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Autore: Jade_Horan    14/03/2015    3 recensioni
«Amore, dormi…» le sussurrò dolcemente, accarezzandole il viso.
Lei annuì piano, sorridendo appena, sistemandosi meglio sul petto di lui.
I suoi piedi erano un po’ più caldi adesso.
Chiuse gli occhi.
Era una delle specialità di Chuck, dare attenzione alle piccole cose.
Quelle piccole cose che ti scaldano il cuore e che ti fanno sentire al sicuro.
Sarah, finalmente, le ricordava tutte.
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Fluff, Romantico, Sentimentale, Malinconico, Slice Of Life.
Piccola One-Shot che parla delle piccole cose, qualche settimana dopo il bacio sulla spiaggia.
|Spoiler!|
[588 words]♥
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chuck, Sarah
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Solitamente non scrivo mai all'inzio del capitolo,
ma stavolta farò un'eccezione.
Non ho molto da dire,
ho scritto questa storia all'una di notte,
dopo aver finito la serie per la seconda volta
(era da un sacco che non la vedevo!).
Spero con tutto il cuore che vi piaccia, 
lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne pensate♥

-Jade 


Chuck vs. Le Piccole cose
 

Aprì gli occhi di scatto.
La fronte sudata, il respiro affannato.
Chuck aveva sempre odiato gli incubi.

Nella sua stanza c’era il silenzio più totale, riempito solamente dal respiro regolare di Sarah.
A volte Chuck aveva una paura tremenda di perderla, anzi, Chuck ne era terrorizzato.
Ma in quel momento no, non aveva più paura: Lei era li, accanto a lui.
I capelli dorati sparsi sul cuscino, l’espressione serena, le mani posizionate proprio davanti alla punta del naso e le labbra carnose schiuse in un piccolo sorriso. Chuck sentì il bisogno di stringerla a se.
Ora i capelli dorati di lei erano sparsi sul suo petto, mentre venivano dolcemente accarezzati dalle mani del marito. Il ragazzo posò le proprie labbra sulla sua fronte, con leggerezza, come se avesse potuto sgretolarla col proprio tocco.
I piedi di lui incontrarono quelli di Sarah con naturalezza. Chuck sorrise quando li trovò freddi, come sempre. In quel momento sentiva che sarebbe andato tutto bene, che quello era solo l’inizio. Un nuovo inizio. Niente più incubi, niente più pericoli.  Chuck la strinse un po’ più forte tra le sue braccia, forse per avere la certezza che tutto quello fosse reale, continuando ad accarezzarla per quelle che sembrarono dolcissime ore. Il suono del respiro di lei lo cullava come un’incantevole melodia, assieme al profumo dei suoi capelli. Chuck chiuse gli occhi, stringendola ancora un po’ a se. Sentiva le palpebre farsi pesanti, la stanchezza prendere il sopravvento, eppure sarebbe voluto restare sveglio tutta la notte, guardarla dormire e sorridere, beandosi della sensazione che gli dava. Beandosi della consapevolezza che lei stesse bene.  

La mano di Sarah si mosse, cercava quella di Chuck. Le loro dita si intrecciarono in breve tempo. Il ragazzo sentì sua moglie muoversi leggermente, per poi veder spuntare, esattamente di fronte alle sue, due grandi iridi azzurre.
Chuck amava perdersi negli occhi di Sarah, ogni volta come se fosse la prima, ma mai come in quella notte ne aveva apprezzato le mille, perfette, sfumature.
«Amore, dormi…» le sussurrò dolcemente, accarezzandole il viso. Lei annuì piano, sorridendo appena, sistemandosi meglio sul petto di lui. I suoi piedi erano un po’ più caldi adesso. Chiuse gli occhi.
Era una delle specialità di Chuck, dare attenzione alle piccole cose. Quelle piccole cose che ti scaldano il cuore e che ti fanno sentire al sicuro.
Sarah, finalmente, le ricordava tutte.

Si sentiva protetta, tra le braccia di Chuck, tra le sue carezze ed i suoi “ti amo” sussurrati all’orecchio, come se fossero dei dolcissimi segreti.
Si sentiva amata come nessuno aveva mai fatto.
E si sentiva completa, nel posto giusto al momento giusto.
Chuck le aveva dato mille motivi per essere felice, e continuava a dargliene ogni giorno, grazie a tutte quelle piccole cose.
Come la colazione assieme e gli abbracci, i baci sulla punta del naso, il tenersi per mano, i sorrisi sinceri e quelle battute pessime che inventava di tanto in tanto,
gli sguardi imbarazzati, il suo continuo parlare senza mai interrompersi, il suo balbettare quando era insicuro e le sue imitazioni malriuscite di accenti strani.
Chuck le aveva insegnato a fidarsi delle persone giuste,
le aveva insegnato che l’amore non era una debolezza,
ma un punto di forza.  
Chuck era la sua ancora di salvezza, il suo angelo custode.
Il suo unico punto di riferimento.


Ora più che mai, Sarah ne era sicura.
«Ti amo, Chuck».
Il ragazzo sorrise.
Da quando Sarah aveva perso la memoria, era la prima volta che glielo diceva.
«Ti amo anch’io, Sarah».

 
  
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