La mia anima egoista forte della sua presunzione
vive nel sogno di una notte fine,
nel desiderio
che non mi abbandoni alla mia sofferenza
non appena i primi raggi dell’alba
faranno di lui non altro che uno sfavillio,
e mentre il ricordo delle lacrime
versate nel mare della solitudine
ferisce il mio cuore impaurito,
il suo corpo marmoreo
svanisce nell’inganno della notte,
risvegliando il bagliore della luna
eclissato dal mio dolore