Ma lei non si sentiva normale, non si sentiva come le altre… aveva il cuore spezzato, aveva le cicatrici di un passato che nessuno poteva comprendere, si sentiva menomata, come se non potesse meritare l’amore delle persone e per questo tendeva sempre a stare da sola e a chiudersi in sé stessa. Lei era la migliore amica di sé stessa, lei sapeva vedersi dentro, sapeva ascoltarsi, a volte sapeva anche mentirsi… e questo in fondo le bastava.
“Tu riesci a vedermi?” chiese lei con un filo di voce ed una strana preghiera dentro gli occhi.
“No Kaulitz… riesci a vedermi, dentro?” la sua era quasi una supplica.
Tom smise di respirare per un secondo. La vedeva? Vedeva cosa aveva dentro? Forse… ma non ne era sicuro.
Tom la prese delicatamente per il mento costringendola così a guardarlo. I suoi occhi sprofondarono i quelli di lì e si incatenarono con una forza invisibile che non li avrebbe separati.
“Resta” le sussurrò prima di appoggiare le sue labbra calde su quelle di Rebecca.