River si definiva una donna tutta d'un pezzo, con le giuste quantità di forza e determinazione, ma anche di una certa dolcezza ben nascosta dietro il sorriso comprensivo. La sua vita si svolgeva per lo più in carcere, passava il tempo a scrivere ricordi delle giornate passate con il Dottore sul proprio diario e a viaggiare nel tempo dopo aver messo fuorigioco un paio di guardie. Ah, il suo rossetto faceva sempre miracoli, era stata proprio un genio a progettarlo. Suo marito era un uomo abile a cacciarsi nei guai tanto quanto era veloce a risolverli, manteneva spesso il proprio sangue freddo e River lo amava proprio per la sua tenacia, per la sua forza interiore. Erano un po' come il lampo ed il tuono, passavano il tempo a rincorrersi nel continuum spazio-temporale e per la donna era sempre un'avventura, ogni volta si innamorava da capo del Dottore e sarebbe potuto essere una favola perfetta, se solo avesse avuto la possibilità di evitare ciò che pareva inevitabile. Procedevano su due linee temporali diverse, opposte addirittura, e presto o tardi sarebbe arrivato il giorno in cui il marito non avrebbe minimamente saputo della sua esistenza, perchè il suo tempo era giunto al termine. Si sarebbero guardati, lei con gli occhi intensi e pieni d'amore, lui intento a studiarla, a capire se fidarsi o meno di lei, di quella che non sarebbe stata altro che una perfetta estranea. Era complicato, ma River era determinata ad amare il Dottore fino all'ultimo dei loro giorni insieme, ad aiutarlo e a proteggerlo, incurante del fatto che l'uomo era perfettamente capace di tenere tutto sotto controllo... Almeno il più delle volte. Era infinitamente più vecchio di lei, la sua età aveva ormai tre cifre, mentre il suo aspetto restava quello di un giovane trentenne con un papillon al collo e il viso spigoloso. Era frustrante non potersi svelare, non potergli dire cosa provava effettivamente, ma nei momenti di pericolo il cervello di River si resettava da quei pensieri fino a focalizzarne solo uno: la salvezza del marito. A costo di utilizzare armi, congegni inventati da lei o un solo sorriso per calmare l'improvvisa rabbia del Dottore e salvarlo, la bionda non si sarebbe mai tirata indietro in una situazione critica. Certo, forse il Dottore si fidava di lei proprio per le circostanze drammatiche, ma andava bene lo stesso per River, che comunque aveva occasione di vederlo prima che accadesse non solo l'annullamento del loro tempo insieme, ma anche il suo omicidio. Non aveva potuto evitarlo, era il motivo per cui era in carcere ormai da tempo immemore, ma aveva capito da tempo come liberarsi e fuggire verso la cabina blu, ovunque essa fosse, e vedere il suo amato anche solo per una giornata. 
'Chi sei tu?' le chiedeva sempre il suo Dottore, attento, speranzoso in una risposta che River evitava di dare, sfuggendogli con un sorriso e sapendo di conquistare pian piano il suo interesse. Il Dottore significava tutto per lei, aveva dedicato la sua intera vita all'Archeologia per imparare ad amarlo dietro ogni avvenimento storico, in ogni suo viaggio nel tempo e nello spazio, senza provare gelosia per nessuna delle sue compagne. Lo immaginava, giovane e con un volto diverso da quello che tanto amava, ma non rimaneva troppo scossa all'idea che il suo uomo potesse cambiare aspetto. L'esteriorità non contava, non se si aveva a che fare con il Dottore. Era come una miniera nella roccia, contenente gemme di varie forme e colori, accomunate dalla loro lucentezza. Se le avessero chiesto chi era il Dottore, con la fatidica domanda posta sin dalla notte dei tempi, avrebbe risposto esattamente quello: una gemma da proteggere, da tutto e tutti, affinchè potesse sopravvivere fino al loro prossimo incontro, al loro prossimo sguardo, al loro prossimo sorriso ricambiato. E lei, più di qualunque altra compagna di viaggio, aveva deciso di dedicare il resto della sua vita a questo. A lui.