Film > Batman
Ricorda la storia  |      
Autore: Boopsie    13/12/2008    5 recensioni
Questo è un capitoletto a sè stante, totalmente privo di senso, in cui, tramite il mio adorato Joker, espongo la teoria secondo la quale l'eterna lotta tra lui e Batman non potrebbe che andare così come va adesso! :D E' breve, mi auguro che vi diverta!
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
NON FA UNA GRINZA

NON FA UNA GRINZA

 

 

 

“Mollami!”

Batman scosse la testa, lo sforzo gli impediva di replicare. Tirare su Joker per una caviglia richiedeva la massima applicazione.

“Dannato sorcio volante...” biascicò il clown, ormai rassegnato, lasciandosi trascinare sul cornicione di quel quarantunesimo piano. “Pensa quanto sarebbe bello se ti facessi gli affari tuoi...”

Batman si rialzò lentamente, riprendendo fiato. “...”

 

Joker si rialzò a sua volta, aggrappandosi al mantello dell’Eroe, e cianciando senza sosta: “Mi domando che te ne viene in tasca! Che devo fare per farti incazzare sul serio? Aspetta! Ci sono. Potrei... ” Il clown si fermò di botto, ormai in piedi: faccia a faccia con Batman, le braccia tese, gli teneva le mani sulle spalle, in una parodia di solennità.

Ma i suoi occhi rivelavano qualcosa di losco e poco chiaro.

 

“Oh guarda! Sei tu, quello laggiù?”

Batman si voltò di scatto (detestandosi subito dopo) e l’istante successivo Joker si lanciò nuovamente giù dal cornicione. “Brutt...!!!” grugnì Batman, serrando il Bat-Arpione ad una finestra e lanciandosi a sua volta.

 

***

 

Joker rideva allegro: vista da quell’angolazione, Gotham gli appariva divertentissima. Un posto mai visto, strano, tutto da visitare e da far saltare in aria. E tutte quelle persooone...

 

Batman lo acchiappò a metà tragitto, smorzandogli la risata, e lasciando rotolare entrambi sul pavimento sporco del parcheggio sito nel retro del palazzo.

 

“LO SAPEVO!” Era Joker. Batman lo guardò senza neanche rialzarsi: per quella notte aveva del tutto esaurito la scorta di fiato.

 

“AH!” Gli puntava contro un dito, con aria saputa. Possibile che non si rendesse conto di essersi appena lanciato da un grattacielo? Era davvero possibile?

 

“Tu non mi lasceresti MAI crepare. Mai.” Lo sguardo di Joker era sprezzante, ma la sua espressione divertita. Scosse la testa energicamente e si passò la lingua sulle labbra.

“Perchè non la pianti, invece?” Replicò Batman, con un fil di voce. “Sei abbastanza pazzo da capire: non andiamo da nessuna parte, se continuiamo così.” Joker rise di cuore. “Oh tuuu sì che sei divertente! Lho-l’ho sempre detto! Credi davvero, credi che cambierebbero le cose?? Ah, maa-ma non cambierebbe proprio niente, sorcio. E sai perchè? Lo sai?” Ormai rideva apertamente, mentre si avvicinava saltellando al Pipistrello, ancora a terra.

 

“Perchèèè...” si accucciò davanti a Batman, scompostamente, riavviandosi i capelli “... ehh.. perchè stiamo su una bilancia, ratto mio. Eh!”. Annuì con un sorriso. Batman lo fissò con aria sconcertata.  “Ma che ca...” “Oh nonononò, Betty, rilassati, ti spiego meglio.”

 

Con ampie volute le sue mani esili disegnavano l’aria, la lingua nuovamente sulle labbra: “Metti caaaso... Sì, metti caso che io ti dia retta. Eh... Immagina che miii... eeehh... converta al bene.” Pausa ad effetto. Batman aveva riacquistato buona parte di respiro, quindi si concesse uno sprezzante “tzk”.

 

 

***

 

 

“Siii, proprio, proprio al bene, dico, que-ello che dici tu. Dico, metti che diventi un insignificante essere la cui esistenza è votata unicamente a rendere il mondo più buono e giusto, sai cosaa... cosa succederebbe? Eh? Lo sai?” Occhi intensi, completamente folli. “Ecco cosa:” Joker si sistemò seduto più comodo, ormai lui e Batman sembravano due ragazzini riuniti per scambiarsi le figurine o per fare merenda. “Ti ho già detto che stiamo su una bilancia, Batsy: tuu... non avresti più niente da fare, qui. Capisci? Niente! Noia!! E non... non commettere l’errore di pensare che sarebbe ciò che vuoi, non lo è. Tu seii... fatto per lottare. Comemee..” Sorriso a 32 denti. Gialli.

 

“Se lo pensi davvero, allora sei veramente folle.” Fu la composta replica di Batman, a mezza voce, e con un non so che di poco convinto. Joker annuì contento. “E ascolta! Allora... Non trovando più un pretesto per girare sul tuo Bat-trabiccolo a tirare Bat-cazzotti a tutti, eeh.. che succederebbe?? Succederebbe che ti metteresti a farlo ugualmente, ma senza pretesto!!!!” Risata rauca, mano battuta una volta sulla propria coscia, un’altra su un braccio di Batman. “Capito?? Eh? Siii... ti, ti metteresti ad aspettare la gente dietro i vicoli, con... Andresti- mentre io gironzolo per Gotham saltellando con la corda, ti infileresti dentro ai bidoni col mantello addosso e la... e la maschera per uscire e fare BUUU appena senti qualcuno arrivare.” Lo sguardo di Batman, eloquente, rivelava una gran voglia di imbavagliare il pagliaccio e scaricarlo ad Arkahm: credeva chissà cosa volesse dire... Fece per alzarsi.

 

“Aspetta!! E... e metti che a un certo punto, mentre io mi arrampico sui pini per tirar giù alcuni felini di varie specie, con tanto di vecchiette riconoscenti che mi aspettano da basso,  ti venisse da chiederti cooome, ti sei ridotto a... a questo punto indecoroso... Te lo immagini..? Mmm? Cosa fareesti..?” Sfarfallìo di ciglia. Batman rimase zitto, vagamente interessato. “Beh, ecco cosa.” Schiarimento di voce, lingua sulle labbra. “Deporresti le ultime bombolette puzzolenti dentro al cassetto della scrivania di Gordon, riporresti diligentemente fionda e sassolini e ti dirigeresti alla mia volta!” Sguardo trionfante. “Sìì! Ed ecco che, mentre io uscirò dalla bottega di Miss Forcible col mio bravo sacchetto di carta contenente il necessario per infornarne una buonissima torta paradiso, che ridurrò poi ad una cospicua montagnetta di bricioline per distribuirla allegramente a tutti i piccioni del parco, tuu... mii, mi piomberesti davanti, asserendo che ti ho rotto i Bat-Coglioni e, senza aggiungere altro, daresti avvio ad un Bat-Pestaggio coi controfiocchi!!”

 

“Beh maa... a-a quel punto cosa credi che farei io? Mmm? Pensi che resterei giù, supino, contentissimo di lasciarmi fare a fettine da un deficiente vestito da topo? Ennòò... -aaa... i-io penso invece che propenderei per un veloce ritorno alle origini, recuperando alla svelta la mia precedente attitudine allaa.. gue-alla lotta, di modo da rispondere efficientemente alla tua violenza.” Joker si fece serio, abbassò la testa e fissò Batman dritto negli occhi. “Giacchè, concedimi, di...i violenza ne so un soffio più di tee... BAM!!!” (Che avrebbe dovuto essere un semplice “clap”, se non fosse stato eseguito con tanta forza) “Lo scontro, inevitabile, ribalterebbe la situazione, e-e rieccoci daccapo. Capito? Ci rivedi? Io sì. Nuovi cornicioni, nuove dinamiti, nuovi battibecchi. Che palle... Proprio come ora, Betty!” Una nuova risata sguaiata.

 

Con uno sguardo di instesa, Joker concluse. “Perciòò.. No-on cambiarebbe un accidenti lo stesso! Andiamo tranquillamente avanti come ora, antipatico di un ratto che non sei altro, alla fine è un metodo collaudato, e il discorso non fa una grinza: io ti rompo le palle, e tu mi salvi la vita!”

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Batman / Vai alla pagina dell'autore: Boopsie