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Autore: Blue_    11/03/2015    1 recensioni
"Perché nessuno mi ha dato il copione di questa vita? Mi hanno messo al mondo senza il libretto delle istruzioni. Chi è stato l'autore così spregevole da mandarmi in scena senza pensare di dirmi cosa fare, come comportarmi, cosa dire e cosa provare?"
Questo è uno sfogo, uno dei miei.. non l'ho nemmeno riletto.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho voglia di scrivere.
Ho bisogno di farlo.
E lo pubblicherò anche, voglio far conoscere a qualche estraneo (senza offesa, ma oggettivamente lo siete) chi sono “veramente”.
Perché tra virgolette? Perché nemmeno io so chi sono veramente.
Ultimamente mi sento più persa del solito. Più lunatica delle altre volte.
Ho bisogno di sfogarmi.
Ho una marea di cose dentro che purtroppo non riesco ad esprimere a parole. Non riesco a scrivere alla velocità dei miei pensieri che mi scorrono nella mente come un fiume in piena ed io mi sento un pescatore che cerca di non mollare la presa sulla canna, che lotta per resistere e per raggiungere un pesce bello grosso. Ma la forza dell'acqua è più forte di me e finisce che la mia canna da pesca venga trascinata via dalla corrente, dove? Non si sa.
Scrivo perché ho bisogno che qualcuno legga. Il mio diario è saturo delle stesse cose, delle stesse paranoie che mi attanagliano la testa e nessuno mi risponde, quindi non posso avere altre idee che quelle.
Ed Sheeran non è molto d'aiuto in questo momento.
Scrivo senza un'ordine particolare, scusate, sto facendo una specie di brain storming per chiarirmi le idee più che per fare un bel testo, quello lo farò un'altra volta magari.
Questa è solo un'altra pagina di un diario mai iniziato, un'altra contraddizione al mio essere.

L'ennesima.
Già lo so, vi sembrerò pazza, ma voi leggete queste righe come fosse il soliloquio di un nuovo personaggio di un nuovo racconto che probabilmente non avrà una fine perché l'autrice stessa si stancherà della storia e l'abbandonerà e allora quella ragazza rimarrà sola e vagherà come i “Sei personaggi in cerca d'autore” di Pirandello, in cerca di qualcuno che finisca la sua storia, di qualcuno che la legga perché solo così potrà essere soddisfatta, ma se la storia che sceglieranno per lei non le piacerà cosa farà? Nessuno lo sa, ma questo fa capire che per essere soddisfatti della propria esistenza non dobbiamo aspettare che qualcuno la scriva al nostro posto.

Sto delirando probabilmente.
Mi dispiace. Davvero.
Sto solo mettendo nero su bianco quello che succede nella mia testa in questo momento e a voi sembrerà molto strano forse, ma per me è la normalità.
Ci avevate mai pensato? La normalità è una cosa così soggettiva che la parola “normalità” in se è diventata così futile e piatta che quasi mi sembra inutile utilizzarla.
La “normalità” è solo la maschera che ognuno di noi sceglie dii indossare per proteggersi da questo mondo che, ormai l'abbiamo capito, è davvero troppo inquinato fin dalle radici.
C'aveva ragione Svevo, c'aveva.
Ma come parlo? Ma che dico?
Sto delirando o forse sto esagerando nel pensarla così?
Vorrei i vostri pareri.
E se fossi davvero il personaggio di qualche romanzo? Sarebbe bello. Ovvio, dipenderebbe dalla trama, ma sarebbe bello in ogni caso, credo.
Vivrei per sempre, qualcuno si affezionerebbe a me, magari. Già, magari.
E se stessi recitando tutt'ora? Ma che personaggio starei recitando? Che trama starei seguendo?
Perché nessuno mi ha dato il copione di questa vita? Mi hanno messo al mondo senza il libretto delle istruzioni. Chi è stato l'autore così spregevole da mandarmi in scena senza pensare di dirmi cosa fare, come comportarmi, cosa dire e cosa provare?
Gli attori o un qualsiasi personaggio dovrebbe essere bravo a trasmettere i propri sentimenti a chi lo guarda o a chi legge la sua storia, io perché riesco solo a tenere tutto dentro e sfogarmi ogni tanto in questa buffa maniera che sicuramente verrà criticata? Perché riesco a fare sempre il contrario di quello che convenzionalmente dovrei fare?
Troppe domande. Zero risposte.
Mi sento così sbagliata in certi momenti. E' giusto sentirsi sbagliati? Credo che nessuno mai dovrebbe provare questo stato d'animo, si finisce per sentirsi a disagio anche nel proprio corpo, nella propria specie.
Vorrei smettere di esistere come essere umano certe volte o almeno esistere con questa forma, ma non in questo ambiente. Vorrei fare un po' come il protagonista di “Into the wild” (ahh, bel film quello).
 Lasciare tutto e tutti e andarsene.
 Sarebbe bello.
Potrei anche farlo. Ma son troppo legata alle persone e anche un po' al luogo con cui ho un rapporto speciale di amore ed odio.
Probabilmente è vero che non avrei il coraggio di farlo, ma mi piacerebbe. Per ora c'è l'intenzione, chi può dire che un giorno non lo farò? Nessuno.
Nessuno può prevedere la mia vita, nemmeno io. Figuriamoci loro.
Loro.. parlo delle persone come se non ne facessi parte, ma ci sono dentro anche io tra loro. E' solo che.. che certe volte non mi sento parte di niente. Mi sento quasi sola se non penso alle persone importanti che mi circondano. Ma anche pensando a loro, certe volte, (adesso è una di quelle volte) mi sento estranea, diversa. Come se pure loro, che comunque fanno parte di un'importante pezzo della mia vita, non riuscissero o non riuscirebbero a capirmi e mi vergogno pure a pensare cose del genere!
Sembro meno pazza adesso?! Non lo so.. mi scuso con tutti i lettori che arrivati fin qui si son resi conto di aver perso preziosi minuti della loro vita. Rivolgo invece un immenso grazie a chi, invece, arrivato fin qui, si immedesima almeno in qualche riga di questo strano sfogo.
Prendetelo come un esperimento letterario ovviamente fallito. Magari lo apprezerete maggiormente, spero.

 


-I'm aliiiive!
Dopo secoli di assenza sono tornata, purtroppo con questa strana necessità.. Comunque prima non scherzavo, vorrei davvero le vostre impressioni, che siano sotto forma di recensione o in privato non importa, l'importante è avere qualche oppinione.. accetto anche insulti, se è ciò che vi ho provocato!:)

 

Blue_

  
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