Film > Il Gladiatore
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Autore: San Hime    12/12/2008    3 recensioni
Allora...è una piccola, anzi, piccolissima FAN FICTION sul film: Il Gladiatore. °_°/ sinceramente era da tanto che la volevo scrivere...anche se mi è venuta corta secondo me deve essere così. In pratica è il finale del film, solo visto con gli occhi dell'antagonista: Commodo, appunto. nella speranza che piaccia XD
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo sentivo. L'odore dei petali di rosa che mi bagnavano il volto, scivolandomi addosso. Strinsi la mano mentre una fitta mi percorreva la schiena facendomi contorcere dal dolore. Non riuscii a trattenere un gemito mentre abbandonavo la presa, finendo col volto riverso a terra. Le voci prima familiari e distinte divennero un brusio continuo. -PRESTO! L'IMPERATORE E' FERITO! PRESTO! chiusi gli occhi, mentre quel grido di allarme mi trapanava la testa, sempre più a fondo. Il sangue che sgorgava dal mio collo scorreva copioso e bagnava la terra e il mio stesso volto; sentii presto il sapore di ferro bagnarmi le labbra...strinsi i denti e, con quella poca forza che mi rimaneva, piansi. Aprii piano gli occhi appannati e voltai la testa di lato: Massimo era a terra, esattamente come me. Non provai alcun senso di rimorso ne di invidia, quando lo vidi contorcersi tra le braccia di mia sorella. Ebbi la conferma del fatto che la vita è ingiusta. Non mi importava più di sapere qualcuno accanto a me, qualcuno che mi avrebbe comunque tradito; si vive solo per poter morire. Sin da piccolo aspettavo questo momento...lo immaginavo solamente diverso. Emisi un piccolo spasmo, sentendo le forze abbandonarmi; riportai il viso rivolto verso li basso e scossi energicamente la testa sentendo il sangue ormai secco bloccarmi le palpebre. -Commodo.. sussurrò una voce familiare. Il mio udito riuscì a distinguere quel dolce suono e mi venne spontaneo sorridere di fronte ad un simile paradosso. -Padre... mi sembrò così infantile pronunciare quel nome, così distante, così strano. Eppure non potevo ignorare quel richiamo che, suadente, mi afferrò delicatamente il volto e, baciandomi la fronte, sorrise apertamente al suo assassino. Mentre un sentimento di smarrimento e tristezza mi assaliva ne sentii uno ancora più forte afferrare le mie ultime membra sensibili al calore: speranza.
  
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