Storie originali > Soprannaturale > Fantasmi
Segui la storia  |       
Autore: Eco_90    13/03/2015    0 recensioni
Seguito di "Mo anam cara" Storie di spiriti, amori perduti e sogni infranti poi ricostruiti.
Dal testo:
"Aveva del lavoro da fare, lavoro normale: era la segretaria di una dottoressa. Ormai era quella la sua vita, non c'era più spazio per le nottate insonni al freddo solo per convincere un paio di presenze a sloggiare. Già, non c'era più tempo per quelle cavolate."
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chiedo scusa a tutti quelli che leggono la storia, sono pessima. Lo so che è passato tantissimo dall'ultimo capitolo pubblicato, ma avevo le idee troppo confuse per riuscire a scrivere. Comunque sono tornata, spero che possa essere una buona notizia per voi, sicuramente lo è per me, questa storia è la mia piccola creaturina ed anche se è un pò storpia ha diritto anche lei ad una conclusione! Per sua fortuna la piccola vacanzina in Irlanda ha giovato e non poco alla mia voglia di scrivere, così appena rientrata mi sono fiondata sulla tastiera!
Ora vi lascio alla lettura del capitolo, a presto! :3









Il suo lavoro lì era finito, avevano ispezionato l’ospedale scendendo fino alle fondamenta della struttura filmando tutto, ora bisognava montare la puntata e lo speciale.
Rimase scioccata quando tutti i membri della troupe la salutarono calorosamente, anche Brendan, che, lasciandola ulteriormente di stucco corse da lei per abbracciarla.
-Sei una grande, una ragazza speciale!- Le aveva detto con un sorriso splendente.
Lei aveva risposto con un grazie tremolante, ricambiando il sorriso con una smorfia che faceva trapelare solo disagio.
Festeggiarono tutti insiemi fino alle prime luci dell’alba nella sala da ballo dell’hotel. Lei si ritrovò a ballare spesso con Liam, che però, altrettanto spesso la lasciava sola, o con qualcun altro, per andare a ballare con le ragazze della squadra d’investigazione.
Alle sette di mattina gli sbadigli si sprecavano, c’era gente accasciata sulle sedie ai lati della pista, chi, sorretto forse dal troppo alcool, o da qualche droga riusciva ancora a fare qualche passo di un lento che in sottofondo cullava tutti i presenti. Kelly e Liam decisero di rintanarsi nella loro suite, la ragazza non fece storie quando vide Liam gettarsi di peso sul lato sinistro del letto. Poveretto, era stremato, non poteva cacciarlo.
Si fissarono un po’ prima che le palpebre pesanti di entrambi si chiudessero da sole. 
-Buonanotte .- Mugugnò lei, cadendo subito dopo in un sonno profondo.
 
Un profumino delicato la riportò alla realtà facendole aprire lentamente gli occhi, non riusciva a quantificare le ore in cui aveva dormito, ma fuori era buio, quindi sicuramente era passato un bel po’ di tempo.
-Buongiorno sgorbio!- Le disse Liam sorridendole amichevolmente. Era seduto sul piumone, sempre vicino a lei e sgranocchiava quello che poi riuscì a identificare come pollo fritto. -Fai colazione così?- La sua voce era ancora impastata dal sonno, quindi cercò di scandire il più possibile ogni sillaba che usciva dalla sua bocca.
-Colazione? Veramente sono le nove di sera... ti ho aspettato per cenare insieme, ma tu sembravi caduta in coma, quindi ho deciso di mangiare da solo.-
Kelly si mise seduta a sua volta, guardandolo con scetticismo. –Ci credo poco che tu abbia provato a svegliarmi, ti conosco.-
Lui si mise in bocca il pezzo di pollo che stava smangiucchiando, assumendo la posa di chi deve prestare giuramento, le mano destra poggiata sulla maglia aveva creato un enorme alone scuro a che si allargava a vista d'occhio. -Te lo giuro su questo pollo.- Farfugliò. Kelly ci mise qualche secondo per capire cosa aveva detto, ma comunque l’espressione di velato rimprovero non volle saperne di lasciare il suo viso.
Prese a sua volta un pezzo di pollo e iniziò a mangiarlo tranquillamente, guardando quel pozzo senza fondo seduto al suo fianco, le si era formato un’enorme voragine nello stomaco.
-Domani prendiamo il treno e torniamo a casa, ok?-
Lui la guardò con l’aria di chi neanche sotto tortura avrebbe lasciato un posto del genere.
-Ti offro una giornata in una Spa .- Aveva continuato la ragazza.
Liam sorrise trionfante, in un modo o nell’altro riusciva sempre a guadagnarci qualcosa.
Passarono il resto della nottata a preparare le valigie e a guardare film da quattro soldi in televisione.
Alle sette di mattina erano pronti per partire, avrebbero impiegato quasi tre ore per tornare a casa, ma sicuramente avrebbero trovato il modo di passare il tempo sul treno.
-Qui ci sono fantasmi?- domandò il ragazzo. Erano seduti in uno scompartimento isolato, il treno era mezzo vuoto e per loro fortuna non avrebbero dovuto intrattenere chiacchiere inutili con sconosciuti .
-C’è una signora dei primi del ‘900 seduta alla tua destra, è molto bella.- Effettivamente il fantasma in questione era veramente bello, il vestito lungo con il bustino stretto, una stola sulle spalle e un cappellino a coprire i capelli corvini rinchiusi in una crocchia morbida, la veletta scura a coprirle il viso di bambola.
-Grazie mille, siete veramente molto gentile!- Anche la voce era bella, bassa e calda, raramente le era capitato di sentire una voce così.
-Come mai siete su questo treno?- Le aveva domandato Kelly, molto incuriosita dall’entità.
La donna la guardò con fare smarrito, per poi spostare il suo sguardo sulla finestra dello scompartimento. –A dirvela tutta non lo ricordo, credo fosse qualcosa d’importante, ma è da talmente tanto tempo che sono bloccata qui che la ragione del mio viaggio non mi sovviene più.- L’espressione corrucciata le donava ancora di più, non doveva essere poi così grande, forse aveva una trentina d’anni, ma non di più.
-Come vi chiamate?- Liam era stato estromesso dalla conversazione, non per cattiveria, ma solo perché ovviamente non era in grado di vedere la presenza accanto a lui.
-Mi chiamo Evangeline Mahoney.- appena saputo il nome, Kelly prese il suo cellulare per vedere se ci fossero notizie di lei su internet.
-Lei è figlia di sir Leonard Mahoney III?- La donna parve ravvivarsi sentendo il nome di suo padre, era passato troppo tempo dall’ultima volta in cui l’aveva visto, o anche solo sentito nominare, che sembrò perdersi nei ricordi che aveva di lui. Senza aspettare la risposta di Evangeline, Kelly continuò a leggere la biografia della donna. Da quanto poteva leggere, era stata una donna molto combattiva, aveva vissuto la sua vita donandosi completamente a tutte le novità in cui le capitava di imbattersi, aveva anche rifiutato di sposare il duca cui era stata promessa. –Qui dice che siete morta su questo treno, forse per una malattia, ma non si sa. Stavate andando a far visita a vostra zia a Dublino, a quanto pareva lì abitava anche un vostro congiunto, forse un vostro lontano cugino? Chiese la ragazza, magari Evangeline con queste informazioni avrebbe potuto ricordare qualcosa.
Un guizzo negli occhi del fantasma e tutto parve chiaro.
-Stavo andando a trovare Edward, avete ragione, era un mio cugino alla lontana. La storia di mia zia Nora era tutta un’invenzione per tenere a bada mio padre. Sapete lui non accolse di buon grado la notizia del mio amore verso Edward, voleva farmi sposare un Duca così da ricavarne terreni e ricchezze. Era un uomo molto gretto, ma a quei tempi erano pochi gli uomini veramente interessati alle loro figlie femmine.
Decisi di scappare e presi il primo treno disponibile per Dublino. Ci avrei messo giorni ad arrivare, ma ne valeva la pena. Accadde qualcosa però il secondo giorno di viaggio: mi sentivo strana, le mie gambe si stavano intorpidendo e facevo fatica a respirare, poi tutto passò, solo che da quel momento scordai le ragioni del mio viaggio e rimasi qui sopra per paura dell’ignoto. Nessuno mi vedeva, nessuno mi parlava, ero sola e questo scompartimento era l’unica casa che mi era rimasta. -
Sembrava fosse una congiura, trovava sempre e solo storie che le alzavano i livelli di depressione al massimo storico.
Perché non trovava mai fantasmi felici e contenti di essere morti?
Decise che quella donna aveva penato fin troppo, doveva aiutarla.
-Non avete visto tunnel o luci bianche davanti a voi?- Domandò con fare indagatore.
-Ho visto una luce flebile, ma non sapevo cosa fosse così mi sono tenuta alla larga da quel bagliore.-
-Lo vede ancora?-
La donna si guardò intorno per poi puntare i suoi occhi su un punto proprio dietro la testa di Kelly. Allungò un braccio per indicare la posizione della luce e la ragazza si sposto un poco per fare spazio.
-Beh direi che è ora di raggiungerla non crede? La luce la condurrà in un posto in cui la attendono solo cose belle, si può fidare di me!-
Evangeline non sembrò molto convinta della spiegazione della ragazza, ma qualcosa la portò a fidarsi di lei. C’era un calore nello sguardo della ragazza che le fece capire quanto il suo animo fosse puro.
Prima di essere risucchiata in quel lampo di luminosità la donna ringraziò Kelly, posandole un lieve bacio sulla guancia, poi sparì nel nulla lasciando dietro di se solo una piccola folata di vento.
-Lavoro troppo impegnativo per i miei gusti.- Soffiò Liam con fare infastidito.
-Neanche troppo, ma sicuramente non ti aiuta a portare allegria nella tua vita. - 
-Tu ne avresti bisogno, forse dovresti smetterla con i fantasmi... i tuoi hanno un albergo, vai a lavorare lì no?-
La ragazza portò gli occhi al cielo, Liam era un vero rompiscatole, non perdeva occasione per dare consigli non richiesti, o borbottare come una pentola di fagioli.
-Ho rifiutato fin dall’inizio il lavoro che i miei mi avevano offerto, li vedevo già abbastanza a casa. Non voglio dipendere da loro, non m’interessa, voglio fare quello che mi piace e nonostante tutto mi piace avere a che fare con i fantasmi. Sono una fonte inesauribile di storie ed emozioni, non capita così spesso che qualcuno venga da te ad aprirsi come mai prima. È una cosa importante, per me e per loro... non sai quanto possa arricchirti una cosa così .- Disse lei. Lui le lanciò uno sguardo eloquente. –Aaah, smettila, non parlo solo dei soldi che ci guadagno. Non sono così avida.-
Strinse le braccia al petto assumendo un’aria offesa.
-Scherzavo, lo sai. Quindi adesso cosa farai?-
-Aspetterò di ricevere notizie dagli investigatori di Brendan e continuerò a indagare sul caso della Fitzpatrick. Ovviamente continuerò ad andare casa della gente a orari improbabile per chiacchierare con qualche fantasma insonne. - Poi lo guardò, stava riflettendo su qualcosa di serio, qualcosa che le premeva da un po’ di tempo.
-Tu che farai?- Disse senza pensarci troppo. –Voglio dire, voi... voi che farete? Tu e mio fratello.-
Il ragazzo sorrise, era troppo divertente vedere Kelly in imbarazzo, diventava tutta rossa ed iniziava ad evitare il suo sguardo.
-Tuo fratello resterà con te, o comunque nel paese... io tornerò a casa, devo pure guadagnare qualcosa per vivere. - Era serio mentre parlava, cosa che lasciò lievemente di stucco la ragazza.
-Proprio a questo stavo pensando. Vedi io da sola non posso gestire tutto e tu mi sei stato di grande aiuto quindi pensavo, parlandone anche con Senan e Moira, di aprire un’attività tutta mia. Voi potreste aiutarmi, se vi va. –
Il ragazzo aspettò qualche minuto prima di mostrarsi entusiasta per la notizia. -È fantastico!- sbottò senza freni, alzandosi di scatto dal suo posto. -Non puoi capire quanto io mi sia divertito in questi giorni. Oddio è la notizia più bella del mondo!- Iniziò a saltellare, prendendo poi le mani di Kelly, improvvisando con lei un girotondo nello scompartimento.
-Tu sei pazzo.- Gli gridò la ragazza, sorridendo senza riuscire a smettere.
Lo abbracciò non appena finì di farla girare. La testa era leggera, ma il corpo le sembrava pesantissimo.
-Ti voglio bene. - gli disse poi, strofinando il viso sul suo petto, godendosi il calore di quel suo abbraccio, senza essere costretta a ritrarsi per paura di ferirlo.
Il resto del tempo passò veloce, il sole alto nel cielo infinito illuminava gli sterminati campi di un verde brillante che si susseguivano veloci, interrotti soltanto da qualche muretto a secco che ne delimitava la proprietà; ogni tanto qualche nuvola veloce cercava di oscurare la luce del sole, ma il vento la soffiava subito via.
Alla stazione furono accolti da Senan e Moira, che, mano nella mano li guardavano con delle espressioni buffe di felicità mista a disagio, per via della situazione.
-Non vi si può lasciare soli neanche per qualche giorno che subito vi trovo così?- Rise lei indicando le mani strette dei due.
Fu Moira a reagire, mostrandole il dito medio mentre le sorrideva gioviale.
-Come sei dolce!- Disse, prima di abbracciarla.
-Avete fame?- Chiese poi Senan. –Ron ha cucinato un sacco di cose per il vostro ritorno!-
Si accorse solo dopo della piccola gaffe, cosa che purtroppo però non sfuggì a Moira, che per poco non lo strangolò nel mezzo della stazione. –Doveva essere una sorpresa, scemo.- Sprizzava rabbia da tutti i pori. –Scusa, non volevo. - Cercò di giustificarsi il ragazzo, anche se la rossa non sembrava voler sentire ragioni. –Moira, lascialo stare. Col tempo imparerai che è irrecuperabile!- Scherzò Kelly.
Quel viaggio l’aveva decisamente rigenerata, nonostante un paio di svolte inaspettate alla fine tutto era andato per il meglio.
Certo, l’idea di mangiare da Ronnie non la sollazzava molto, ma tutti si erano fatti in quattro per il loro ritorno, il minimo che potesse fare era sembrare felice per quella sorpresa mancata. Così si stampò sul viso un sorriso poco convinto, sperando vivamente di riuscire a superare la serata senza troppe ammaccature.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Fantasmi / Vai alla pagina dell'autore: Eco_90