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Autore: The Dreamer    13/02/2005    2 recensioni
Oggi è venerdì tredici, tutti sono nervosi...ma lei è triste
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Today, Friday the 13th…

 

 

 

Hi a tutti!! Eccomi di nuovo qui con una nuova fic! ^^

Premetto che l’ ho scritta di getto dopo aver letto uno spoiler su Sophia in quanto Imperatrice, e siccome pensavo da molto che fosse davvero lei la figlia dell’Imperatore, è scattata quella stramba molla che ti spinge a dire la tua su qualcosa che non conosci. Ho visto la serie fino al 13° episodio, quindi può darsi che quello che leggerete sia tutto sbagliato, ma avevo bisogno di scriverlo…

Dedicata a Saba-chan, che come me adora Alex, e alla mia kohai adorata ^_____^ !!

Un mega grazie a tutti quelli che mi sostengono con fiducia

 

                                                                                                          The Dreamer

 

 

L’oblò della stanza era rimasto aperto. Il vento, entrandovi, aveva sollevato le pagine del volume posato sul tavolo, fogli pieni di scrittura infantile.

L’ultima data riportata era quella del giorno stesso, con la grafia rotondeggiante e il linguaggio semplice dell’unica bambina a bordo della misteriosa Silvana.

 

 

                                                                       

                                                                                                                        venerdì 13

Caro diario       

 

Oggi l’aria è strana su questa nave. Sono tutti nervosi, e così racconto a te quello che succede. E’ stata la signorina Sophia a darti a me, ha detto che certe volte ci sono cose che si possono confidare solo su carta.

Anche lei oggi è strana, sembra triste.

Oggi è venerdì 13, tutti sono nervosi per la data, dicono che porta male; ma lei è triste. Forse ha scritto il perché sul suo, di diario segreto. Le ho chiesto se ne aveva uno anche lei, e mi ha detto sorridendo –Sì, perché ho tanti segreti pesanti da tenermi dentro…- . quella volta mi sorrideva come oggi, con tristezza.

Forse è colpa del comandante, il signor Alex. Lui è sempre molto freddo. Però mi sta simpatico. Invece Dio no. Lui mi è antipatico, perché chiama Claus Himmelman. Ma Claus è Claus. E poi, perché anche oggi è uscito dalla stanza del signor Alex, di nascosto. L’ ho visto mentre andavo da Lavie e Claus. Lavie mi ha insegnato che fare le cose di nascosto non è bello, tranne se è una sorpresa per il compleanno. Ma sono sicura che Dio non stava facendo una sorpresa al comandante, ed è entrato di nascosto nella sua cabina. Poi ci è tornato seguendo Claus, che correva chiamando il comandante.

Adesso sono tutti e tre in quella cabina, in fondo al corridoio.

Prima si sentiva la voce di Claus, ma ora è tutto silenzioso.

Questa mattina la signorina Tatiana mi ha regalato una caramella alla panna. Ha detto che io ero come la panna. Non ho capito perché, ma le ho sorriso. Le caramelle mi piacciono. Lei è tanto felice perché ha fatto pace con la signorina Alister. –Sai, Alis è la mia migliore amica…- . –Alis?- . lei ha riso : -Finirò col sbagliarmi a causa dei vostri nomi!- .Ed è andata via, dalla signorina Alister.

Io volevo vedere Claus e Lavie, ma nella loro stanza c’era solo Lavie. Ha detto che Claus stava parlando con Dio di una cosa importante.

Avevo portato con me la signora capra, così io e Lavie abbiamo giocato con lei. La signora capra mi piace tantissimo. E’ morbida e ha un campanellino sul collo. La porto sempre con me.

Che belle le nuvole, oggi. Passano lente, bianche e candide. Sembrano zucchero filato. Se allungassi la mano fuori da questo finestrino rotondo, riuscirei a prenderne un po’?

Oh, la signorina Sophia è appena passata nel corridoio, con tante persone intorno che hanno tutte lo stesso vestito scuro. Credo si chiamano ‘guardie’. Non le ho mai viste sulla Silvana.

Non è normale…vado a seguire la signorina Sophia

 

                                                                Alvis   

 

Anche con la porta chiusa, si potevano udire voci agitate in fondo al corridoio.

Nello studio del comandante, Alex Row e il consigliere Marius si stavano scontrando verbalmente.

Alex si diresse verso l’uscita, tirando indietro il lungo mantello svolazzante, ma l’altro uomo gli si parò davanti.

-Lasciatela andare, comandante! Non era forse questo il vostro fine? Che lei diventasse Imperatrice per attuare il piano di riforma al quale avete lavorato insieme? E allora perché adesso esitate?- .

Alex sembrò volergli rispondere; una profonda emozione gli attraversò il viso, rara e istantanea. Ma poi si voltò, ricomponendosi.

-Perché suo padre ha mandato le guardie imperiali a prenderla, e non mi ha fatto arrestare? Non ero forse io il ribelle?!- .

Il consigliere non rispose subito, sapendo che la reazione del comandante non sarebbe stata molto calma. Prese fiato, e gli riferì ciò che Lady Sophia, in quel momento sotto stretta sorveglianza delle guardie imperiali, gli aveva spiegato quando egli stesso aveva posto quella domanda :

-Lady Sophia ha stretto un accordo con suo padre. In cambio del suo ritorno alla capitale, l’Imperatore ha accettato la sua richiesta di lasciar partire la Silvana per la meta che più vi aggrada, purché non abbiate più contatti con sua figlia…- .

Il pesante silenzio che calò nella cabina fu rotto solo da un sibilo del comandante.

Il consigliere Marius, intento a riconoscere con ammirazione che quell’uomo era capace di mantenere  il sangue freddo anche nei peggiori momenti, non capì ciò che aveva detto.

-Mi scusi ?-

-FUORI!!- .

L’uomo fece appena in tempo ad uscire, che Alex scaraventò con una bracciata tutto ciò che si trovava sulla sua scrivania.

A denti stretti, lo sguardo fisso verso il cielo dietro l’oblò, sussurrò amaro :

-Maledizione, Sophia…non dovevi farlo. Ti stai incolpando di cose non fatte solo per coprirmi le spalle!- .

 

Il consigliere si allontanò mesto lungo il corridoio.

“E così, anche l’uomo più freddo di questi cieli ha un cuore…”.

La sua attenzione venne attirata da una piccola sagoma che avanzava furtivamente.

-Signorina Alvis, non dovrebbe andare in giro da sola- .

La bambina sobbalzò, e voltandosi disse timida :

-Ma la signorina Sophia…- .

-Oggi è un brutto giorno, signorina. Lo dicono tutti che il venerdì 13 non è di buon augurio…Le consiglio di tornare nella sua cabina- .

 

Mentre il vascello imperiale si allontanava dalla Silvana, una donna fissava quella misteriosa nave, travolta dai ricordi. E benché l’espressione del suo viso fosse ferma e decisa, gli occhi luccicavano di tristezza nascosta.

Quando vide una famigliare sagoma, e la riconobbe, nella cabina del comandante, non poté trattenere alcune lacrime. Sebbene sapesse che tornando alla capitale sarebbe incorsa nelle ire del padre, sperava che almeno lui potesse continuare a volare libero, e gli disse addio.

 

Oggi è venerdì 13, sono tutti nervosi………ma lei è triste

 

                      

                                                                                                     The Dreamer

                        

   
 
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