Fanfic su attori > Benedict Cumberbatch
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Autore: cumbermecrazy    09/03/2015    0 recensioni
Può un provino cambiare interamente la vita di una persona?
Leggere per credere!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ormai erano passati mesi dalla prima volta sul set, e la vita da attrice mi piaceva molto, Benedict mi piaceva molto 'Basta Fiamma, smettila di pensare a lui. Ma guardati sembri Bridget Jones, oddio No!' , mi alzai dal divano sul quale ero sdraiata da più di un ora.

Controllai l'orologio, erano le 20:30.

Era venuto il momento di mangiare qualcosa,aprii il frigo... il vuoto!!

'Nessun problema, digiunerò!'.

I miei piedi mi trasportarono in balcone a prendere una boccata d'aria, 'Oh cielo! Nevica!' Non che mi sorprendesse tutto ciò, sono a Londra!

Mentre i miei occhi si perdevano tra le stelle, sentii d'un tratto una voce familiare proveniente dalla strada, guardai in basso.

“Fiamma!Sono Jeff, come stai?”

“Bene, grazie...senti.... vuoi salire? È che qui in balcone fa freddo e non è il caso di urlare” mi fece un sorriso e si diresse alla porta d' ingresso.

Corsi ad aprirgli “ Ma guardati Jeff, stai congelando!” gli dissi strofinandogli una mano sul suo braccio innevato.

“Ti và se accendo il camino?” non aspettai la sua risposta e lo accesi.

“Così...abiti qui?! Delizioso, è un posto veramente delizioso” disse lui guardandosi in torno.

Gli mostrai la casa e ne rimase veramente affascinato 'Beh lo devo ammettere, ho una casa bellissima, ben fatto Fiamma!'

Jeff continuava a fissare le travi del soffitto e ad accarezzare ogni muro, cacciai un colpo di tosse per catturare la sua attenzione e finalmente mi guardò “Scusami sono un perfetto idiota, sarai rimasta mezz'ora in silenzio mentre io...”

“Non importa” lo fermai prima che fosse troppo tardi,

Dopo interminabili secondi di silenzio Jeff si avvicinò

“Vuoi uscire? Ti porto a cena fuori?” guardai fuori dalla finestra,l'idea non mi piaceva “Ok, ho capito fa troppo freddo, allora ordiniamo qualcosa e mangiamo davanti a un bel film” gli sorrisi: mi aveva capito al volo.

“Allora ordino delle piz...” lo interruppi “Scusa

un attimo, sento il mio telefono squillare, ci metto un secondo”

“Pronto, chi è?” il numero risultava sconosciuto, non avevo idea di chi potesse essere, ma non mi feci scrupolo a rispondere.

“ Sono Benedict” il cuore mi balzò in gola, tant'è che Jeff mi guardò preoccupato.

“Ah...sei tu, come hai fatto ad avere il mio numero?”

Ignorò completamente la mia domanda.

“Senti... ti andrebbe di cenare? Magari anche solo una semplice passeggiata, giusto per fare due chiacchiere.”

Mi sforzai enormemente per evitare di scoppiare a ridere, tutta quella situazione mi sembrava assurda.

Il silenzio era troppo per i miei gusti, c'era qualcosa che mi sfuggiva...'Oh si certo devo rispondere a Benedict, tocca a me parlare!'

“Ehm...non saprei, guarda... dipende... insomma” non sapevo che diamine dire e nel frattempo Jeff mi guardava con aria interrogativa e anche molto scocciata.

“Vuoi fare un'altra volta?”

“NO!!” urlai “No, dimmi dove...dove ci possiamo vedere?”

“Io ho prenotato per le 21:30, ci vediamo davanti alla stazione di Queensway”

“Ah perfetto, perfetto...aspetta, prenotato? Come sapevi che sarei venuta?”

“Non lo sapevo! Ti aspetto...ciao!!”

Il cuore mi batteva a mille, non potevo smettere di ridere.

“Allora?” chiese Jeff piutosto irritato “Chi era?”

Per qualche motivo non volevo dirlglielo,probabilmente si sarebbe arrabbiato, quindi mi limitai a dire questo “Nessuno, tranquillo non era nessuno”

“Io non credo 'nessuno'!” replicò

“Senti Jeff, mi ha chiamato un'amica che non vedo da molto tempo e... mi ha chiesto di stare con lei...”

“Ho capito vado via” lo guardai rimettersi il cappotto e avvicinarsi alla porta, gli afferrai un braccio

“Mi dispiace che sia andata così, sarà per una prossima volta... sei stato molto gentile a venire fin qui” levai la mia mano dal suo braccio che mi sembrava inopportuna.

“Senti Fiamma, tu mi sei simpatica e amo passare il tempo con te, ma dal momento che stasera uscirai con Benedict...”Provai a protestare, ma lui mi interruppe con un cenno della mano e riprese ”perchè stasera uscirai con Benedict... ci tengo a dirti che lui non fa per te e non potrà mai, mai e poi mai renderti veramente felice” Mi spaventai notando per la prima volta che la sua precedente allegria e cortesia era completamente sparita, lasciando il posto ad un espressione quasi ferina, ma ancor di più mi spaventarono le sue parole.

Non feci in tempo ad aggiungere altro che lui era già uscito.

Non so come ma quelle parole che apparentemente mi erano scivolate addosso,inaspettatamente le ritrovai scolpite nella mia mente.

 

***

In un batter d'occhio mi ritrovai davanti la stazione, dove lo vidi arrivare.

Mi sentivo un po' a disagio con quel vestito ma dopo tutto non ne avevo motivo, considerando che era il vestito meno elegante che avessi.

Non volevo apparire né eccessivamente elegante, né volevo che trasparisse il messaggio ' avrei preferito rimanere a casa in pigiama, piuttosto che uscire con questo tempo.'

Alla fine di questo ragionamento, me lo ritrovai davanti a fissarmi con un sorriso smagliante.

“Stai molto bene” disse lui con la sua voce possente

“Oh... grazie,tu sei bellissimo...aspetta che?”

“Grazie” disse lui arrossendo

Vide che mi stavo dirigendo verso la metro e mi fermò con la sua profonda voce “Dove vai?”

“Prendo la metro” dissi io come se fosse ovvio.

Mi raggiunse e mi afferrò la mano e disse con tono giocoso “Non lo permetterò.”

Poi assunse un espressione seria “ Hai paura ad andare in moto? Non ho la macchina con me, ma non c'è problema se non ti va prendiamo un taxi”

Lo guardai affascinata, non riuscivo a distogliere il mio sguardo dai suoi occhi.

“Non ho mai preso la moto, ma vorrei provare” gli sorrisi, ricambiò.

Mi condusse alla moto e mi fece salire, improvvisamente immaginai il veicolo una carrozza con grandi cavalli bianchi, ma era solo la mia immaginazione.

“Reggiti forte a me” mi sussurrò e io non esitai.

La moto parti e io credevo di stare in paradiso con quel vento forte che soffiava,con la neve che cadeva a fiocchi sopra di me e io stavo stringendo l'uomo che avevo sempre e solo immaginato. Mi abbandonai a quella felicità e mi appoggiai alla sua schiena.

“Fiamma siamo arrivati” mi disse con tono dolce

“Oh perdonami mi sono appoggiata un attimo ho chiuso gli occhi e mi sono addormentata, scusami” dissi ridendo.

Scese dalla moto, mi porse la mano e mi aiutò a fare lo stesso,mi appoggiò una mano sulla schiena per guidarmi verso il ristorante.

Una volta entrati ci indicarono il tavolo, lo ragiungemmo e Benedict mi scansò la sedia e mi fece sedere, in seguito si accomodò anche lui.

Ordinammo immediatamente e il cameriere non si fece più vivo se non per portare i piatti.

Mentre io guardavo il meraviglioso ristorante Benedict guardava me, anzi mi scrutava, è stato a dir poco imbarazzante.

Per rompere il silenzio Benedict fu il primo a parlare

“Ti trovi bene sul set?” Disse appoggiando i gomiti sul tavolo e appoggiando il mento sul dorso delle mani.

“Ti prego, possiamo non parlare di lavoro?”

“Oh si certo,perdonami, volevo solo sapere se ti trovi bene con Jeff” sentendo questo sgranai gli occhi

“Che intendi dire?”

“Se ti piace come regista intendevo” disse ridendo non capendo la mia domanda

“Si mi piace, insomma...possiamo parlare d'altro?”

Nominando Jeff rilessi quelle parole stampate nella mia mente.

Per mia fortuna Benedict si mostrò pietoso e cambiò argomento.

Finito di mangiare uscimmo dal ristornte, l'idea di aver finito mi scocciava, ero stata talmente bene che non volevo ritornare a casa ma per fortuna Benedict mi aveva riservato una sorpresa.

“Non guardare” disse lui tenendomi le mani sopra gli occhi “Mi fido di te, non guardare”

“Non voglio rovinarmi la sorpresa sta tranquillo”

Mi fece sdraiare su qualcosa di umido e poi mi levò le

mani dagli occhi.

“Allora ti piace?”

Ero sdraiata sull'erba e mi aveva portato a vedere le stelle, “ E' incredibile come un uomo possa vivere sapendo dell'esistenza di questo splendore ma non rendersene mai veramente conto” Benedict si girò e mi guardò, io non badai più a lui ma restai in silenzio.

Dopo un po' mi girai verso di lui che mi stava fissando e mi disse “ Guardando queste stelle ti senti anche tu piccola, piccolissima sotto questa immensità.

E' spaventoso ma allo stesso tempo è bellissimo.”

Lo guardai non pensando più a niente che alle sue parole, ed improvvisamente ciò che aveva detto Jeff tutto ciò che era rimasto scolpito nella mia mente si cancellò.

Benedict mi riportò a casa e mi salutò sorridendo

“Sono stato benissimo questa sera, non la dimenticherò mai”

Vide che volevo dire quacosa e restò in silenzio

“Ti devo ringraziare, mi sono divertita molto mi hai fatto fare cose che non facevo da anni e grazie, grazie mille”

“Non c'è di che” mi rispose contento

“No, dico sul serio, in una notte mi hai reso felicissima, mi hai fatto vivere”

Mi si avvicinò, mi accarezzò il viso e mi baciò la fronte.

“Buona notte” disse saltando sulla moto, chiusi gli occhi “Buona notte” ma quando gli riaprì si era perso nell'oscurità della notte.

   
 
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