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Autore: _Anto    12/03/2015    2 recensioni
"Will era certezza, stabilità.
Darren invece…
Darren era un’altra cosa.
Darren era il ragazzo che lo aveva invitato a cena il primo giorno in cui si erano conosciuti, quello che lo chiamava nel bel mezzo della notte per sentire la sua voce, quello che dopo una lunga pausa dalle riprese arrivava sul set in ritardo e correva ad abbracciarlo, e non importava dove fosse, Darren avrebbe abbracciato Chris anche sul filo di un rasoio.
E poi Will sapeva farlo stare bene, ma Darren lo faceva ridere.
Dopo tutto quello che Chris aveva passato, ridere era diventato qualcosa che faceva veramente di rado. E proprio quando stava quasi per dimenticare come si facesse, Darren era arrivato e lo aveva fatto ridere come mai nessuno era mai stato capace di fare prima."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ancora buon compleanno Berry ❤️




 

“Mi sono innamorato così come ci si addormenta: piano piano, poi tutto in una volta.”
 
 
Darren stava dormendo profondamente, le labbra schiuse in una smorfia e la fronte corrucciata. Poi emise un piccolo sospiro e si accoccolò inconsciamente tra le braccia di Chris che gli stava accarezzando i capelli, le labbra tornarono a distendersi in un sorriso e dalla sua espressione Chris avrebbe potuto giurare che stesse facendo un bel sogno.
Appena avevano lasciato gli studi di Ellen, Darren gli aveva espressamente detto di voler tornare a casa con lui. Era stato semplice come respirare entrare in casa di Chris, scalciare via le scarpe e addormentarsi sul suo letto con tutti i vestiti. E per Chris era stato altrettanto semplice stendersi accanto a lui, tirarlo tra le sue braccia e accarezzare i suoi capelli come faceva ogni volta che dormivano insieme.
E si sentiva dannatamente in colpa perché aveva un fidanzato e questo non si chiamava Darren, non aveva gli occhi colmi di miele e un sorriso che gli faceva tremare le gambe e battere forte il cuore come un ragazzino.
Spesso quando a dormire accanto a lui c’era il suo vero ragazzo, si chiedeva cosa diavolo ci stesse facendo lì. E ogni singola volta immaginava di scendere dal letto e infilarsi le scarpe, uscire da casa sbattendo la porta e poi correre incontro a quell’amore che lo teneva sveglio la notte. E proprio quando era nel bel mezzo del bacio più bello del mondo Will si svegliava, gli chiedeva perché non stesse ancora dormendo e Chris si limitava a scuotere la testa tristemente, poi si arrotolava tra le lenzuola e trascorreva il resto della notte con un ragazzo tra le braccia e un altro fisso nella testa.
E lui voleva bene a Will, davvero. Malgrado tutti i suoi difetti si era davvero affezionato a lui, e stare insieme a lui era facile. Ma forse era proprio questo il problema.
Will era il suo compagno, l’uomo che il giorno del loro anniversario passava a prenderlo dopo il lavoro e lo portava in un lussurioso ristorante per festeggiare, quello che fisicamente gli stava sempre accanto e lo seguiva ovunque – Chris si odiava un po’ per questo, ma quello era uno dei momenti in cui si rendeva conto di quanto stare insieme a Will lo facesse sentire soffocato.
Ma Will era certezza, stabilità.
Will era l’unica cosa veramente concreta che avrebbe potuto avere nel suo futuro, se solo avesse voluto.
Darren invece…
Darren era un’altra cosa.
Darren era il ragazzo che lo aveva invitato a cena il primo giorno in cui si erano conosciuti, quello che lo chiamava nel bel mezzo della notte per sentire la sua voce, quello che dopo una lunga pausa dalle riprese arrivava sul set in ritardo e correva ad abbracciarlo, e non importava dove fosse, Darren avrebbe abbracciato Chris anche sul filo di un rasoio.
E poi Will sapeva farlo stare bene, ma Darren lo faceva ridere.
Dopo tutto quello che Chris aveva passato, ridere era diventato qualcosa che faceva veramente di rado. E proprio quando stava quasi per dimenticare come si facesse, Darren era arrivato e lo aveva fatto ridere come mai nessuno era mai stato capace di fare prima. E avrebbe voluto odiarlo per questo, perché anche litigare con Darren diventava difficile. C’erano volte in cui provava ad arrabbiarsi con lui e a gridare, ma un attimo dopo lui lo stava già imitando e Chris si ritrovava a stringere le labbra per reprimere una risata, ma alla fine cedeva e si sentiva un po’ idiota per questo, ma anche dannatamente giusto quando Darren approfittava di quella risata per avvicinarsi e stringerlo tra le braccia.
Darren era il ragazzo che con un solo sorriso lo faceva volare più in alto del manto di nuvole, quello che diceva di stare con una ragazza ma che faceva comunque l’amore con lui, quello impulsivo che prendeva decisioni su due piedi e riusciva a sorprenderlo ogni volta come se fosse la prima.
E per tutti questi motivi Darren era difficile, lunatico e inafferrabile, ma Darren riusciva ad apparire comunque come se fosse la cosa più semplice del mondo.
Darren era quell’amore che qualsiasi adolescente vorrebbe poter vivere, quello impossibile che ti fa soffrire, urlare, venir voglia di fare qualcosa di completamente pazzo, ma che poi finisce con un vissero tutti felici e contenti e quindi dopotutto pensi che ne è valsa la pena.
E lui lo amava.
Chris non era più un adolescente, ma amava Darren Criss con ogni cellula del suo corpo.
 
“Chris?” mugugnò Darren, strofinando il naso nell’incavo del suo collo. “Sei sveglio?”
Il più piccolo rinsavì dai suoi pensieri e fece un piccolo sorriso, districando le dita dai ricci di Darren per potergli permettere di spostare la testa e incrociare il suo sguardo. “Sono  sveglio. Che c’è?”
“Uhm” mormorò alzando gli occhi gonfi per il sonno. “Mi sa che ci ho sputtanati durante l’intervista.”
Chris roteò gli occhi e scivolò nel letto accanto a lui, poi poggiò una mano sul suo collo e si fece più vicino a lui. “Andiamo, Darren. Tu lo fai sempre. Prima o poi dovrò insegnarti l’arte di recitare anche quando non abbiamo un copione da seguire, proprio come faccio io.”
Darren sbuffò divertito, mentre le sue dita scivolavano distrattamente sui suoi fianchi. “Sei ancora un dilettante, Colfer. I sorrisetti che mi fai sono piuttosto ovvi.”
“Diciamo pure che siamo piuttosto ovvi insieme” disse Chris alzando gli occhi divertito. “Comunque, dove la mettiamo Jane? Hai detto che la vorresti qui a casa mia, no?”
Darren non riuscì a fare a meno di ridere. “Sono un idiota, vero?”
“Solo un po’” sorrise Chris, poi si sporse verso il suo viso per sfregare dolcemente il naso con il suo. “Ti amo anche per questo.”
Darren perse un battito a quelle parole, perché anche se Chris gliele aveva ripetute almeno un centinaio di volte da quando avevano cominciato quella strana relazione senza etichette, non si sarebbe mai veramente abituato a sentirselo dire.
“Ti amo anche io, lo sai?” mormorò Darren.
“Certo che lo so, Dare-”
“No” ribatté, scuotendo fore la testa. “Ti amo davvero. Io ti amo- ti amo come ama una persona che vuole passare il resto del suo per sempre con un’altra. Io ti amo così, Chris. Questo lo sai?” farfugliò impacciato, e Chris non poté impedirsi di sorridere. Era bello in un modo tremendamente adorabile in quel momento.
“Credo di averlo sempre saputo. Anche io ti amo in quel modo, Dare. Mi fai impazzire praticamente ogni giorno e sei un idiota senza speranze, ma… forse sono un idiota anche io che sono innamorato di te, non lo so, e onestamente non mi importa. È tutto complicato, ma… dio- innamorarmi di te è stata la cosa più facile io abbia mai fatto in tutta la mia vita.”
Darren sorrise, gli occhi lucidi che brillavano alla luce fioca della lampadina che c’era sul comodino, poi annullò quell’inutile e insignificante distanza e lo baciò.
Lo baciò con la stessa naturalezza di un bambino che piange appena viene al mondo.
Lo baciò come se fosse il loro primo bacio e lo baciò anche come se fosse l’ultimo.
Lo baciò ed ebbe la strana e contorta sensazione di essere stato ventott’anni in apnea, e di aver imparato a respirare soltanto adesso.
Lo baciò e con gli occhi chiusi vide Chris preparare insieme a lui la colazione dopo una notte trascorsa a fare e rifare l’amore, vide Chris che gli prometteva amore eterno dopo avergli infilato un anello d’oro al dito, vide Chris sorridere e ad assecondare ogni sua pazzia per il resto della vita.
Vide Chris – Chris Chris Chris e ancora Chris – e la vita non poteva essere più bella.
“Ti amo” gli disse Chris, direttamente sulle labbra. “Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo…”
E non c’era niente più semplice di questo.
 
 
 
 
Note: I'm baack! Vi sono mancata? *inserire sarcasmo qui*
Uhm, questa os... non è niente. Solo che in questi giorni ho sentito il bisogno di tornare a scrivere qualcosa sui CrissColfer, poi oggi ci è stato qualche spezzone dell'intervista da Ellen e niente, ho aperto word e ho scritto di getto questa cosa.
Grazie a chi è arrivato fin qui, poi potete anche lanciarmi pomodori o forconi o quello che vi pare. Grazie comunque.
Per qualsiasi cosa - anche per lanciarmi quelle cose che vi ho detto - mi trovate qui c:
Alla prossima!
   
 
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