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Autore: _Leviathan    12/03/2015    1 recensioni
Una lacrima, la prima di quel giorno ma solo una tra le migliaia che aveva versato, si staccò dalla sua guancia appassita. Si spiaccicò al suolo. Splat. Gerard Way poteva giurare di averne sentito il rumore. Era stato lo stesso che aveva fatto il suo cuore.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The world is ugly
(but you’re beautiful to me)
 
 
 
Gerard Way era  fermo immobile, in piedi, il viso abbassato e lo sguardo spento, puntato davanti a sé.
Era da un anno che viveva sospeso. Esattamente un anno.
Da quando lui se n’era andato, Gerard Way non era più stato lo stesso, e non era necessario possedere una vista acuta per poterlo constatare.
I suoi capelli erano lunghi, sempre spettinati. La pelle pallida, ma non di quel pallore che affascina le persone. Era solo bianca. Anzi, grigiastra. Sembrava la pelle di un morto. Le pesanti occhiaie sotto agli occhi non facevano altro che sottolinearlo.
E poi gli occhi. Quegli occhi un tempo verde muschio, come diceva lui, che da un anno erano diventati del verde più spento immaginabile.
Gerard Way era diventato il ritratto di Dorian Gray. Anzi, era il ritratto di Dorian Gray. Era stato bellissimo, aveva amato la sua immagine allo sfinimento. Si era ubriacato di estasi e di passione, e a differenza di Dorian, si era ubriacato d’amore. Non verso sé stesso, verso lui. Amore incondizionato, amore puro, amore che non chiedeva nulla in cambio.
E poi il decadimento. Gerard Way stava appassendo come una foglia in autunno.
 
Aveva sempre provato un’attrazione sfrenata per gli esseri delle tenebre, per i non morti.
Solamente quando lo era diventato aveva scoperto che non c’era nulla di affascinante. Assolutamente nulla. Non era eccitante, non era piacevole. Faceva solo fottutamente schifo. 
Non gli interessava più essere ciò che aveva bramato per tutta la vita. Voleva solo riavere indietro lui. Non chiedeva altro.

 
But you’ll never fight alone
 
Si lasciò cadere. Le ginocchia sprofondarono nella terra soffice. Abbandonò il capo alla forza di gravità, portò le mani ai lati della testa, a comprimerla in un istante di cieca disperazione.
Un anno.
Com’era possibile?
L’ho lasciato da solo. L’ho lasciato da solo. L’ho lasciato da solo. E l’ho perso.
Perso. Perso. Perso.
Quella minuscola, aspra parola cominciò a vorticare nella sua testa alla velocità della luce.
Perso. Perso PERSO P E R S O!
BASTA.
Ma quell’insignificante “basta” non avrebbe sistemato proprio nulla, e suo malgrado Gerard Way lo sapeva.

 
Though I’m empty when you go
 
Ma se n’era andato. Per sempre. E non c’era nulla che Gerard potesse fare.
Una lacrima, la prima di quel giorno ma solo una tra le migliaia che aveva versato, si staccò dalla sua guancia appassita. Si spiaccicò al suolo. Splat. Gerard Way poteva giurare di averne sentito il rumore. Era stato lo stesso che aveva fatto il suo cuore.
 
Are you thinking of me
Like I’m thinking of you

Stava pensando a lui, dal luogo in cui si trovava ora? Poteva farlo?
Era l’ennesima domanda destinata a rimanere senza risposta.
Gerard sollevò il viso al cielo, frustrato. Erano troppe. Erano troppe le domande e quasi del tutto inesistenti le risposte. E a lui servivano quelle risposte. Le voleva, le bramava.
Ma non le poteva avere.
Era una cosa che semplicemente gli era impossibile. Irraggiungibile.

 
Stop your crying, helpless feeling
Dry your eyes and start believing
There’s one thing they’ll never take from you
 
Ma non poteva smettere di piangere. Sarebbe stato un tradimento enorme, una cosa brutta che si sarebbe andata a sommare a tutte le altre cose orribili.
Gerard Way era stanco delle cose brutte, eppure sembrava che più se ne stancasse, più ne attirasse.
Che cosa gli era rimasto, ormai? Tutto il suo io, tutta la sua integrità mentale, erano andati a farsi fottere. Puff.
E così, cominciò a pensare.
Qualche frazione di secondo e i miliardi di ricordi assieme a lui esplosero nella sua mente come un’enorme dinamite. Erano tutti attorcigliati, eppure poteva distinguere perfettamente ognuno di essi.
Loro due in riva al lago, a guardare l’orizzonte lontano. Loro due al bar, quello squallido bar di periferia che però tanto avevano amato, poiché lì si erano conosciuti. Loro due al lunapark, eccitati come due bambini. Loro due per mano. Loro due a letto. Loro due. Sempre.
Gerard Way sorrise a tutta quella disperazione.
I ricordi.
I ricordi non gli potevano essere strappati via da nessuno.
 
I would say I’m sorry, though
Though I really need to go
I just wanted you to know
I’m thinking of you every night, every day
 
E non avrebbe mai smesso di farlo. Lui era il suo pensiero costante, la sua prima e unica priorità. Lo era e lo sarebbe sempre stato.
Gerard Way non aveva mai creduto veramente al per sempre, ma in quel momento fu la sua unica certezza, mentre tutto il resto si sgretolava sotto le sue mani impotenti.
Si alzò, l’ombra del sorriso di prima ancora sulle labbra. Per vederla bastava solo cercare con attenzione.
Doveva andare, ma sarebbe tornato, così come ogni giorno. Il suo posto era lì, come lo era sempre stato: accanto a lui. 

 
‘Cause the world is ugly
But you’re beautiful to me
 
Gerard Way apoggiò una mano sulla fredda lapide di marmo.
La strinse fino a quando i suoi polpastrelli non sbiancarono.
Con gli occhi, per la millesima volta, si perse a guardare la foto di Frank Iero. Sospirò.
- Si, il mondo fa davvero schifo. Ma tu sei bellissimo. Lo sarai sempre. -
   
 
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