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Autore: Shainareth    14/03/2015    3 recensioni
Avvolgendomi la sciarpa attorno al collo, mi avvicinai a loro e guardai più da vicino il giornale. Si trattava di una di quelle guide astrologiche che andavano tanto di moda fra le ragazze della nostra età, di quelle che compri unicamente per una ragione: l’affinità zodiacale.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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AFFINITÀ ZODIACALI




La campanella era suonata da un pezzo quando, tornando in aula per prendere la sciarpa che avevo dimenticato sul mio banco, trovai Kim e Violette che discutevano per qualcosa. Mi parve strano, visto quanto erano amiche, e infatti poco dopo compresi che non stavano affatto litigando.
   «Ehi, che succede?» domandai, stupita dal vederle comunque in disaccordo per qualcosa.
   Kim levò un braccio a mezz’aria, mostrandomi la copertina di una rivista. «Abbiamo trovato questa per terra», spiegò con un sorriso sornione sulle labbra carnose. «Vorremmo restituirla, ma non sappiamo di chi sia. Anche se, devo ammetterlo, una mezza idea io me la sarei fatta.»
   Avvolgendomi la sciarpa attorno al collo, mi avvicinai a loro e guardai più da vicino il giornale. Si trattava di una di quelle guide astrologiche che andavano tanto di moda fra le ragazze della nostra età, di quelle che compri unicamente per una ragione: l’affinità zodiacale.
   «Dovremmo lasciarla dove l’abbiamo trovata», disse Violette, non del tutto convinta che fosse una buona idea curiosare ancora all’interno della rivista. Dico ancora perché Kim teneva un dito fra le pagine, come se stesse portando il segno.
   «E se qualcun altro la prendesse e, anziché restituirla, la tenesse per sé?» obiettò lei, aprendo il giornale e passandomelo. Mi indicò un punto preciso in cui leggere. «Guarda qua.»
   Proprio come avevo dedotto, vi era tutto un elenco di affinità zodiacali fra l’Acquario e gli altri segni dell’oroscopo. In particolare, qualcuno aveva cerchiato con un pennarello rosso quella con il Leone. C’era scritto che la coppia poteva anche riuscire bene, ma il più delle volte l’esito dell’unione era imprevedibile, poiché, se pure i due segni avevano molte cose in comune, il tempo avrebbe potuto metterli a dura prova.
   Corrucciai la fronte, cercando di capire. «Chi è del Leone?»
   «Castiel», spiegò Kim, ridacchiando. «E spero che la rivista non sia di Nathaniel.»
   «Non dire sciocchezze…» la riprese fiaccamente Violette, ignorando stoicamente il fatto che avessi preso a mordermi il labbro inferiore per non ridere alla battuta della nostra amica. «Dev’essere di Ambra, semmai.»
   Giusto, realizzai in quel momento: Nathaniel e Ambra erano gemelli, perciò erano nati lo stesso giorno e condividevano il medesimo segno zodiacale.
   «Dovremmo riportargliela?» s’interrogò Violette, spostando però lo sguardo da me a Kim e viceversa.
   «Perché dovremmo fare un favore a quella là?» domandai, arricciando il naso. «Ambra ne farebbe mai uno a noi?» Nessuna delle due mi rispose. «Appunto», conclusi, scrollando le spalle. «A questo punto, vi converrebbe davvero lasciarla in aula. Magari sul suo banco.»
   Fu una soluzione che trovò concorde tutte e tre. Almeno fino a che a Kim non venne un’idea. «Tu sei del Toro, vero?» mi domandò a bruciapelo.
   «Sì», risposi d’istinto. Sogghignando, la vidi sfogliare velocemente le pagine fino a che non si fermò alle affinità di coppia del mio segno zodiacale. «Toro-Acquario», iniziò, facendomi sgranare pericolosamente gli occhi. «Ah…» borbottò un attimo dopo, tornando di colpo seria. «Qui dice che è una pessima accoppiata. Pare che non duri nel tempo.»
   Feci spallucce, incurante della faccenda. Se credeva di cogliermi di sorpresa o di farmi dispetto, dicendomi che con Nathaniel non ci sarebbe stato alcun lieto fine… beh, si sbagliava di grosso. Oltretutto, non credevo neanche in sciocchezze di quel tipo, perciò, anche se sulla rivista ci fosse stato scritto l’esatto contrario, per me non sarebbe cambiato niente.
   Kim non demorse e fece scorrere lo sguardo poco più in basso. E rise. «Tiè, leggi qua», mi disse, tornando a passarmi il giornale e ad indicarmi il paragrafo successivo a quello dedicato al Toro e all’Acquario.
   Appena lessi Toro-Pesci, il mio cuore sobbalzò. «Non credo a queste scemenze», bofonchiai, respingendo la rivista verso Kim senza neanche aver letto il resto.
   «Che tu ci creda o meno, di certo ti farà piacere sapere cosa c’è scritto», ribatté lei, divertita non poco dalla mia reazione.
   «Perché dovrebbe interessarmi?» borbottai, infastidita.
   Lei schioccò le labbra. «Va bene, allora leggo io per te», affermò. E quando iniziai a sentire che la coppia poteva avere molte possibilità di riuscire e di durare nel tempo, i miei nervi cominciarono ad allentarsi ed io mi rilassai sensibilmente. Poi, però, Kim mi scoccò un’occhiata birichina da sopra le pagine del giornale e aggiunse: «Dice anche che l’intesa sessuale è ottima.»
   Rimasi impietrita. Così tanto che non riuscii a capire una sola parola di quelle che Violette, credo, pronunciò in mia difesa. Ricordo solo che mi girava la testa e che sentivo caldo. Tanto. Troppo.
   Allentai la sciarpa che portavo al collo e mi parve di riuscire a respirare meglio. Tornai parzialmente lucida e, ancora rossa in volto, balbettai: «Beh, si sta facendo tardi. Mettiamo quella locomotiva sul dromedario di Aspasia e andiamo via.» D’accordo, forse non ero lucida per niente.
   «È andata in tilt», commentò Kim ridendo, mentre anche Violette si lasciava andare ad un sorriso divertito.
   Ruotai gli occhi al soffitto e afferrai la rivista, pronta a fare ciò che mi ero proposta. Ero già accanto al banco di Ambra che proprio lei entrò trafelata in aula. Si bloccò sulla soglia, gli occhi puntati su ciò che reggevo fra le dita. Arrossendo per lo sdegno, la sorella di Nathaniel marciò con furia nella mia direzione e mi strappò la rivista dalle mani.
   «Tu, lurida ladruncola!» mi accusò ingiustamente.
   «Ehi!» intervenne subito Kim. «Guarda che l’abbiamo trovata per terra!»
   Ambra si accorse solo in quel momento della presenza delle altre due, ma non parve curarsene troppo. «Ciò non toglie che sia una grandissima impicciona», tornò a berciare nella mia direzione. «Sei la solita intrigante!»
   «Stavamo solo cercando di capire a chi potesse appartenere», intervenne Violette, provando inutilmente a calmarla.
   L’altra la ignorò e mi puntò un dito contro, assottigliando gli occhi in due fessure minacciose. «Ti avverto: se lo dici a qualcuno, sei morta
   In quel momento avrei voluto farle una pernacchia in faccia. Per buona pace di tutte noi, riuscii a mantenere il sangue freddo e intrecciai le braccia al petto. «Non sono pettegola quanto te.»
   «Lo sei, invece», tornò alla carica Ambra, seriamente convinta di ciò che diceva. E non negando di esserlo lei per prima.
   «È proprio vero che Toro-Acquario è un’accoppiata pessima», proferì ironicamente Kim alle mie spalle.
   «Cosa c’entra?» scattò subito l’altra, punta sul vivo. E siccome sembrava che qualunque cosa dicessero le altre fosse uscita dalla mia bocca, Ambra continuò a prendersela con me. «Scommetto che hai consultato la rivista per capire quante possibilità tu abbia con Castiel.»
   «Cosa diavolo vuoi che mi importi?» sbottai, incredula. «Vuoi metterti in testa che io e lui non possiamo soffrirci in alcun modo?»
   «Allora hai sbirciato l’affinità con Nathaniel», mi accusò ancora lei, cercando in tutti i modi un pretesto per continuare ad attaccar briga. «Togliti mio fratello dalla testa. Non voglio averti come cognata.»
   «Sapessi quanta voglia ne ho io…» mi scappò detto con un sospiro.
   Ambra parve non udire, perché continuò nel proprio turpiloquio ai miei danni. «Impicciona! Bugiarda, pettegola e persino fedifraga!» L’ultimo insulto mi lasciò visibilmente interdetta, poiché persino lei se ne accorse e, abbassando il volume della voce per renderla più crudele, ebbe cuore di spiegarmi: «Credi che non sappia cosa vai combinando? Non fai altro che gironzolare attorno a Nathaniel», e già qui avrei potuto interromperla per dirle che, semmai, era esattamente il contrario, «eppure, non appena lui gira lo sguardo, non perdi tempo a strusciarti addosso a quello sfigato del tuo amichetto.»
   Fui sul punto di scoppiare a riderle in faccia. Mi trattenni ancora una volta e, in tutta calma, risposi: «Non sono io quella che prima giura al mondo intero il suo amore per Castiel e poi bacia quello sfigato del mio amichetto.»
   «Visto quanto se la spassa con tutte e due, non mi sembra poi tanto sfigato, questo amichetto…» considerò ancora Kim a mezza voce.
   Ambra vide rosso e, colpendomi su un braccio con la rivista arrotolata, se ne andò a passo di carica. Stavolta non trattenni un insulto fra i denti. Violette e Kim mi furono subito accanto per darmi il loro sostegno morale, ma ormai ero a dir poco furiosa.
   «Scusa, è colpa mia», balbettò Kim, seriamente dispiaciuta per quanto appena accaduto.
   «No», la rassicurai subito, sia pure con aria ancora infastidita. «Non è colpa di nessuno se quella scrofa è pazza», affermai con impeto. E se la chiamai in quel modo non fu per il fatto che mi aveva colpita, quanto perché il ripensare al bacio tra lei e Kentin mi aveva fatto rivoltare le budella. Sospirai e, sforzandomi di sorridere alle mie amiche, ci avviammo insieme verso l’uscita.
   In corridoio c’erano ancora diversi studenti e mi chiesi in quanti avessero avuto modo di sentire tutta la discussione, non certo pacata, fra me e quell’arpia. Salutai Kim e Violette e mi diressi verso il mio armadietto per recuperare le ultime cose prima di lasciare l’edificio scolastico. Non troppo distante da lì, vidi Alexy e Kentin. Il primo era accovacciato sui talloni e teneva fra le mani una rivista, il secondo era impegnato a rimettere il ordine il proprio armadietto. Rallentai istintivamente il passo per paura di disturbarli, ma questo mi concesse anche di sentire ciò che si stavano dicendo.
   Stavano discutendo anche loro.
   «Ti ho già detto che non mi interessa.» La voce di Kentin era seccata.
   «Ma come fa a non interessarti?» si lagnò Alexy, la cui espressione sembrava invece denunciare una colossale ingiustizia.
   «È roba da femmine», replicò l’altro con sopportazione.
   «Lo so, ma è divertente riderci su», si sentì rispondere, nonostante tutto. «Però non è giusto», continuò Alexy, imbronciato. «Avrebbero potuto scrivere che Pesci e Gemelli hanno una buona affinità, e invece sembra che io e te dovremmo essere quasi sul punto di ammazzarci a vicenda.»
   Kentin chiuse di scatto l’armadietto e gli lanciò un’occhiata eloquente dall’alto. «Fidati, tra poco ti ammazzo davvero.»
   Soffocai a stento una risata. Anche Alexy aveva comprato la stessa rivista di Ambra, sia pure solo per divertimento.
   «Ma che cavolo…» borbottò proprio lui, dando un colpetto col dorso delle dita sulla pagina che ancora stava consultando. «Qua dice che andresti d’accordo con il Toro.»
   Kentin gli strappò il giornale dalle mani ed io mi irrigidii tutta al pensiero che avrebbe letto ciò che Kim aveva letto a me. Lo vidi irrigidirsi a sua volta e compresi che era arrivato proprio alla frase più imbarazzante di tutte. Quindi, cercando di recuperare un minimo di autocontrollo, alzò lo sguardo dalla rivista e, giusto in quel momento, si accorse della mia presenza.
   Rimanemmo imbambolati a fissarci per diversi istanti, occhi negli occhi. Il cuore parve fermarsi in petto, ed io sentii il sangue affluire al viso. Sotto al suo sguardo così intenso, la testa prese di nuovo girarmi come una trottola. Avrei voluto avere un sostegno a cui aggrapparmi, e la mia mano si mosse per appoggiarsi alla prima cosa che le capitò a tiro.
   «Ehi, ti ha dato di volta il cervello?»
   Quella voce burbera mi riportò alla realtà ed io mi voltai di scatto: avevo agganciato il braccio a quello di Castiel proprio mentre lui mi passava accanto. Destino infame.
   «Non sei il mio tipo», mi prese in giro, facendo sorridere Lysandre che era con lui.
   Scattai all’indietro, liberandogli il braccio e sfregandomi la mano come se volessi mondarla dal peccato che aveva appena commesso. Lysandre rise più di prima e Castiel scosse il capo, prima di proseguire con l’amico per la loro strada.
   «Toro-Leone», riprese a leggere Alexy a mezza voce, mentre loro due si allontanavano. «Uh, una coppia che scoppia!» esclamò divertito.
   «E piantala!» lo riprese Kentin, tornando anche lui con i piedi per terra. Mi scoccò un’ultima, imbarazzata occhiata e poi, schiarendosi la voce, domandò: «Stiamo andando a prendere qualcosa da bere… Vieni con noi?»
   Annuii come una bambina, cercando di ignorare la vergogna che sentivo ancora di provare per via della figuraccia appena fatta – e soprattutto all’idea che anche Kentin avesse letto quelle stupidaggini sull’affinità zodiacale fra i nostri segni. Infine, mentre Armin ci raggiungeva verso la scalinata posta all’uscita della scuola, blaterando su quanto potessero essere seccanti i professori a pretendere da lui più zelo nello studio, ancora in preda alle forti emozioni provate, misi un piede in fallo su uno dei gradini e persi l’equilibrio. Kentin mi afferrò appena in tempo per un braccio e, nonostante la concitazione del momento, avvertii tutta l’energia del suo corpo fluire verso il mio, attirandomi come se fossimo state due calamite dai poli opposti. Fremetti sotto le sue mani e quando rialzai gli occhi nei suoi, mi resi conto che anche lui doveva stare vivendo la stessa, inebriante esperienza.
   Tutto ciò che riuscii a pensare, quando ritrovai l’equilibrio e ci mettemmo tutti e quattro in cammino per uscire dalla scuola, fu che forse, nonostante tutto, quelle stupide riviste astrologiche a volte dicevano anche qualcosa di vero.












Sinceramente non credo agli oroscopi, ma è indubbio che più di una volta io sia rimasta perplessa quando mi sono rispecchiata in alcune descrizioni generali sentite/lette per caso. Per la cronaca, io sono del Toro e, sempre per la cronaca, il mio ragazzo è dei Pesci. Quando mi sono resa conto di questa coincidenza tra noi e la mia Dolcetta (anche lei del Toro) e Kentin (dei Pesci), non ho potuto far altro che lavorarci su di fantasia.
Oh, e anche se potrebbe non sembrare, in questa shot Ambra mi ha fatto tenerezza. Giuro. Perché mi sono ritrovata a scrivere di una ragazza che, nonostante il caratteraccio e la miriade di difetti che ha, sotto sotto non è poi diversa dalle altre, con i suoi sogni romantici e tutto il resto.
Buona serata e grazie a tutti! :*
Shainareth





  
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