Avete presente quel tipo di ragazza che ogni volta che sta per innamorarsi, alza le proprie difese per far si che questo non possa avvenire? No? Bhe eccomi! Ho avuto ragazzi nella mia vita, ho detto si a tanti ragazzi sbagliati e forse è per questo che ora divento insicura e finisco col “alzare le mie difese”.
Ero così dannatamente spaventata dall’innamorarmi di nuovo di un ragazzo, così spaventata da provare. E dopo le innumerevoli delusioni rinforzai il mio carattere e l’unica persona di cui mi fidavo era il mio migliore amico Harry.

In un caldo giorno di giugno io ed Harry, eravamo in skate. Spesso eravamo in giro in skate, ci piace passare la giornata fuori casa a fare passeggiate e altre cose. 

Eravamo sul lungo mare, alla nostra sinistra il mare, che con quel colore cristallino faceva venir voglia di un bel bagno. D’avanti a noi gruppi di persone su tandem a divertirsi, altre passeggiavano sul marciapiede, altre persone che andavano in spiaggia. Una giornata come tante.
“Sono grassa, che palle!” esclamai fermandomi. Diedi una leggera spinta col piede dietro allo skate per farlo alzare e poi lo presi e iniziai a camminare.
 “Cosa?” chiese facendo lo stesso e affiancandomi.
“Guardami!” dissi fermandomi.
Mi misi di fronte a lui e mi guardai le gambe.
“Smettila!” esclamò guardandomi negli occhi.
“Harry..” esclamai seccata.
Mi guardò e mi prese per mano.
“Davvero smettila!” disse per poi far salire la mano sul mio braccio.
Quasi a sfiorarlo, e mentre la sua mano saliva un brivido leggero saliva con essa, raggiunse il mio viso e continuò con quel suo sguardo severo e sincero.
“Per me, sei bellissima..” disse con quel suo tono severo e dolce allo stesso tempo.
Era questo che adoravo in lui, era sincero con me e non aveva paura a dirmi come la pensava.

Ecco perché mi sono sempre trovata bene con i ragazzi, a differenza di noi ragazze ti dicono la verità in faccia. 

“Grazie..” la mia voce tremava leggermente.
“Un sorriso per favore!” disse sorridendomi leggermente.
Gli feci un sorriso ma non tanto per farlo “felice” ma perché lui sapeva come trattarmi e come farmi tornare il sorriso. “Grazie!” disse continuando a sorridermi e togliendo la sua mano dalla mia guancia.

Camminammo per un po’ parlando del più e del meno, ce ne andammo in spiaggia e ci andammo a sedere su quelle casette di legno dei guardaspiaggia. Affondammo in un silenzio piacevole, entrambi avevamo perso ormai ogni pensiero, guardando le onde del mare e gustandoci ogni suo suono. 

“Devo dirti una cosa..” disse interrompendo quel momento così rilassante.
“Proprio ora?” chiesi guardandolo e li mi accorsi che era diventato triste.
“Cosa devi dirmi?” chiesi.
“L’ho saputo l’altro giorno, e credimi se ti dico che ho provato a far ragionare i miei..” mi disse guardandomi.
“A far ragionare i tuoi? Spiegati!” dissi confusa.
“Mamma..” guardò avanti a sé e mi accorsi dei suoi occhi lucidi, gli presi la mano e quando mi guardò lo guardai teneramente.
Fece un sospiro.
“Mamma ha un nuovo lavoro, ma non qui, a New York e così..” stavo iniziando a capire. “Così mi trasferisco..” mi guardò per poi spostare velocemente lo sguardo.

Rimasi paralizzata, i miei occhi insieme a tutto il mio corpo non potevano crederci. Il mio migliore amico se ne va..

“Per quanto tempo starai via?” chiesi con un filo di voce.
“Non lo so..” disse guardandomi mentre io abbassai il mio sguardo.
“E..quando partirai?” gli chiesi cercando di trattenere le lacrime.
“Tra quindici giorni ho il volo..” disse.

Ero a pezzi, letteralmente, per me era impossibile pensare che tra quindici giorni io sarò senza Harry, lui riempie le mie giornate, dall’inizio alla fine. E ora va via, ed io rimango qui, da sola. Non volevo crederci.

Mi alzai e camminai avanti e indietro, ero straziata e nervosa, lui si alzò e cercò di prendermi la mano ma non ci riusciva, così mi bloccò prendendomi per le spalle. Lo guardai per qualche secondo per poi spostare il mio sguardo perché sapevo che se i miei occhi avrebbero incontrato i suoi, sarei scoppiata in un pianto isterico. 

“Guardami..” sussurrò ma non lo guardai.
“Guardami!” esclamò e così lo guardai cercando di trattenere tutto.
“Mi dispiace..” mormorò.
“Harry io..” non riuscivo a parlare, avevo un nodo alla gola così cercai di prendere fiato. “Io..ci conosciamo da quando avevamo cinque anni! Come farò?” dissi guardandolo.
“Lo so, è difficile anche per me..ma noi ci sentiremo tutti i giorni e ci vedremo. Questo te lo prometto!” mi disse prendendomi le mani.
“Io non ce la faccio..” dissi lasciandogli le mani.

Mi girai dandogli le spalle, portai una mano sulla bocca e li persi tutte le forze. Iniziai a piangere, e anche se piangevo silenziosamente lui se ne accorse. Mi fece girare e mi abbracciò. Piangeva anche lui, potevo sentirlo.

“Mi prometti una cosa?” mi chiese mentre mi stringeva.
“Tutto!” dissi.
“Godiamoci queste due settimane come solo noi sappiamo fare okay?” mi guardò.
“Sai che lo farò!” cercai di sorridere mentre lui stringeva tra i denti il labbro superiore.
“Bene!” lasciò il labbro