.
Gerard si guardò intorno un po' spaesato ma meravigliato.
-Oh Frank, te l'ho già detto che ti amo?- gioì in preda alle lacrime.
-Mmh si, ma non mi stancherò mai di sentirtelo dire.
Si baciarono con passione almeno un paio di volte, o forse anche di più, poi si sedettero a tavola.
 
A metà della cena Frank decise che fosse il momento perfetto per far ascoltare a Gerard una nuova canzone a cui aveva lavorato nell'ultimo periodo.
-Ecco perchè eravate tutti così impegnati in questi giorni.- sorrise sollevato.
 
Il chitarrista si alzò da tavola e iniziò a muovere le dita sulle corde.-La canzone fa così: La tua mano nella mia, tu mi stringi e io respiro
finirei i miei giorni insieme a te 
Ci sto provando...
sto provando
a farti capire che 
Voglio chiedertelo:
Vuoi sposarmi?- domandò continuando a cantare e portandosi sulle ginocchia.
 
Gerard si sentì svenire e le gambe tremavano per la gioia infinita. Non avrebbe potuto desiderare niente di più perfetto. -Cosa? Io..non ci credo, Frank! Si! Si! Lo voglio. Si!- continuò ad annuire felice come un bambino.
 
 
 
Le campane suonavano a nozze e l'auto dello sposo finalmente era arrivata davanti alla chiesa, in ritardo ma vabbè.
Una figura in nero scese dal veicolo dirigendosi verso l'entrata accompagnata da un uomo dall'età un po' avanzata.
Sfilò al centro della chiesa sotto gli sguardi di tutti gli invitati commossi e soprattutto sotto lo sguardo più importante, quello che lo desiderava folle d'amore, quello del suo futuro marito.
Affiancandosi l'uno all'altro, recitarono entrambi le formule fisse dei voti nuziali.
 
-Io Gerard accolgo te, Frank, come mio sposo. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.
 
Dopo aver pronunciato anche il fatidico "si", si scambiarono un bacio difronte a tutti i presenti tra cui i parenti che si misero a piangere per la forte commozione.
 
-Ti amo.- sussurrò Gerard all'orecchio di Frank in modo che nessuno potesse sentirli, perchè un po' di privacy era sempre ben accetta anche in un matrimonio.
-Ti amo anche io.- ricambiò lui.
E si baciarono ancora.
 
 
 
 
Dopo la prima settimana, la piccola Helena era una graziosa neonata adorata da tutti.
Aveva preso da Gerard in quanto piangesse in continuazione, e da Frank in quanto mangiasse molto e avesse una passione per i morsi.
Ma infondo anche lo zio Mikey non poteva fare a meno di viziarla, e quando i genitori volevano passare un po' di tempo da soli come fossero ancora in luna di miele, lui se la teneva con se e la portava al parco.
Erano tutti innamorati di quella minuscola creaturina dolce.
 
Per quanto riguarda invece i nostri Gerard e Frank, non perdettero il vizio di litigare, ma si sa, dove c'è dialogo (in questo caso discussione, perenne discussione) c'è anche il vero amore.
 
                    The end.
   
 
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