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Autore: Dregova Tencligno    14/03/2015    1 recensioni
La ragazza scende dal letto, i capelli lisci che le ricadono sulle spalle come una leggera pioggia rossa, gli occhi verdi lucidi per il conflitto di emozioni che si agita all’interno del suo corpo compromettendo il delicato equilibrio tra cuore e mente. Non è ancora sicura di quello che andrà fatto ma le voci del suo passato la chiamano, grazie ad esse è certa che è giunto il momento giusto per riavviare il circuito della loro esistenza. Ogni volta è uno strazio ma se vuole che loro due continuino a vivere in pace sa che deve farlo, anche se il dolore è straziante.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘‘Ho un solo modo per dire quanto ti amo, un solo modo per dirti quanto tu sia importante per me, per spiegare quanto contino le notti trascorse in tua compagnia nel rifugio offertoci dalle coperte e sentire il tuo petto caldo sotto le mie mani, le tue braccia forti e protettive che creano una barriera per proteggermi da chi vuole farmi del male. Tu, essere unico e veramente puro, la mia Stella Polare, il mio Sole, la mia alba e il mio tramonto.
Ho un unico modo per dirti che senza di te non posso vivere. Ascolto il tuo cuore, la dolce melodia che intona un soave canto, con l’orecchio appoggiato sul tuo torace sempre aperto per me. Percepisco ed inspiro il tuo dolce profumo che ogni volta mi confonde, è la mia droga, il mio ossigeno, il mio prato dove posso ammirare i fiori che più mi piacciono: bocche di leone, rose, orchidee…
Sono al tuo fianco, in silenzio, accoccolata contro il tuo corpo e il mio cuore batte veloce come ali di un calabrone ed ho il terrore che possa svegliarti per tutto il rumore che fa, ma tu dormi, beatamente, e i riflessi dei lampioni sulla tua pelle candida e su i tuoi capelli lisci come seta nera ti fanno assomigliare a un Dio, a un essere da venerare, e sono contenta che tu sia il mio Dio gentile e buono. Richiudi in te tutto ciò che vorrei essere e scacci le mie paure ogni volta che incrocio il tuo sguardo o quando dici di amarmi.
Poso una mano sul mio petto e tutti i momenti passati al tuo fianco vengono a galla come se fossi una strega e loro i miei servitori. Felicità e tristezza, rabbia e malinconia, comprensione e disguido, non cambierei nulla, li ripeterei tutti perché solo così ho raggiunto te, la mia gioia, il mio domani, il mio per sempre. Senza di te sarei persa, non sarei nulla, e ogni giorno ti ringrazio per avermi dato uno scopo nella vita, e questo è il più nobile. Io, io che non ho mai avuto niente ora ho tutto e mi sembra di essere egoista, ma sono innamorata e non posso essere diversa.
Mi metto a sedere e ti osservo: le sopracciglia come ali di falco, il naso uno dei più belli che abbia mai visto, la bocca che ha sussurrato, urlato, maledetto, venerato il mio nome. Quelle labbra che solo Dio sa quante volte mi hanno baciata e accarezzato la mia pelle facendomi scoprire punti del mio corpo di cui non ho avuto mai coscienza. Sistemo una ciocca di capelli dietro l’orecchio sinistro, quante volte mi hai detto che ti faccio impazzire quando lo faccio? Almeno tre volte al giorno per dodici anni della nostra vita in cui abbiamo frequentato la scuola insieme, rincorrendoci e afferrandoci, ma per poco perché, come stupidi, abbiamo avuto paura degli sguardi degli altri. Così ci siamo nascosti dietro gli angoli bui delle strade, sotto i salici piangenti e dietro le porte delle camere pur di non essere scoperti, siamo stati gelosi del nostro piccolo segreto fino a tre anni prima quando finalmente abbiamo deciso di dire la verità. Adesso ho ventitré anni, come te, e so cosa voglio dalla vita, anche se sarà difficile ottenerlo perché una grande decisione mi si profila davanti e devo capire cosa fare.
Sospiri e tutta me stessa ha un sussulto, torno ad occupare il posto al tuo fianco e tu con dita leggere mi accarezzi la schiena dando il via ad un brivido che piacevolmente mi fa girare la testa.
L’alba sta arrivando, pigra e assonnata, e i primi raggi arancio di sole filtrano dalla finestra regalandoci il buongiorno. Tu continui a dormire e io a osservarti chiedendomi cosa ti stia frullando nella testa in questo momento, vorrei conoscere i tuoi pensieri e i tuoi sogni. Ti regalo un fugace bacio, proprio all’angolo della bocca, un bacio rubato, un segreto che sarà solo mio. La tua barba fitta, corta e sottile, incredibilmente morbida mi accarezza le labbra e ora che c’è abbastanza luce posso perdermi nei vortici che forma ai lati della mascella e del pomo d’Adamo.
Il Sole ormai è quasi alto e tu mi stringi, ma lo so che questa è solo un’effimera consolazione, ti accarezzo e alliscio il triangolo di peli sottili che hai sul petto, l’addome che si alza e si abbassa con quella suadente striscia scura che si perde chissà dove. Vorrei restare con te, vederci invecchiare e riconoscerci sotto sapienti rughe profonde e divertenti capelli grigi e bianchi, guardarci mentre siamo seduti sotto la veranda circondati da nipoti urlanti e con i nostri figli che osserviamo da lontano ma sempre vicini.
Ecco, è questo quello che posso dire per mostrarti quanto veramente tengo a te, non ci sono vie di mezzo.
Borbotti qualcosa nel sonno che non capisco e sorrido per quanto sembri innocente, un fiore da difendere ad ogni costo, anche al costo della mia stessa vita, e sarei contenta di farlo perché non c’è niente che mi renderebbe più felice che sapere che sei al sicuro, lontano da ogni pericolo ed è per questo che provo un tremore fastidioso all’interno del petto. Indecisa sul da farsi. Meglio vivere con te, in un’illusione piacevole fino alla fine dei nostri giorni che saranno comunque un’illusione o, e questa è la parte più difficile, fare quello che va fatto?
Ti giri su un fianco e io mi distendo accanto a te, abbracciandoti e affondando il viso tra le tue scapole ed inspirando il tuo profumo fino a quando non ne sono sazia anche se so che è una sensazione temporanea perché non lo sono mai, ne vorrei sempre di più.
Sotto le mie mai il tuo cuore batte calmo e tranquillo sapendo che quando ti sveglierai mi avrai ancora accanto, pronta a darti il buongiorno. Ma se così non fosse? Conosco il dolore causato dal non averti vicino, dal freddo che incontrano le mie dita facendosi largo sul materasso privo della tua sagoma, la mancanza di te che mi sussurri la notte prima di addormentarti, la sicurezza che mi dai, troppo importante per me perché solo con essa riesco a scacciare i demoni che abitano sotto al letto e dentro l’armadio.
Non ho altre parole per dirti quanto tu sia importante per me, come l’aria che respiro, l’acqua e il cibo che mi tengono in forze e il cuore che pompa il sangue in ogni mio tessuto ed organo; tu sei tutto, il motivo delle mie lacrime e dei miei sorrisi.
Ripeto a bassa voce il tuo nome. Se non fosse stato per te mi sarei persa nel labirinto della solitudine, non immagino nessun altro se non te con cui poter condividere le mie speranze, paure, passioni, desideri… in un’unica parola: vita. Non vorrei mai dirti addio, vorrei stringerti forte per impedirmi di andare via, vorrei baciarti e sorriderti mentre mi guardi col tuo solito sguardo adorabilmente confuso che adotti quando non hai idea di quello che mi passa per la mente, del perché alcune volte piango senza motivo quando sono tra le tue braccia o quando saltello per casa eccitata come una bambina quando mi dici che mi ami e che faremo tutto ciò che la vita ci permetterà di fare.
Torno a sedermi e guardo fuori dalla finestra, il sole punta sempre più in alto e la decisione che devo prendere si fa più opprimente e la necessità aspra e scomoda, so che se non faccio qualcosa subito, se aspetto che tu apra gli occhi, se solo per un istante concederò a me stessa di perdermi nel loro mare castano rimarrei impigliata e smetterei di pensare a quello che è giusto e mi comporterei come un’egoista, e questo non posso farlo, non dopo tutto quello che tu hai fatto per me.
Hai preso la mia mano durante i balli fatti sotto la volta celeste con le stelle testimoni del nostro patto, hai asciugato le mie lacrime e mi hai baciata facendomi sentire amata, mi hai stretta a te nelle notti in cui i nostri nomi si sono rincorsi e si intrecciati diventando materiale su cui costruire qualcosa di ancora più bello e affascinante, un modo per arrivare alle liquide stelle e toccarle con un dito e osservare le increspature sulla loro superficie che confondevano il nostro riflesso.
Sin da bambini, ancora ignoranti in materia di amore, siamo stati vicini, poi come amici e infine come le figure  che siamo adesso.
Ho scelto di difenderti, di sacrificare quello che sono per te con la consapevolezza che non ti dovrai mai preoccupare per le ombre minacciose che si allungano durante la notte sulle facciate delle case. Questo è quello che posso fare per dimostrarti quanto ti amo, più volte ti ho protetto e ogni volta si ritorna a questo punto. È un cerchio la nostra vita, costretti a rincontrarci sempre e rivivere la nostra felicità per poi essere costretti ad abbandonarla per un altro giro che presto o tardi arriverà. Ma la cosa che non sai, quella più orribile e che mi morde dall’interno, è che solo io sembro avere la crudele possibilità di ricordare quanto accade ogni volta che ci incontriamo, vita dopo vita io ti conosco di più mentre tu sempre un pochino di meno, ogni volta devo corteggiarti, ma questo non mi butta mai a terra perché farei e farò di tutto per te. In ogni luogo, in ogni tempo. Un amore maledetto, il nostro, che mi fa piacere avere anche se a volte mi fa soffrire come un cane abbandonato, ma non cambierei nemmeno una virgola di quello che è il nostro destino. Prima di andarmene ti bacio e ti prometto che ci rincontreremo, sempre me. Sempre te, sempre noi, anche se il mondo sarà un tantino diverso.’’
 
Questo il biglietto che lascia sapendo che tutto andrà perso.
   
 
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