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Autore: pensa_e_potrai    13/03/2015    1 recensioni
"Ma ti sei bevuta il cervello Granger?" Draco la stava guardando come avesse detto la cosa peggiore al mondo. "Innanzitutto non parlarmi così. E poi non ti ho chiesto di avere un figlio con me, ti ho chiesto solo di aiutarmi ad adottarlo, tu poi potrai tornare a fare la tua vita di sempre." Spiegò precisa Hermione. Niente di più, niente di meno. "E io cosa ci guadagno?" Hermione fece spallucce, sapeva che lo avrebbe detto. Se c'era uno che non faceva mai nulla senza un proprio tornaconto era Malfoy. "Quello che vuoi." "Perfetto." Draco sorrise con un lampo di malizia. Aveva già in mente cosa chiederle.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Camminava. Camminava e ripensava all'enorme cavolata che aveva fatto. Non voleva tirarsi indietro, ora che era a un passo dal realizzare ciò che voleva.

Hermione Jean Granger era una ragazza testarda, e nessuno avrebbe avuto da ridire su questo.

Ma i problemi si presentano sempre, a prescindere dalla tenacia della persona.

"Ci dispiace signorina Granger, lei sembra una ragazza a posto, ha un lavoro fisso e ben retribuito e un'abitazione. L'unico problema è che non possiamo affidarle un figlio a una persona senza essere sicuri che questo abbia una figura paterna oltre che una materna."

Dopo quella frase era rimasta interiormente schiacciata. Era da molto tempo che voleva avere un figlio, ma non riusciva a trovare nessuno che stesse con lei fino a quel punto. Così era apparsa nella sua testa l'idea dell'adozione.

Era andata in un centro adozioni e aveva sostenuto il colloquio. Era tutto a posto, ma c'era un ultimo ostacolo. Non voleva mollare a quel punto, e lo aveva detto.

"Non ho detto di non avere nessuno. Ho detto di non essere sposata."

Si era veramente messa in un casino più grande di lei. E la cosa peggiore era che non sapeva come cavarsela. Inizialmente aveva pensato a Harry, credeva l'avrebbe potuta aiutare, ma c'era il 'problema Ginny', e di certo non voleva sottrarre il fidanzato all'amica. Poi di Ron non se ne parlava, avevano litigato mesi prima e non si erano più parlati. Non aveva idea di come fare.

"Quindi convive stabilmente, da almeno tre anni con qualcuno?"

A un certo punto le venne in mente un'idea. Folle, pazza e stupida. Era anche insensata, ma sapeva che avrebbe funzionato. Il problema era prendere accordi con il 'finto fidanzato'.

"Sì, esatto."

"Allora in questo caso è tutto diverso. Ovviamente dovremo accertarci che il clima familiare sia idoneo per la crescita di un bambino. Dopodiché il gioco è fatto. Passeremo a breve a controllare, non appena ci fornirà l'indirizzo."

"Ve lo manderò domani."

E in quel momento stava marciando letteralmente verso il cancello nero di Villa Malfoy, in procinto di chiedere aiuto al suo peggior nemico.

Bussò e dopo poco venne ad aprirle un elfo domestico, che la invitò con un piccolo cenno ad entrare.

Si sedette nel soggiorno davanti al camino, e si mise a picchiettare sul bracciolo della poltrona.

Sentì dei passi dietro di sé. Sospirò e si voltò lentamente. Ormai non poteva andarsene.

"Qual buon vento Granger?" Chiese con sarcasmo Malfoy, apparso dietro di lei, alzando un sopracciglio.

Hermione prese fiato, cercando il modo giusto di formulare la frase.

"Ho bisogno di un favore."

Draco si sedette sul divano davanti a lei e appoggiò i gomiti alle gambe, fissandola con fare interrogativo.

"E come mai sei venuta proprio qui, a chiederlo proprio a me?"

Doveva trovare una motivazione valida, che non la facesse sembrare disperata. Ma di fatto lo era, oppure non sarebbe lì.

"Perché non c'è nessun altro a cui possa chiederlo."

"Ecco fatto. Sei proprio un genio Hermione. Adesso sembri veramente una disperata."

"Ti ascolto."

Stava sorridendo? No, era un ghigno. Ma sembrava funzionasse lo stesso.

Prese nuovamente fiato, più profondamente, e sputò fuori la verità.

"Voglio che mi aiuti ad adottare un bambino."

"Ma ti sei totalmente bevuta il cervello Granger?"

Draco la stava guardando come avesse detto la cosa peggiore al mondo.

"Innanzitutto non parlarmi così. E poi non ti ho chiesto di avere un figlio con me, ti ho chiesto solo di aiutarmi ad adottarlo, tu poi potrai tornare a fare la tua vita di sempre."

Spiegò precisa Hermione. Niente di più, niente di meno.

"E io cosa ci guadagno?"

Hermione fece spallucce, sapeva che lo avrebbe detto. Se c'era uno che non faceva mai nulla senza un proprio tornaconto era Malfoy.

"Quello che vuoi."

Draco sorrise con un lampo di malizia. Aveva già in mente cosa chiederle.

"Perfetto."

Hermione si alzò e parlò chiaramente.

"Ok. Allora ti aspetto domani da me. Ecco l'indirizzo." Scrisse su un foglio la via e il numero civico. "Porta tutto quello che ti serve."

"E perché dovrei andarmene da casa mia? Al limite potresti trasferirti tu."

Hermione sbuffò.

"Perché quelli del centro adozioni sono babbani, e poi credo che questa casa farebbe venire i brividi ad un bambino." Aggiunse con un risolino provocatorio.

"E va bene. Sarò da te domani per questa recita."

Senza aggiungere altro, Hermione uscì dalla villa e tornò a casa sua. Era fatta. Poteva considerare la cosa già conclusa. Peccato che prima avrebbe dovuto convivere con Malfoy.

Aveva superato di peggio. Poteva farcela.

   
 
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